Elezioni 2022: un quadro politico più chiaro grazie alla psicologia politica

La psicologia è ovunque, anche nella politica!

Sai già chi votare? Indipendentemente dalla risposta questo articolo ti servirà ad avere un quadro più chiaro della politica e delle consultazioni elettorali. Il tutto dal punto di vista della psicologia politica. Scorri in basso se vuoi saperne di più!

PSICOLOGIA POLITICA

Vuoi sapere di cosa si occupa la psicologia politica? La psicologia politica si occupa della politica e dei politici. Starai pensando “Ma va? Non ci ero arrivato”. Ma aggiungo che nello specifico essa analizza le variabili psicologiche che sono alla base delle condotte politiche, che si osservano a livello collettivo e individuabile. Quest’ultime sono influenzate dalle ideologie politiche che animano i singoli  e le associazioni politiche che essi formano. Ideologie basate su credenze, opinioni, stereotipi e pregiudizi (archetipi concettuali) che ognuno di noi ha. La psicologia politica è interdisciplinare. Infatti utilizza anche concetti di altri ambiti del sapere quali: l’antropologia, sociologia, relazioni internazionali, economia, filosofia, giornalismo, storia.

  DIFFERENZE PSICOLOGICHE FRA POLITICI DI DESTRA E SINISTRA

Possiamo suddividere, al di là dell’appartenenza specifica ad un partito, i politici (ma anche le persone “comuni”) in due gruppi. I conservatori e i progressisti. Tra i due gruppi si notano delle differenze psicologiche. Prendiamo in considerazione la teoria dei Big Five che analizza i cinque fattori della personalità ( estroversione/introversione, gradevolezza/ostilità, coscienziosità, stabilità/instabilità e apertura mentale).  I progressisti, secondo alcune ricerche, sono contraddistinti da una maggiore apertura mentale, mentre i conservatori hanno come tratto dominante la coscienziosità. In aggiunta, i conservatori nella percezione della realtà sono animati da un “negative bias”, ovvero una maggiore attenzione verso gli aspetti più negativi e critici della realtà, piuttosto che per quelli più positivi. Altra differenza che si nota fra conservatori e progressisti è rappresentata dall’atteggiamento nei confronti del cambiamento e delle disuguaglianze sociali. In pratica, i conservatori appaiono più restii ai cambiamenti e più tolleranti nei confronti delle disuguaglianze sociali che si osservano nella realtà. Mentre i progressisti sono più aperti al cambiamento e meno tolleranti nei confronti delle disuguaglianze sociali. Vuoi sapere una piccola curiosità? Grazie a degli studi neurofisiologici si è notata una differenza nelle dimensioni dell’amigdala (struttura anatomica del sistema limbico che riguarda le emozioni negative legate alla paura). Vuoi sapere cosa è emerso? Nei conservatori l’amigdala è di maggiori dimensioni. Non credi molto a quello che è stato detto in questo paragrafo? Pensa alle idee e alle azioni dei politici italiani e vedrai tu stesso.

LA PSICOLOGIA DEL VOTO

Andrai a votare? Indipendentemente dal tuo orientamento politico è importante farlo, ma deve essere fatto bene! Bisogna informarsi sulle idee e cercare capire quanto possano essere buone per se stessi e il Paese. Ma cosa c’entra la psicologia col scegliere chi votare? Dopo tutti questi governi caduti, riemersi e cambiati siamo molto delusi da tutti i partiti. Non riusciamo ad avere una politica sana che sappia rappresentarci. Purtroppo. Ma ritorniamo alla domanda precedente e diamone una risposta. L’elettore quando va a votare, nella sua scelta, tiene conto di alcuni fattori. Quali? Ad esempio la competenza, ossia il possesso culturale dei contenuti da realizzare. La volizione, ovvero il portare avanti le finalità proposte in campagna elettorale, la moralità,  il rispetto di quanto promesso e la socievolezza/sintonia con i bisogni degli elettori. Solitamente, gli elettori conservatori considerano maggiormente la volizione, mentre quelli più progressisti sono attenti alla socievolezza e alla moralità . Nelle decisioni che ognuno di noi prende, sono molto importanti anche le campagne elettorali e quindi la comunicazione dei politici. Anche se non bisogna mai accontentarsi della superficie delle frasi ad effetto che ci dicono. Informiamoci e cerchiamo di rendere salutare la nostra politica per non ricadere in un’instabilità che ci fa male.


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