Rosenrot, celebre canzone della band industrial metal Rammstein, è tratta da una breve composizione poetica di Goethe e musicata da Schubert nel 1815. La poesia, così come la canzone, tratta il tema tipico dello Sturm und Drang romantico, di cui Goethe fu uno dei principali esponenti
Rosenrot, pubblicata nel 2005, è tratta dall’omonimo album della band tedesca Rammstein. Letteralmente, il titolo fa riferimento alla rosella, ma la band ha chiaramente detto che fa riferimento sia alla poesia di Goethe che ad una favola dei fratelli Grimm. Prima di andare avanti, ascoltiamo insieme la canzone.
Il video: l’interpretazione rovesciata dei Rammstein
Il video esprime in modo esplicito e crudele il concetto espresso nella canzone: se infatti la rosellina era solo un capriccio, che ha scatenato conseguenze tragiche, nel video assistiamo ad una manipolazione fredda e calcolata, ancora più spietata. I Rammstein impersonano sei monaci flagellanti che giungono in un villaggio di montagna durante una festa ma Till, il cantante, nota una ragazzina che balla. Vediamo i due passare sempre più tempo insieme, e la ragazzina che tenta il monaco di notte, portandogli una rosa e stringendogli le mani intorno ad essa, fino a ferirgli le mani con le spine. Ad un certo punto la ragazzina convince Till ad entrare in una casa di notte, qui uccide a coltellate un uomo e una donna: da uno schizzo di sangue che va’ a macchiare una fotografia incorniciata, capiamo che sono i genitori della ragazzina. Quando il monaco, con le mani sporche di sangue, esce di casa e comunica sorridente alla ragazzina di aver compiuto il delitto, questa lo tradisce e inizia ad urlare, indicandolo alla folla che accorre come l’assassino dei suoi genitori; viene quindi legato e incappucciato e bruciato vivo come punizione per il suo omicidio. Ad appiccare le fiamme, insieme alla ragazzina e agli altri abitanti del villaggio, ci sono anche gli altri membri della band.
Rosellina del prato, Heidenröslein
- Sah ein Knab ein Röslein stehn, Un ragazzo aveva scorto una rosellina,
- Röslein auf der Heiden, una rosellina di brughiera,
- War so jung und morgenschön, fresca e bella come l’aurora.
- Lief er schnell, es nah zu sehn, Subito per vederla da vicino
- Sah’s mit vielen Freuden. corse, e s’incantò a guardarla.
- Röslein, Röslein, Röslein rot, Rosellina, Rosellina, Rosellina rossa,
- Röslein auf der Heiden. Rosellina di brughiera
- Knabe sprach: Ich breche dich, Il ragazzo disse: io ti colgo,
- Röslein auf der Heiden! Rosellina di brughiera
- Röslein sprach: Ich steche dich, la rosellina disse: io ti pungo,
- Daß du ewig denkst an mich, così penserai sempre a me,
- Und ich will’s nicht leiden. non sopporterò che tu mi colga
- Röslein, Röslein, Röslein rot, Rosellina, Rosellina, Rosellina rossa,
- Röslein auf der Heiden. Rosellina di brughiera.
- Und der wilde Knabe brach E il ragazzo sfrenato colse
- Röslein auf der Heiden; la rosellina rossa di brughiera,
- Röslein wehrte sich und stach, la rosellina si difese e punse
- Half ihm doch kein Weh und Ach, ma furono vani pianti e lamenti,
- Musste es eben leiden. dovette proprio sopportarlo.
- Röslein, Röslein, Röslein rot, Rosellina, Rosellina, Rosellina rossa,
- Röslein auf der Heiden. Rosellina di brughiera.
Come possiamo vedere nella poesia originale, i ruoli sono invertiti, la vittima è la rosa. La rosa nel poema di Goethe simboleggiava la ragazza costretta a cedere alla violenza del ragazzo che, per coglierla le recide il gambo. Nell’ultima strofa vediamo il ragazzo che, con molta fatica è arrivato in cima alla rupe, durante la scalata ha tenuto lo sguardo e la mente fissi sul suo obiettivo, ma una pietra si rompe sotto i suoi piedi, facendogli perdere l’appoggio e facendolo precipitare verso morte certa, insieme alla rosellina appena colta.
Sturm und Drang: il genio di Goethe
Lo Sturm und Drang (in italiano tempesta e impeto) è stato uno dei più importanti movimenti culturali tedeschi e convenzionalmente si colloca tra il 1765 e il 1785. Lo Sturm und Drang raccolse i fermenti di una nuova gioventù ribelle alle tradizioni, e all’ordine sociale esistente, ed avversa più in generale ai rigidi schemi razionalistici imposti dall’Illuminismo. Per sommi capi possiamo ricondurre il movimento dello Sturm und Drang, innanzi tutto ad un rifiuto del razionalismo, e pertanto ad una netta separazione dai canoni ideologici illuministici, e quindi ad una riaffermazione prepotente dell’istinto naturale e dell’azione, che verranno ad assumere un ruolo di primo piano, condizionando soprattutto la letteratura dell’epoca. In particolare, si seguì l’appello di Rousseau, per il “ritorno alla natura”; nel nuovo clima spirituale, esso si determinò da una parte come sentimento della divinità della natura, forza generatrice senza freni o regole, e dall’altro come concetto dell’inevitabilità degli istinti naturali e delle passioni, quali sua manifestazione: motivo dominante e ricorrente dello Sturm und Drang fu appunto il diritto dell’uomo a dare soddisfazione alle sue intime aspirazioni.
Lo Sturm und Drang vagheggia quindi forme di vita primitive e selvagge, come conseguenza della riaffermazione del cosiddetto Diritto del Cuore, che prevedeva la libertà dei sentimenti delle passioni e degli istinti. Per quanto riguarda più precisamente gli aspetti letterari dello Sturm und Drang, è importante soffermarsi innanzi tutto sugli autori più importanti del periodo in questione, e più ancora su un fenomeno alquanto singolare, ma decisamente di primo piano. Parlando degli autori, dobbiamo infatti citare Goethe, che senza dubbio alcuno è il primo, e forse unico autentico autore sturmeriano nel senso stretto del termine.
Lo Sturm und Drang, infatti potrebbe essere definito altresì efficacemente come “Età Goethiana” proprio perché fu lui a dare nuovo impulso alla letteratura dell’epoca portando tutta la serie di innovazioni che furono successivamente definite come facenti parte di un movimento a se stante.
Tutti gli altri esponenti non erano altro che una cerchia di amici poeti attratti dalla personalità molto forte di Goethe, e talvolta si riducevano a semplici imitatori suoi succubi.
Tra i nomi di spicco tuttavia ricordiamo Lenz, Klinger, Wagner, Stolberg, tutti personaggi secondari rispetto alla figura offuscante di Goethe. La poetica Sturmeriana si riconduce inequivocabilmente a due temi non nuovi della letteratura precedente: la Natura ed il Genio.