“Grey’s Anatomy” e l’emotainment: quando l’obiettivo è quello di farti piangere

Quello che devi guardare in televisione quando hai bisogno di sfogarti.

Parte del cast della serie, fonte: weheartit.it

I generi televisivi sono tanti, ma pochi sanno catturare come quelli che hanno la capacità di leggere i tuoi drammi interiori col fine di catalizzarti nella storia di personaggi. Analizziamo come morti tragiche e coppie inconciliabili in 19 stagioni e 400 episodi corrispondano al genere dell’emotainment.

DA STRAGI DI CUORI A STRAGE DI MORTI

La storia di Meredith Grey è una di quelle storie che quando le senti pensi a quando lei abbia esattamente litigato con Dio per avere cosi tanti problemi nella vita: abbandonata dal padre quando era solo una bambina, vivrà un rapporto burrascoso con la madre Ellis Grey, chirurgo di successo, poichè la madre voleva dedicare tutta la sua vita alla carriera e non aveva certamente il desiderio di voler mettere al mondo una bambina. Neanche l’alzheimer della madre, diagnosi che porrà fine alla sua carriera di chirurgo, riuscirà a riconciliare il rapporto con la figlia. Meredith dal canto suo decide di iscriversi a medicina, lasciando la facoltà di chimica e la madre in una clinica e, dopo anni di studi, entra nel Grace State Hospital, ed è proprio lì che conosce George O’ Malley ed Isobel Izzie Stevens, che diventeranno i suoi migliori amici durante il periodo da tirocinante, ma la più importante resta Christina Yang, quella di “tu sei la mia persona”. Ma per l’ideatrice della serie era troppo bello che Meredith potesse avere degli amici, in quanto George morirà investito da uno scuolabus per salvare una ragazza mentre Izzie lascerà Seattle dopo la sua guarigione dal cancro e il divorzio da Alex. Neanche Christina, tanto amata dai fan per aver salvato Meredith da varie situazioni tipo come quella di trovarsi davanti un uomo che voleva sparare a lei e a suo marito e che, grazie a Christina, rimanderà l’appuntamento con la morte a data da destinarsi, riuscirà a restare nella serie, compianta da milioni di telespettatori in tutto il mondo. Sembrava strano non averlo ancora menzionato, ma Derek merita uno spazio tutto suo: conosciuto in un pub per poi passarci una notte insieme, scopre malauguratamente che il suo McDreamy non solo sia il suo capo, ma che sia già stato preso. Dopo diversi tira e molla che hanno lasciato col fiato sospeso i fan della coppia sul proprio divano di casa, riusciranno a mettersi insieme per poi convolare a nozze. Ma era troppo bello per essere vero, perchè non solo morirà, ma morirà atrocemente investito da un camion, lasciando la nostra Meredith sola a crescere i loro figli. Nonostante la morte di Derek, che rimane non solo uno dei personaggi più compianti della serie, ma anche uno dei motivi per cui molti fan dell’ospedale di Seattle sanciscono la fine della serie proprio da quell’episodio, tanti altri saranno i personaggi che entreranno nella serie  (come il medico Andrew DeLuca) pronti a regalare amore e tequila alla nostra Meredith. E tra una bomba e l’altra, una sparatoria, un’incidente aereo, un annegamento, aggressioni di ogni tipo ed anche la Pandemia da Covid (poichè Grey’s Anatomy è al passo coi tempi) avremmo sicuramente citato altri momenti romantici mischiati a stragi di ogni tipo, ma questo è un articolo per “il Superuovo” e non un necrologio.

Meredith e Derek, una delle coppie più celebri della televisione.

