la manifestazione francescana giunge alla sua undicesima edizione, il tema di quest’anno è il dialogo, non mancano le polemiche.
In queste ore, a Bologna, si sta tenendo il Festival Francescano.
Chi si aspetta un evento sulla falsariga dei meeting di Comunione Liberazione o una replica del Family Day rimarrà deluso: questa manifestazione, giunta ormai alla sua undicesima edizione, è stata sempre lontana da facili integralismi e ha sempre presentato una visione aperta ed inclusiva del mondo cattolico.

Il dialogo tra cristianesimo e Islam
Il tema di quest’anno è infatti il dialogo, dialogo come “disponibilità ad incontrare l’altro non per convincersi della validità delle proprie idee, ma per conoscersi e quindi arricchirsi reciprocamente” spiega Valentina Giunchedi, la presidente del movimento francescano Emilia-Romagna, in un intervista a Vatican News. Concludendo con una bellissima frase: “le cose belle devono essere condivise affinché si moltiplichino!”
San Francesco e l’Islam
non è caso che uno degli episodi che segna più nettamente l’incontro tra Cristiani e Musulmani sia da attribuirsi proprio a Francesco D’Assisi: era il 1219 (800 anni precisi da quest’anno), nel pieno della V crociata, all’indomani di una disastrosa battaglia che costò la vita a seimila crociati, Francesco decise di di oltrepassare la frontiera del campo cristiano e chiede udienza al Sultano Malik al-Kamil.

Le fonti storiche più attendibili per ricostruire quel dialogo sono due cronache di dieci anni dopo.
Queste fonti (ovviamente faziose ma – stando agli storici – non inattendibili), descrivono Al-Kamil come un uomo illuminato e di cultura, che ha ben accolto Francesco, il quale si presenta “per portare la salvezza al Sultano e al suo popolo”. La cronaca prosegue con l’immagine dell’Imano “convertito alla dolcezza dallo sguardo di quest’uomo di Dio”. Il testo narra che al momento del congedo al-Kamil propone al Santo di rimanere presso la sua corte, ma egli si dice disposto a restare solo nel caso in cui il Sultano si fosse convertito al cristianesimo (conversione che ovviamente il Califfo non è disposto ad affrontare), il capo islamico offre poi al santo di Assisi dei preziosi, che egli rifiuta.
Le opinioni sul festival
un kermesse sotto il segno del dialogo e della condivisione, che strizza l’occhio all’inclusività (nel senso più amplio del termine) e alla sostenibilità.
Peccato che la religione, per sua natura, è un tema che divide, e infatti le critiche non si sono fatte attendere. In un articolo di Camillo Langone intitolato “Vade retro Festival Francescano, Sanremo del rinnegamento” “Il Foglio” – quotidiano che non ha risparmiato parole di apprezzamento per il Family Day – denuncia la manifestazione. Si legge in neretto: “la parola dialogo ricorre dozzine di volte, Dio una volta sola”, “un francescano non può non citare San Francesco, ma un ipocredente deve depotenziarlo”.
Fabio Cirillo