Anniversario dello sbarco in America di Vespucci: fu il primo ad acquisire la consapevolezza di trovarsi di fronte a un Nuovo Mondo, fino ad ora inesplorato.
La scoperta dell’America
Il navigatore, esploratore e cartografo fiorentino Amerigo Vespucci il 24 giugno 1497 sbarcò in America, più precisamente in quello che è oggi lo Stato della Carolina del Sud. La spedizione fu commissionata dal re Ferdinando II d’Aragona e lo stupore fu quello di trovarsi di fronte a un Nuovo Mondo non collegato al continente asiatico. Nello stesso giorno anche Giovanni Caboto esplorò più a nord il suolo americano, scoprendo per la prima volta il Canada. Ad anticipare entrambi cronologicamente fu Cristoforo Colombo, che come ampiamente noto, pensò di essere sbarcato nel continente asiatico, ovvero nelle Indie. Lo stesso Vespucci ha diffuso le sue considerazioni nel Mondus Novus, scritto nel 1502. Proprio queste furono, insieme ai nuovi resoconti di viaggi, la base del sapere geogtafico della prima età moderna.
Cittadini del mondo
Con le prime scoperte geografiche dell’età moderna si avviò un graduale processo di globalizzazione e un cambiamento di prospettiva, stto molteplici punti di vista. Dal clima di chiusura dei comuni dell’eta medioevale alle esplorazioni mondiali della prima età moderna, si respirò un nuovo clima. Lo stesso Vespucci ne fu l’emblema. Attorno al 1490 lasciò la repubblica fiorentina e si trasferì nel regno di Castiglia per affari: a Siviglia incontrò Cristoforo Colombo e venne a conoscenza del progetto di percorrere una breve rotta per le Indie attraverso l’Atlantico. Da qui iniziò la lunga fase delle navigazioni oceaniche, che portarono a un contatto diretto con gli indigeni americani e un confronto con le loro alterità. Il giudizio sui costumi delle popolazioni autoctone non è sempre dei migliori, poichè vennero accusate anche di cannibalismo.
L’omologazione dei consumi
Le stesse abitudini di consumo europee furono stravolte dalle nuove scoperte geografiche e dalla nuova prospettiva di connessione e interdipendenza economica a cui si cominciò a andare incontro. Caffè, tabacco, spezie e tè affascinarono fin da subito gli europei e permisero la conquista della notte, prolungando la durata delle giornate e provocando anche dipendenza. Notevole successo ebbero dall’oriente le porcellane e gli utensili cinesi. Grazie a reti commerciali globali merci di ogni provenienza arrivarono in Europa e non solo. Si andò formando gradualmente un mercato di interazioni globali e omologazione dei consumi, che rappresentò probabilmente il punto di innesto di ciò che sperimentiamo quotidianamente nella nostra società dei consumi. Seppur giunta a un livello nemmeno lontanamente immaginabile.