Il Ferragosto solidale con i detenuti ci fa riflettere sulla condizione del carcere nella storia

Per contrastare l’ isolamento estivo vissuto dai detenuti, in molti istituti si stanno programmando iniziative nel mese di agosto.

Nella casa di reclusione di Volterra dal 2006 si tengono le cosiddette “Cene galeotte”, per rendere l’isolamento estivo meno estenuante.

Iniziative per i detenuti

La casa di reclusione di Volterra rappresenta uno dei casi più emblematici poichè queste cene sono aperte al pubblico, riuscendo a coinvolgere circa 30 detenuti, che si occupano dell’accoglienza e della cucina sotto la guida di chef stellati. Inoltre ci sono due importanti eventi gastronomici programmati durante il mese d’agosto. Il primo, il giorno 11,  è la Cena Galeotta organizzata da Unicoop Firenze in collaborazione con alcuni enti locali che da anni si battono per realizzare queste iniziative dal basso, come il FISAR di Volterra, realtà con le quali la direzione dell’istituto collabora da molti anni. Il 19 agosto saranno invitati alcuni detenuti esterni a preparare una cena di beneficenza presso l’Area floristica della località California, a Bibbona, in provincia di Livorno. Il ricavato sarà devoluto alla Fondazione Meyer e sarà destinato al supporto del reparto di Diabetologia dell’Ospedale Pediatrico. Le cene fanno parte dei percorsi rieducativi professionali rivolti ai detenuti e hanno come obiettivo quello di accelerare il reinserimento all’interno della società. Circa 50 di loro hanno trovato un impiego in ristoranti e strutture turistiche, anche  grazie ai corsi svolti in collaborazione con l’Istituto Alberghiero di Volterra.

 

Ferragosto in compagnia

Non mancano i comuni nelle cui carceri  si celebrano feste ferragostane. A Sassari, la danza del Candeliere di San Sebastiano, realizzato dai detenuti dell’istituto “Giovanni Bacchiddu”, è ormai  considerata come un evento collaterale della Discesa dei candelieri, un evento antico e suggestivo, entrato dal 2013 nella lista UNESCO dei beni immateriali patrimonio dell’Umanità. Alla vigilia di Ferragosto una processione danzante è accompagnata da dieci grandi ceri, portati da rappresentanti delle antiche corporazioni delle arti e dei mestieri,  percorrendo le vie del centro storico. Importanti sono anche le iniziative estive e non solo realizzata dalla Comunità di Sant’Egidio. Nel carcere romano di Rebibbia si tiene da anni un rituale estivo: ovvero la cocomerata ferragostana. In cucina avviene il taglio di centinaia di fette di anguria, che saranno distribuite alla popolazione detenuta, assieme a saponi e shampoo. Rispetto all’iniziativa di Volterra sembrerebbe quindi assumere maggiormente un carattere d’intrattenimento piuttosto che di reinserimento nella società. Certamente entrambi gli aaspetti sono imprescindibili e complementari.

Il carcere dal Medioevo alla modernità

La storia dell’evoluzione del carcere è tortuosa e complicata poiché vede una pluralità di attori sociali e situazioni intervenire nel corso dei secoli. Risulta quindi possibile delineare i tratti principali di una storia plurisecolare e globale. Inoltre lo Stato per molto tempo non ha avuto il potere di punire i suoi cittadini. Il carcere assume quindi il ruolo di custodia del trasgressore durante il Medioevo. Le pene si alternano tra quelle pecuniarie e corporali. La grande novità dell’età Moderna fu l’introduzione del tribunale dell’Inquisizione che sposterà la bilancia in favore delle pene corporali. Celebri sono i processi inquisitori di cui oggi disponiamo tantissimi documenti. Dalla caccia alle streghe fino ai processi agli eretici, l’età moderna fu ossessionata dalla ricerca della purezza e dal disciplinamento, cercando di eliminare gli elementi avversi a questi ideali.

 

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