Il silenzio che fa rumore: da ‘’The Sound of Silence’’ all’ Iperacusia

La quiete del silenzio può divenire assordante?

La canzone ‘’The Sound of Silence’’ esce negli Stati Uniti il 10 Marzo 1964. Il suo vero significato  è ancora ignoto ed è, forse, proprio per questo che la canzone ha riscosso molto successo.

Il significato di  ‘’ The Sound of Silence ‘’

Il titolo originale della canzone è ‘’ The Sounds of Silence ‘’, scritta da Paul Simon ed inserita nell’album ‘’Wednesday morning 3 A.M.’’ in collaborazione con Art Garfunkel.  Dopo l’usicta dell’albun, il duo si scioglie a causa del poco successo riscosso e, un anno dopo, Simon incide il suo primo album da solista, inserendovi anche ‘’ The Sound of Silence’’. La canzone in questione, invece, spopola negli Stati Uniti e, il produttore di Wilson, decisde di convocare alcuni musicisi, senza dire nulla ai due cantanti, per far sovraincidere il brano, rendendolo così un singolo che raggiunge la prima posizione della classifica statunitense.

Il significato enigmatico della canzone è ben evidente agli ascoltatori che cercano disperatamente di interpretare le parole di Simon e cominciamo a formulare le prime ipotesi sul senso della canzone.

La prima ipotesi, fa riferimento all’ omicidio di John F. Kennedy, avvenuto il 22 Novembre del 1963. Secondo molti ascoltatori e fan del duo, la canzone è stata scritta in seguito a questo evento per esprimere il senso di vuoto lasciato dalla scomparsa del leader più carismatico e visionario del 900.

Purtroppo, non si può confermare questa teoria, poichè secondo Garfunkel ‘’ The song practically wrote itself’’, ovvero, ‘’La canzone si è scritta praticamente da sola’’.

Il tema centrale della canzone, si pensa sia l’incapacità dell’uomo di comunicare con i suoi simili.

Proviamo ad analizzare il testo:

 

Hello darkness, my old friend
I’ve come to talk with you again
Because a vision softly creeping
Left its seeds while I was sleeping
And the vision that was planted in my brain
Still remains
Within the sound of silence
In restless dreams I walked alone
Narrow streets of cobblestone
‘Neath the halo of a street lamp
I turned my collar to the cold and damp
When my eyes were stabbed by the flash of a neon light
That split the night
And touched the sound of silence
And in the naked light I saw
Ten thousand people, maybe more
People talking without speaking
People hearing without listening
People writing songs that voices never share
No one dared
Disturb the sound of silence
“Fools” said I, “You do not know
Silence like a cancer grows
Hear my words that I might teach you
Take my arms that I might reach you”
But my words like silent raindrops fell
And echoed in the wells of silence
And the people bowed and prayed
To the neon god they made
And the sign flashed out its warning
In the words that it was forming
And the sign said, “The words of the prophets
Are written on the subway walls
And tenement halls”
And whispered in the sounds of silence

 

L’ espressione ‘’Hello darkness my old friend’’ fa riferimento al fatto che Simon amasse comporre al buio nel bagno della sua abitazione, l’unico posto che lo ispirasse.

La prima cosa che incuriosisce l’ascoltatore, è il fatto che non venga fatto riferimento ad un luogo ben preciso o ad una città. Il protagonista della canzone vaga per stradine strette, da solo, in una notte fredda e umida, senza uno scopo ben preciso. Il suo vagare irrequieto è interrotto da una luce a neon, forse un’insegna luminosa di qualche pub di città. Improvvisamente, il protagonista si trova sommerso da migliaia di persone che parlano senza comunicare realmente, che sentono senza ascoltare realmente, che scrivono canzoni, ma nessuno mai sarà in grado di cantarle.

Cosa c’è di tanto strano? Nessuno ha provato ad infrangere il suono del silenzio.

La comunicazione, secondo l’artista, è superficiale, poichè nessuno è davvero in grado di dare un senso a ciò che viene detto, come se parlare fosse una semplice routine quotidiana. Parlare senza dare significato e peso alle parole, quindi, equivale ad un silenzio, un silenzio assordante.

La malattia che fa del silenzio il più angoscioso incubo

L’Iperacusia è un disturbo del sistame uditivo, caratterizzato da intolleranza e sensibilità eccessiva ai suoni. Nella maggior parte, il disturbo non ha specificità per alcuni suoni, anche se talvolta è relativo ad alcune frequenze. La malattia può essere, eventualmente, accompagnata da sintomatologia dolorosa e, in questo caso si parla di Nocicezione Uditiva o NOX ACUSIS. In questi casi, si è riscontrata una problematica funzionale delle fibre nervose afferenti di tipo 2 interne alla coclea, legate alle celluel ciliate, ovvero le cellule che si occupano della trasformazione dell’onda sonora in segnale nervoso, interpretato poi dall’encefalo.

La patologia è causata da un’alterazione dell’elaborazione dei suoni in sede cerebrale. Il soggetto malato, dunque, ascolta in maniera normale, ma elabora male le informazioni percepite. I suoni, quindi, risultano più acuti e forti. I soggetti patologici possono, eventualmente, sviluppare una ‘’ fonofobia’’, ovvero la paura del suono.

Tentare di ridurre lo stimolo acustico può provocare danni alla corteccia cerebrale e al nervo vestibolo-cocleare.

Il sintomo più evidente è una scarsa tolleranza ai suoni che sono sentiti, normalmente, come componente della vita quotidiana. Gli allarmi, i bambini che giocano, il traffico, possono diventare davvero intollerabili per una persona affetta da iperacusia. I sintomi possono manifestarsi improvvisamente, oppure peggiorare gradualmente con il passare del tempo.

La prima cosa che un soggetto patologico fa è quella di utilizzare tappi per le orecchie al fine di ritrovare il silenzio, non sapendo quanto questo aumenti la sensibilità delle vie nervose che, dall’orecchio, trasmettono l’impulso al cervello.

Le persone affette da questa patologia trovano assordante e fastidioso qualsiasi rumore, non possono rilassarsi in silenzio dopo una giornata pesante a lavoro o sui libri, non trovano pace nemmeno la notte, quando tutto tace.

Purtroppo, non è stata trovata nessuna cura per questo disturbo che, sebbene poco noto, nel Regno Unito colpisce il 23% della popolazione adulta.

Il silenzio: eiste davvero o è semplice utopia?

La riposta è negativa. Il silenzio più totale è fisiologicamente insostenibile per il cervello umano e non è possibile annullare qualsiasi suono poichè, noi stessi, siamo rumore. Il cuore che batte, i polmoni che si espandono, le labbra che si schiudono sono suoni che non possiamo interrompere, pochè sono i suoni della vita.

Il primo che affermò la non esistenza del silenzio fu Cage, un noto musicista del secolo scorso, che, in una stanza insonorizzata riuscì a percepire il suono del sistema nervoso a lavoro e della sua circolazione sanguigna. Il silenzio è  una condizione irraggiungibile e impensabile.

Quella totale assenza di suoni  decantata da Simon e ricercata senza tregua dai soggetti affetti da iperacusia altro non è che una delle effimere illusioni umane che ci accompagnano nel corso della vita.

 

 

 

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