I delfini sono animali sociali e apprendono i loro comportamenti dai parenti, principalmente dalle loro madri, ma un recente studio dimostra che alcuni comportamenti, come la caccia, vengano invece appresi dai loro amici!
Lo sviluppo del comportamento dei tursiopi indopacifici non è soltanto verticale, da madre a figlio, ma anche orizzontale, da amico ad amico. Come funziona quindi la complessa struttura sociale di questi cetacei?
Comportamento sociale
È noto come i tursiopi, e in generale tutti i cetacei, abbiano sviluppato un comportamento sociale con alcuni dei loro conspecifici e abbiano costruito complesse reti sociali, tra le più affascinanti e ambiziose nel regno animale. Da sempre si cerca di capire l’interessante meccanismo che lega questi animali, il loro cervello complesso e la loro intelligenza nella comunicazione e nell’apprendimento. I gruppi sono generalmente matriarcali, quindi troveremo sicuramente femmine che viaggiano insieme dove c’è una femmina più anziana e le sue discendenti con a seguito i loro piccoli, i quali non si staccano mai dalla madre finché non raggiungono l’età più adulta. Se i piccoli sono maschi, una volta diventati sub-adulti lasciano le amorevoli cure parentali per andare ad unirsi ad altri sub-adulti e formare gruppi stabili dove cacciano insieme e si proteggono a vicenda, finchè non raggiungono l’età riproduttiva e si allontanano in solitaria per andare a riprodursi e continuare il loro viaggio da soli.
Nel mondo biologico il comportamento sociale è un interessante argomento di indagine e spesso i gruppi di cetacei vengono presi come modello per studiarne le dinamiche e per scardinare le complesse interazioni che si sono sviluppate in questi particolari gruppi di animali. Tra le tante cose che si cerca di capire è proprio come si sia sviluppato l’apprendimento dei giovani: perché e come alcuni animali si trasmettono determinate informazioni comportamentali? Non è solo questione di strategia comunicativa, a monte dell’apprendimento sociale spesso c’è l’imitazione, non così diverso poi da quello che facciamo noi piccoli umani.
Apprendimento verticale
L’apprendimento verticale è l’informazione comportamentale trasmessa dalla madre al figlio, ovvero, il piccolo nei suoi primi anni di vita segue ciecamente la madre e ne imita i comportamenti, sia di sopravvivenza sia sociali all’interno del gruppo. Nei tursiopi ad esempio, questo tipo di apprendimento si osserva molto bene, ed il piccolo si stacca gradualmente dalla madre a mano a mano che raggiunge la fase di “calf” (come una nostra adolescenza) e poi successivamente di sub-adulto dove diventa perlopiù autonomo.
L’evidente legame che c’è tra madre e figlio si nota, ad esempio, osservando quelli che vengono chiamati “fischi firma”: sappiamo che i cetacei utilizzano segnali acustici per comunicare qualsiasi tipo di informazione, per cacciare, per difendersi dai pericoli, per avvertimento, per corteggiarsi ed anche per… autoidentificarsi! Ed è proprio questo il fischio firma, ovvero un segnale unico in ogni individuo, ben riconoscibile dagli altri, come se voi andaste in giro a gridare il vostro nome per far sapere che siete voi. Le analisi sui vari fischi firma appartenenti a gruppi di tursiopi hanno rivelato che il cucciolo quando inizia ad emettere i primi suoni, imita tendenzialmente il fischio firma della madre e continua a ripeterlo finchè durante il suo sviluppo comportamentale non avrà plasmato un suo personale fischio firma. A dimostrazione di questo si sa che i delfini cresciuti in cattività con nessun tipo di contatto sociale con altri esemplari, hanno dei fischi firma quasi nulli, monotoni, proprio perché questo tipo di apprendimento ha una natura sociale, e senza stimoli che facciano da input non si potrà sviluppare correttamente. Sorprendente vero?
Apprendimento orizzontale
Capita spesso di incontrare alcuni gruppi di tursiopi nel quale gli individui interagiscono attivamente tra loro, giocano tra loro, comunicano avvistamenti e pericoli, e soprattutto utilizzano delle tecniche per cacciare in gruppo: generalmente ogni individuo ha un suo ruolo specifico nella caccia e il bottino ottenuto viene condiviso con tutti coloro che hanno contribuito.
Le tecniche di caccia vengono solitamente tramandate dagli adulti alla prole, ma recentemente uno studio pubblicato su Current Biology ha dimostrato che nei gruppi di tursiopi indopacifici (Tursiops aduncus) alcune tecniche di caccia vengono apprese osservando altri membri del gruppo. Una particolare tecnica chiamata shelling prevede che l’animale rincorra la preda fino a costringerla a infilarsi ed incastrarsi nel guscio vuoto di un mollusco per poi mangiarla. L’autrice dello studio, Sonja Wild, ha monitorato questo comportamento dal 2007 al 2018 ed è stato osservato lo sviluppo di questa tecnica in almeno 40 modi diversi e in almeno 3 linee genetiche differenti, evidenziando il fatto che l’apprendimento di questo modo di cacciare non proviene dalla linea materna, ma dall’osservazione di individui non imparentati fra loro, ovvero orizzontalmente.
Questa scoperta apre nuove prospettive di ricerca nella comprensione della complessa socialità di questi animali, dell’intrigata rete sociale sviluppatasi e nello studio delle dinamiche alla base del loro metodo di apprendimento. Questi animali così affascinanti e intelligenti ci sorprendono sempre di più e ci invogliano a voler capire più profondamente il loro mondo, molto più vicino al nostro di quanto potremmo pensare.