QUANDO UNO SCENEGGIATORE SEMBRA CONOSCERTI

Nel momento in cui i format televisivi cominciarono ad entrare prepotentemente nelle nostre case, si intraprese una vera e propria gara per trovare il genere che più di qualunque altro potesse tenere i telespettatori con gli occhi incollati sullo schermo. In un’epoca in cui Amazon Prime, Netflix e Disney Plus non avevano ancora conquistati i nostri schermi, comiciò un periodo di sperimentazione affinchè potessero nascere generi televisivi differenti in modo da garantire un certo pluralismo: mentre nei primi anni 60 i generi più quotati erano i polizieschi ed i western, tipologie di generi televisivi che riuscivano a conquistare prevalentemente un pubblico giovanile, si arriverà a raggiungere un pubblico più ampio solo con i medical drama degli anni 90: partendo dal sex symbol George Clooney in “E.R – Medici in prima linea” fino al cinico Hugh Laurie in “Dr. House”, soltanto Grey’s Anatomy” che, fra i tre citati precedentemente, mantiene il primato di essere il più smielato, è riuscito a guadagnarsi la fetta di pubblico più grande, regalandoci momenti di incredibile tenerezza (e sofferenza). In molti si sono chiesti quale potesse essere il successo del medical drama, ipotizzando potesse trattarsi soltanto della curiosità dello spettatore nel voler sapere la diagnosi del paziente, ma la verità è che mai come nei medical drama sono nate le storie più strappalacrime curate nel minimo dettaglio dagli sceneggiatori della serie,  a prescindere se fossero le vite dei pazienti o della nostra Meredith. Lo scopo sarebbe quello di farti vivere le storie dei personaggi facendo si che tu possa trovare qualcosa di te in loro, facendo alzare il livello di empatia alle stelle. Tutta questa voglia di farti piangere è stata definita dopo anni di studi sui media emotainment” espressione inglese composta dall’aggettivo emo(tional) ‘’emotivo’’ e dal sostantivo (enter)tainment ‘’intrattenimento, spettacolo’’. Programmi come “Stranamore”, “Agenzia Matrimoniale”, ma anche il popolarissimo”C’è posta per te” sono piccoli esempi che dimostrano come portare una storia strappalacrime in televisione possa portare molti ascolti. Ma non solo lacrime, vi sono altri generi quali il Politainment e Infotainment dove la formula pressochè la stessa, come definito da Gianpietro Mazzoleni nel libro Politica Pop”. Evidentemente alle persone piace vedere coppie mettersi insieme come se fossero dei loro parenti e piangono nel vedere Stephanie di “Beautiful” morire, quasi come se il funerale dovessero organizzarlo loro.

UNA SHONDA PER AMICA

Se spettacolarizzare un dramma risulta essere per alcuni qualcosa di decisamente poco etico, per il mondo dei network televisivi vi possono essere due chiavi di lettura: la prima, la capacità attraverso un programma televisivo di poter scrutare il dolore altrui (e non) a puntate, la seconda, di incriminare l’emittente per aver osato parlare di tematiche così delicate. E’ necessario però apprendere un aspetto molto importante, ovvero che se oggi si riesce a parlare di determinati argomenti è proprio perchè televisione è riuscita a mostrarceli, vedendo il volto del tabù senza alcun tipo di censura. Inoltre, basti pensare agli innumerevoli spunti filosofici che si possono estrapolare da queste serie, discorsi che ti regalano profonde visioni sulla vita, sulla morte e sull’amore. Quest’ultimo, l’amore, è l’unico che se da un lato sembra mettere d’accordo tutti sul fatto che esso ci renda vivi, da un lato quando le cose vanno male ognuno la vive a modo proprio, chi con superficialità e chi come un lutto. Quando certi aspetti finiscono in televisione, certi aspetti si mettono in giudizio, criticando le decisioni dei protagonisti come se fossero nostri amici. Un pò come Meredith, le cui storie amorose sono state accettate e criticate da parte di tutto il fanbase della serie. Per tale ragione ispirarsi a quello che accade nella vita vera senza cadere nella pura fantasia o nella tendenza di rendere tutto perfetto, trasforma queste serie e i personaggi di cui ne fanno parte un perfetto esempio di come potrebbe funzionare la vita. Hai appena iniziato una nuova relazione? Sei appena uscito da una relazione tossica? Sogni il principe azzurro? Vorresti avere una seconda chance? Tranquilli, Shonda lo sa.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.