I lager della seconda guerra mondiale sono fulcri di sterminio e genocidi: ecco i retroscena.
Un nuovo documento è stato trovato nell’Archivio del Vaticano, il quale attesta nuove e importantissime informazioni: sembra, infatti, che papa Pio XII fosse a conoscenza dei lager nazisti.
I lager nella seconda guerra
Creati dalla e nella Germania nazista i lager tedeschi erano dei campi di sfruttamento umano ed economico. Dal 1933 fino al 1945 circa, il governo nazista fece costruire circa ventimila lager, finendo per dar vita a una vera e propria reta di terrore. Il primo della serie è anche uno dei più famosi: facciamo riferimento al campo di Dacau, creato da Heinrich Himmler. La brutalità esercitata tra quelle mura, divenne sin da subito il perfetto modello da seguire, quello da mantenere affinché venisse fatto un buon lavoro. Non passò molto tempo e anche nei nuovi campi le SS cominciarono ad abusare violentemente dei prigionieri, considerati “nemici” perché “diversi”. Alludiamo a zingari, omosessuali, testimoni di Geova, criminali e, più fra tutti, forse, gli ebrei.
La “teoria” dei campi di concentramento
Come ogni grande rete che si rispetti, anche i campi di concentramento avevano una propria organizzazione, fattore che rende ancora più inquietante la questione. Fu formulata nel 1936, basata su fattori prettamente biologici: comincia l’eutanasia dei disabili, per esempio, perché considerati una minaccia per la società che doveva essere sana e forte. Vennero attaccati i manicomi, ma banalmente, scelte sociali e comunitarie si riflettevano sulla “salute” del diretto interessato: chi affiancava movimenti politici e ideologie che non si sposavano con le idee del regime, proprio come un malato, doveva esser fatto fuori, perché contaminante e nocivo.
Il documento ritrovato
La storia dei campi di concentramento, è oggi ben rinomata, ma ci sono alcuni aspetti che sono stati curati da poco tempo. Nell’Archivio del Vaticano, per esempio, è stato ritrovato – come riportato da “La Lettura” del Corriere della Sera – da Giovanni Coco, studioso italiano, un importante documento il quale attesta che il Vaticano e quindi il papa di quel periodo, Pio XII, fossero a conoscenza di quella brutale e innaturale realtà. L’obiettivo, in questo caso, non è né criticare, né celare: da qualche tempo il Vaticano ha deciso di aprire l’Archivio e di mettere a disposizione di quanti più documenti e attestazioni prima non conosciute. L’archivista a Massimo Franco, rivela:
È un caso unico, ha un valore enorme […] Noi cerchiamo di fare chiarezza, anche per comprendere la stagione terribile in cui Pacelli guidò la Chiesa