Estate in Piemonte per un giorno: arriva il Foehn! Di cosa si tratta?

I termometri di tutto il Piemonte superano spavaldamente i 25°C,  febbraio si presenta così: è arrivato il Foehn, mai prima d’ora così forte in molte delle città coinvolte.

Giornata serena a Torino. (la Repubblica)

Un’improvvisa ondata di caldo ha caratterizzato questo atipico inizio di febbraio in Piemonte: come riporta La Stampa, infatti, i termometri della regione hanno raggiunto cifre record, sfiorando i 26°C nella città di Torino, i 27 a Bra e superando comunque i 25 in numerose altre città. A febbraio non c’era mai stata giornata così calda a Torino da quando nel capoluogo di regione vengono misurate le temperature (1753), e in altre città, vedi Moncalieri o Caselle, temperature di questo tipo rappresentano un record sull’intero periodo invernale, e cioè sui mesi di dicembre, gennaio e febbraio. Tutto ciò è dovuto alla più unica che rara combinazione di due eventi atmosferici: l’arrivo del Foehn, anche detto in italiano Favonio, e quello di un anomalo trasporto di polvere sahariana, che ha ulteriormente contribuito all’innalzamento delle temperature. Ma di cosa parliamo quando nominiamo il Foehn?

Cartina delle temperature nel Nord Italia per la giornata di lunedì 3 febbraio 2020, con evidenti picchi nel Piemonte. (Icona clima)

Come nasce il Foehn

Si tratta di un particolare vento, caldo e secco, conosciuto spesso anche con il nome italiano Favonio (Foehn è il termine tedesco), che ha la caratteristica di innalzare particolarmente le temperature anche nel bel mezzo dei mesi invernali. Esso è niente meno che l’altra faccia della medaglia dello Stau, senza la presenza del quale non può esistere. Al contrario del Foehn, lo Stau è un vento freddo e umido, che si genera quando una massa d’aria che si sposta parallelamente alla superficie terrestre incontra un grosso ostacolo verticale, generalmente di tipo orografico (una catena montuosa o collinare). Ciò fa sì che questo fenomeno, in Italia, sia tipico nelle zone alpine e appenniniche. Incontrando un ostacolo, la massa d’aria tende a salire verticalmente, seguendone la superficie; così facendo, incontrando le pareti montuose, il vento inizia a caricarsi di umidità, e contemporaneamente, abbassandosi la temperatura a causa dell’altitudine ,si abbassa anche l’umidità relativa della massa d’aria, che fra le varie cose dipende anche dalla temperatura. Quando arriverà nei pressi della vetta, di conseguenza, l’umidità relativa raggiungerà livelli critici, la massa d’aria si saturerà di vapore acqueo, e ciò porterà alla condensazione del vapore e a precipitazioni più o meno intense.

Grafico che raffigura la variazione dell’umidità relativa dell’aria in dipendenza dalla temperatura. (Meteo Isernia e Molise)

Dallo Stau al Foehn

A questo punto, raggiunta la vetta e scaricatosi di vapore acqueo attraverso le precipitazioni, lo Stau si ‘trasforma’ in Foehn, che conseguentemente sarà un vento secco. In questo modo abbiamo spiegato come lo Stau, vento umido, dà origine al Foehn, vento secco, ma cerchiamo adesso di capire come dallo Stau, vento freddo, si arriva al Foehn, vento caldo. Innanzitutto, va detto che, come lo Stau ripercorre la superficie del monte dal basso verso l’alto fino ad arrivare in vetta, dall’altro lato il Foehn lo ridiscende, dall’alto verso il basso. La differenza di temperatura è data dal differente gradiente adiabatico dei due venti,  gradiente che indica la temperatura acquistata, in discesa, o persa, in salita, dalla massa d’aria ogni 100 m di altitudine. Lo Stau, essendo un vento umido, segue infatti il gradiente adiabatico dell’aria umida, raffreddandosi quindi di 0.6°C ogni 100 m d’altezza. Per il Foehn, che è invece un vento secco, il gradiente adiabatico risulta essere diverso, al punto che la massa d’aria si riscalda di 1°C ogni 100 m. È evidente che, essendo l’altezza del monte la stessa in salita e in discesa, una volta ridiscesa dall’altro lato, la massa d’aria avrà una temperatura nettamente maggiore rispetto a quella di partenza.

Rappresentazione dei fenomeni di Stau e Foehn. (Meteo Giuliacci)

Ulteriori considerazioni

Il Foehn porta a conseguenze positive, quali la limpidezza del cielo, la pulizia dell’aria ed un piacevole quanto atipico tepore invernale. Ad esse si affiancano però anche conseguenze negative, come il rischio di valanghe, a causa dell’improvviso innalzamento delle temperature nelle zone montane dove sono presenti massicci giacimenti di neve. L’invito è perciò, durante questa stagione, quello di evitare di frequentare le località sciistiche se, come in questi giorni, è previsto un arrivo del Foehn. In alternativa, potrete gustarvi da casa un caldo che, con molta probabilità, rimpiangerete per tutto il corso dell’invernata.

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