I comportamenti aggressivi secondo il DSM-5: come li riconosciamo?

“Uno spirito aggressivo verrà abbattuto, l’orgoglio conduce alla caduta, la violenza finirà con l’essere sconfitta.” – Bruce Lee

Le manifestazioni del comportamento aggressivo in età evolutiva sono molto eterogenee per tipo e gravità. Così come gli altri disturbi anche i comportamenti aggressivi necessitano di un inquadramento che consenta di considerare la molteplicità delle variabili in gioco. I vari comportamenti aggressivi rientrano nella categoria del DSM-5 nota come “Disturbi dirompenti del controllo degli impulsi e della condotta”.

1. Disturbo oppositivo provocatorio:

I bambini e adolescenti assumono comportamenti reattivi e di opposizione e non compiacenza alle richieste o alle direttive degli adulti. Tali comportamenti, tuttavia, nel periodo di sviluppo possono segnalare una crescita verso l’indipendenza. Ma tali comportamenti diventano fonte di preoccupazione quando sono ricorrenti eccessivamente negativistici, oppositivi e provocatori. Perché si parli di un disturbo oppositivo provocatorio, il DSM-5 identifica un insieme di sintomi:
– Arrabbiato/umore irritabile;
– Polemico/condotte di sfida;
– Condotte vendicative.

2. Disturbo della condotta:

Tale disturbo fa riferimento a comportamenti aggressivi e antisociali che presentano un alto grado di severità. Sia manifestazione propriamente aggressive (violenza, distruzione di proprietà) sia quelle non aggressive in esso incluse (menzogne, furti, assenze) hanno ripercussioni importanti sull’adattamento personale e sociale. I segnali o sintomi che il DSM-5 identifica in questo tipo di disturbo sono:
-Condotta aggressiva che causa o minaccia danni fisici ad altre persone o animali (bullismo, scontri fisici, furto con aggressione alla vittima, forzatura dell’altro ad attività sessuali)
– Condotta non aggressiva che causa perdita o danneggiamento della proprietà (sia distruzione di proprietà che appiccamento del fuoco per causare danni)
– Frode o furto (penetrare in domicilio, edificio o auto altrui, rubare oggetti di valore)
– Gravi violazioni di regole (fuggire di casa, marinare la scuola)

3. Disturbo esplosivo intermittente:

È un disturbo caratterizzato da ricorrenti e frequenti scoppi comportamentali; questi possono essere verbali (sfoghi collerici, attacchi critici o accusatori) e/o fisici (aggressione fisica a persone o animali). Sono scoppi impulsivi o rabbiosi non premeditati né messi in atto per raggiungere un determinato obiettivo. Sono rapidi, brevi e sproporzionati allo stimolo che li ha attivati. Sono fonte di un notevole disagio, creano danni sul lavoro e nel funzionamento interpersonale. I sintomi per questo tipo di disturbo sono episodi aggressivi che possono essere preceduti o accompagnati da: irritabilità, aumento di energia, rabbia, pensieri maniacali, formicolio, tremori, palpitazioni, oppressione toracica, sensazione di pressione nella testa, depressione e stanchezza possono verificarsi dopo l’episodio.

4. Disturbo antisociale di personalità:

Il disturbo antisociale di personalità è caratterizzato da un modello pervasivo di disprezzo per le regole e le leggi altrui, che inizia nell’infanzia o nella prima adolescenza e continua nell’età adulta.

Gli individui con disturbo antisociale di personalità non riescono a conformarsi alle norme sociali per quanto riguarda il comportamento legale, sono frequentemente disonesti e manipolativi per profitto o per piacere personale e possono prendere decisioni sotto l’impulso del momento, senza riflettere e senza considerare le conseguenze per sé e per gli altri. Tendono a essere irritabili e aggressivi, mostrano una noncuranza sconsiderata della sicurezza propria o degli altri, tendono anche a essere spesso estremamente irresponsabili e mostrano scarso rimorso per le conseguenze delle proprie

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