Io e le mia ossessione: il naso di Vitangelo Moscarda spiega il programma su Real Time

Il noto programma del canale Real Time “Io e la mia ossessione” offre un parallelo nella vita di tutti i giorni per capire il pirandelliano Vitangelo Moscarda e il suo essere Uno, Nessuno e Centomila.

 

Io e la mia ossessione” è un programma molto conosciuto del canale Real Time che ormai va in onda da anni, che ha l’obiettivo di raccontare le ossessioni presenti nelle vite delle persone, da quelle più banali fino a quelle che possono compromettere la vita di un individuo. I protagonisti del programma spesso indossano delle maschere per nascondere il loro vero io a tutto il resto della comunità di persone con cui entrano in contatto, rappresentando, di fatto, il tema delle maschere pirandelliane nel nostro secolo e, ancora di più, l’ossessione di Vitangelo Moscarda per il suo naso.

Un esempio di puntata è facilmente reperibile su YouTube.

Il programma su Real Time

Si sa che Real Time come canale trasmette spesso programmi che riguardano il fisico e la salute delle persone, come per esempio “Vite al limite”, il format che racconta la storia di persone obese che decidono di mettersi a dieta seguite dall’ormai famosissimo Dottor Nowzaradan, oppure come “Malattie imbarazzanti” o “La dottoressa schiaccia brufoli”, altri due programmi riguardanti malattie dei pazienti. “Io e la mia ossessione” racconta, come si evince chiaramente dal titolo, delle ossessioni delle persone. Ossessioni che spesso non sono solo piccole idiosincrasie che può avere chiunque, come mettere i vestiti nell’armadio in ordine cromatico oppure non posizionare mai le penne biro su un tavolo con il tappo rivolto verso qualcuno. Si tratta in questo caso di patologie vere e proprie, riguardanti persone che per esempio mangiano imbottiture dei materassi o ingurgitano detersivi, oppure ancora, che sono sposati e provano attrazione per un oggetto, come una macchina o una bambola. Queste ossessioni, questi disturbi colpiscono e affliggono molto la vita di chi li ha, che deve portare una maschera, nascondere le proprie manie, le proprie caratteristiche e le proprie stranezza agli altri, dal momento che la società li giudicherebbe negativamente.

Uno, nessuno e centomila

Il romanzo pirandelliano ha una trama molto nota. Il protagonista, Vitangelo Moscarda, un giorno si accorge che il suo naso pende più da un lato, il sinistro precisamente, piuttosto che dall’altro. Il che lo porta alla consapevolezza che per prima cosa, egli non se ne era mai accordo, seconda cosa che il fatto che non se ne fosse mai accorto ha determinato tutta una serie di suoi comportamenti di fronte alle altre persone, i suoi cari e sua moglie inclusa, e terza cosa ha capito che noi ci percepiamo diversamente da come gli altri ci percepiscono. Il cercare di capire come gli altri ci percepiscano, come percepiscano il suo naso storto, cosa pensino di esso e come la sua immagine influisca sul loro giudizio, provocherà a Vitangelo un tracollo emotivo (e psicologico) tale da fargli capire che ognuno di noi è al tempo stesso uno, nessuno e centomila. Uno, per quanto riguarda noi stessi e la percezione nostra, unica, originale, della nostra persona; nessuno perché se ogni altro essere ci percepisce in modo diverso veniamo annullati per pima cosa dal numero stesso delle rappresentazioni, seguendo il principio secondo cui se siamo tutto siamo al tempo stesso anche niente, e per seconda cosa perché la nostra personalità originale si annulla per il fatto che tanto ognuno la interpreta in modo diverso, secondo ciò che percepisce dall’esterno; e centomila, infine, proprio per questo, perché siamo un concentrato di personalità diverse, diverse ogni volta per ogni persona che ci guarda o ci prende in considerazione.

Il Vitangelo Moscarda di Real Time

Pirandello racconta di un tracollo del suo personaggio, di un qualcosa di psicologico molto delicato. Lo fa usando una tecnica narrativa priva di orpelli, raccontando quanto succede nella testa di Vitangelo in modo ritmico, veloce, seguendo i pensieri del proprio protagonista e seguendo la sua sola voce narrante. Come in un documentario, ma scritto. Allo stesso modo fa Real Time raccontando delle ossessioni dei propri protagonisti. Certo, non bisogna esagerare con i confronti, tuttavia anche Pirandello raccontava i drammi della propria epoca, il distacco dalla società, l’uso continuo di maschere per cercare di appartenere a un qualcosa, indossare a seconda di chi ci si presenta davanti un naso che pende verso destra o verso sinistra, cercare di calibrare toni, parole, modi di dire, diversi ogni volta che si è davanti a una persona diversa. Il programma “Io e le mie ossessioni” è un format diverso, più contemporaneo, più immediato come solo la televisione sa fare, si problemi già di stampo pirandelliano, che appartengono al secolo precedente. Documentari di questo tipo, spesso riflettono oppure sono la più contemporanea chiave interpretativa di problemi vecchi come il mondo, che possono aiutare a farci capire quanto in realtà qualcosa che può sembrare noioso e desueto come un libro di lettura che spesso si dà a scuola (Uno, nessuno e Centomila) in realtà sia estremamente contemporaneo e che, di fatto, ci possa dare delle soluzioni ai nostri problemi che non avremmo pensato prima.

 

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