Il Palio di Legnano ci fa riflettere sulle rievocazioni storiche nell’Inno di Mameli

Il Palio di Legnano 2023 sarà una vetrina importante sulla storia e sulla cultura del comune lombardo, poichè si tratta un evento unico per la sua portata.

Il Palio di Legnano è  alle porte e la città si accinge a rivivere la storica battaglia tra la Lega Lombarda e l’esercito imperiale del Barbarossa, rievocata anche in pieno clima risorgimentale.

 

Il Palio di Legnano

Legnano è l’unica città d’Italia, assieme a Roma, ad essere celebrata nell’Inno di Mameli. Questo rimanda certamente alla sua importanza nel corso della storia d’Italia. Legnano, a soli venti chilometri da Milano, ha mantenuto comunque una sua identità culturale specifica, che si riflette soprattutto in eventi come queesto. Il Palio di Legnano è quindi riconosciuto, anche dai turisti, come un ricco patrimonio storico, che è riuscito a diventare il primo evento per importanza del territorio. Si tratta di un evento che permette di rievocare  nel presente una memoria condivisa e allo stesso tempo in grado di attirare numerosi turisti, facendo bene anche all’economia e alla visibilità cittadina. Cittadini e turisti al mattino giungono in piazza San Magno, dove si svolge la Santa Messa sul Carroccio e nel pomeriggio seguono la sfilata storica, raggiungendo lo stadio Mari dove viene disputato il Palio.

Rievocazione risorgimentale

L’ Inno di Mameli ha origini genovesi. Fu scritto nell’autunno del 1847 dall’allora ventenne studente e patriota Goffredo Mameli, musicato poco dopo a Torino da un altro genovese, Michele Novaro. L’inno nacque nel clima di fervore patriottico che già preludeva alla guerra contro l’Austria. Emblematiche nonchè cariche di significato sono le strofe che citano numerosi episodi storici, fondamentali per l’unificazione dell’Italia. Viene descritta così la sofferenza di un popolo che solo dopo numerose prove e battaglie è riuscito a compiere quello che in clima risorgimentale possiamo definire il momento più alto, ovvero la cacciata degli stranieri e l’unificazione. Uno dei personaggi che però tende a essere meno ricordato è proprio Francesco Ferrucci.

Rinascimento

Francesco Ferrucci è citato nella quarta strofa dell’Inno nazionale scritto da Goffredo Mameli. Si tratta di un episodio che affonda le radici nel Rinascimento, periodo di grande importanza per la storia d’Italia. Fabrizio Maramaldo è un nobile napoletano che combatte al servizio degli spagnoli, poichè l’esercito imperiale di Carlo v assume la corona dopo Ferdinando d’ Aragona. Durante le Guerre d’Italia , molti italiani si arruolano come mercenari sia con spagnoli che francesi. Maramaldo si schiera con gli spagnoli.
Durante assedio ha un duello con un difensore della repubblica, Francesco ferrucci, che cade a terra e viene infilzato da Maramaldo. Da qui viene coniato un nuovo termine ovvero, Maramaldeggiare. Questo sta a significare un atto vigliacco di infierire su una persona inerme,usando una forza su un debole. Le Guerre Italia sono una miniera di questi episodi, che sono ripresi nell’800′ quando c’è la necessita di fare gli italiani

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