La percezione dell’ambiente circostante, risulta essere di vitale importanza in ambienti complessi come quelli acquatici. In questo contesto, un senso di importanza vitale è sicuramente la vista.
“Daredevil” è una serie Marvel dove vengono seguite le vicende dell’omonimo personaggio, ovvero un’avvocato cieco dotato di straordinarie abilità. Nell’ambiente marino, quando si parla di vista a tutti gli effetti, si fa riferimento ai vertebrati che sono dotati di occhi veri e propri come noi li intendiamo comunemente. Nel caso degli invertebrati, la percezione dell’ambiente esterno dal punto di vista visivo, si realizza attraverso organi più o meno semplici con funzione fotosensibile.
VISTA DEGLI INVERTEBRATI
In generale, quando si parla delle forme più semplici di invertebrati, non si fa riferimento ad un vero e proprio occhio, ma a una struttura che presenta la caratteristica di essere sensibile alla luce. In questo caso, non vengono percepite delle vere e proprie immagini, ma più che altro delle luci e ombre. Se invece si considerano invertebrati più complessi, gli occhi possono presentare numerose unità ottiche e, l’unità principale, prende il nome di ommatidio. In questo caso, l’immagine che viene proiettata sulla retina risulta essere dritta e non ribaltata come si verifica invece nei vertebrati.
MEDUSE
Le meduse più semplici presentano delle strutture che prendono il nome di ocelli: questi sono costituiti da fotorecettori ma anche da cellule pigmentate e, pertanto, risultano essere sensibili alla luce. Nel caso di meduse più complesse, sono invece presenti i ropali, per un totale di quattro, che a loro volta presentano un totale di sei organi visivi. Si distinguono pertanto gli occhi di fossa e fessura e, infine, un occhio con una lente superiore e uno con una lente inferiore. La differenza tra luce e buio vene ad esempio rilevata tramite gli occhi di fossa, mentre l’occhio con lente superiore e quello con lente inferiore, vengono invece impiegati per distinguere chiaramente eventuali ostacoli o prede.
BIVALVI
Alcune specie di bivalvi, a livello del mantello, possono presentare numerosissimi occhi. La struttura di questi risulta essere piuttosto semplice: è presente una cornea, due retine sovrapposte, uno specchio concavo che risulta essere costituito di guanina e, infine, un cristallino di dimensioni piuttosto grandi. Le due retine presenti hanno caratteristiche diverse, presentando infatti un diverso corredo di fotorecettori in grado di percepire differenti lunghezze d’onda. Una particolarità molto interessante è che una delle retine è specializzata nel recepire la luce, mentre la seconda retina è invece specializzata nel percepire il buio.
CEFALOPODI
Nonostante siano invertebrati, il sistema visivo dei cefalopodi risulta essere estremamente sviluppato. Questi animali presentano una pupilla (le cui dimensioni variano a seconda della profondità a cui vive la specie) che, grazie a una contrazione muscolare da parte dell’iride, può restringersi o allargarsi. Il cristallino, invece, risulta essere di forma sferiche e, grazie un suo movimento in avanti o indietro, è possibile eseguire la messa a fuoco. I cefalopodi non solo presentano numerosi fotorecettori, ma presentano anche uno specifico pigmento visivo, ovvero la rodopsina. Questo specifico pigmento consente di rilevare lunghezze d’onda di circa 480 nm, ovvero quella luce che viene definita come crepuscolare.