Il film di Netflix Toc Toc illustra una terapia per disturbo ossessivo-compulsivo

Pensare di essere affetti da disturbo ossessivo compulsive viene in mente almeno una volta a tutti nella vita. Cos’è davvero?

Vivere una vita mettendo in atto pensieri e azioni compulsive causa un grande dispendio di energie cognitive che potrebbero essere impiegate in altro: vediamo come i protagonisti del film Toc Toc disponibile su Netflix affrontano e convivono con questo disturbo.

Toc Toc: un film che affronta le complesse dinamiche dell’ossessivo-compulsivo

Toc Toc è un film del 2017 scritto e diretto dal regista spagnolo Vicente Villanueva. La sua distribuzione è stata curata dalla piattaforma Streaming di Netflix. La pellicola parla di sei pazienti affetti da disturbo ossessivo compulsivo che sono invitati, su appuntamento, da un famoso psicologo che riceve una sola volta e gratuitamente. Poco dopo l’arrivo e l’accomodamento nella sala d’aspetto, scoprono che sussistono diversi problemi dato che l’appuntamento ricevuto, da tutti e sei, è alla medesima ora e lo psicologo è assente. Mentre aspettano decidono di intraprendere un auto-terapia di gruppo guidati da un paziente affetto dalla sindrome di Tourette.

  • Emilio è un taxista affetto da un’ossessione spasmodica per la numerologia, il calcolo e l’accumulo. Il suo disturbo ossessivo compulsivo è visibile nella misura in cui non riesce a non contare e fare calcoli e il mantenere vicino a sé gli oggetti placa la sua angoscia. 
  • Blanca, tecnico di laboratorio, è affetta da misofobia; la sua paura dei germi le causa numerose compulsioni legate al lavaggio e all’igiene. 
  • Ana Marìa è cattolica praticante affetta da manie di controllo e da scrupolosità controlla ripetutamente la sua casa, la bombola del gas, le prese della corrente,  inoltre soffre di DOC religioso con preghiere continue.
  • Federico affetto dalla sindrome di Tourette.
  • Lili, istruttrice di pilates, ripete due volte tutto ciò che dice e ogni tanto molteplici volte delle sillabe sentite.
  • Otto è un architetto con una mania per l’equilibrio e la simmetria che gli impedisce di calpestare le linee e lo costringe a riordinare e sistemare ogni cosa.

Cos’è un disturbo ossessivo compulsivo? Cosa lo caratterizza?

Alla base di un disturbo ossessivo compulsivo ci sono ossessioni cioè pensieri, impulsi o immagini mentali percepite come sgradevoli e intrusive dalla persona; e compulsioni comportamenti e azioni ripetitive che permettono di alleviare momentaneamente il disagio. L’ossessivo è tipicamente ruminativo e riflessivo e la sua autostima dipende dal pensiero e dalle realizzazioni intellettuali. Le persone ossessivo compulsive hanno paura che i loro impulsi possano sfuggire dal loro controllo e considerano le espressioni della loro soggettività e affettività come immature, sopravvalutano la razionalità e si sentono umiliati quando pensano di essersi comportati in modo infantile. Trovano accettabile un’emozione solo quando è moralmente e logicamente giustificata. Il senso di colpa è molto forte e la coscienza, delle persone ossessivo-compulsive è molto rigida e punitiva, presentano, infatti, un’autocritica aspra e degli standard da seguire in modo perfezionistico, si perdono nei dettagli e, ricercando la perfezione, faticano a prendere decisioni.

I pensieri intrusivi delle persone ossessive diventano compulsioni

Alla base di un disturbo ossessivo compulsivo è nascosta la paura di non fare la cosa giusta che, però, provoca molta ansia e tensione perché non c’è nessuno che sia in grado di fare tutto in modo corretto al 100%. Quest’ansia è alimentata anche dal fatto che persone con DOC possono soffrire di immagini intrusive ovvero dei disegni mentali, dei tarli invalidanti, che perseguitano il soggetto fino allo stremo. Per ridurre l’ansia le persone affette da DOC metto in atto compulsioni più svariate che, però, calmano solo temporaneamente poiché la causa di un disturbo ossessivo compulsivo è molto più profonda e interna. Questa distorsione percettiva può privare il paziente la sua capacità di rilassarsi e di godere di semplici attività quotidiane, ossessioni e compulsioni consumano una grande quantità di energia mentale, lasciando quindi i pazienti incapaci di far fronte alle altre esigenze cognitive e fisiche e rendendoli vulnerabili ad altre forme di ansia e depressione.

Tutti noi abbiamo quotidianamente centinaia di pensieri che passano rapidamente nella mente, frutto di semplici associazioni e senza un particolare significato. Alcune persone tuttavia si trovano a giudicarli pericolosi e di conseguenza a condannare sé stessi per averli avuti. Questo accade quando il giudizio è influenzato dalle regole della fusione pensiero azione:

1.       Se penso di fare qualcosa di brutto allora ho intenzione di farlo quindi sono cattivo.

2.       Se penso di fare qualcosa di brutto probabilmente lo farò.

3.       Se penso che un evento accada probabilmente si realizzerà e quindi io ne sono responsabile.

Terapia: cosa caratterizza Toc Toc?

Oggi la terapia più accreditata per curare un tale disturbo, abbraccia la sfera cognitivo comportamentale e va, oltre che a capire l’origine delle ossessioni, anche a cercare delle concrete alternative alle compulsioni. La terapia è basata sull’esposizione e prevenzione dei rituali, migliorare in termini di efficacia e in termini di accettabilità e tollerabilità. Non bisogna dimenticare che esistono molti pazienti che non rispondono alla terapia, così come pazienti nei quali permangono sintomi residui in grado di limitare pesantemente la qualità di vita. La terapia mostrata nel film risulta più cognitiva che comportamentale ed è volta a far comprendere ai pazienti che, nel momento in cui saltano una parte del loro rituale, non succede la gran catastrofe che si aspettano. Da qui al voler ricostruire il modo di vivere completamente il film lascia la terapia incompleta, terapia che dovranno portare a termine i protagonisti nel privato. 

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