Ecco cosa accomuna i demoni danteschi ai mostri di American Horror Story

La Divina Commedia non ha certo bisogno di presentazioni, eppure a volte sfugge quanto l’immaginario infernale sorto dal genio di Dante possa aver influenzato l’horror contemporaneo.

L’Inferno della Divina Commedia è popolato di creature incredibili, che animano paesaggi scuri, fumosi e odorosi di zolfo. Le creature descritte da Dante pongono le basi per la creazione di demoni e mostri che oggi vediamo al cinema o in tv, che vivono tra le pagine dei nostri romanzi preferiti o dei nostri fumetti. 
Alcune caratteristiche demoniache, infatti, sono entrate di fatto nell’immaginario collettivo del mondo delle creature mostruose ed è facile trovare somiglianze tra i personaggi a cui Virgilio intima di allontanarsi nel viaggio dantesco presso gli inferi e i personaggi di film o serie TV di successo, come American Horror Story.
Seppure i mostri si somiglino, infatti, nascono però da idee e concetti diversi, rievocando precisi simboli del passato (soprattutto classico e medievale) e lasciando messaggi diversi.

 

Esorcizzare le paure

I fan della serie antologica American Horror Story sanno bene che ad ogni stagione corrisponde una serie di personaggi sovrannaturali (e non) che sembra voler popolare gli incubi degli spettatori, ma alla fine si scopre sempre che ciò che ci spaventava inizialmente è in realtà cosa di poco conto.
Questo elemento è ricorrente spesso nel genere horror e thriller, che nasce al fine di esorcizzare le paure più antiche dell’uomo, legate alla morte, al buio e al mistero. Ogni personaggio è creato ad hoc per dimostrare che in realtà siamo noi a creare il terrore, non le creature più bizzarre.
Questa tendenza è chiaramente già presente nella Divina Commedia, in cui Dante compie un lavoro magistrale nel descrivere i terrificanti diavoli delle Malebolge a cui però affida dei nomi grotteschi e quasi caricaturali (come ad esempio Farfarello, Draghignazzo o Scarmiglione) e sceglie volutamente di non lasciar intendere che siano creature dotate di grande intelligenza, ma al contrario sciocchi e facili da ingannare. Il messaggio che traspare è per cui lo stesso, in cui si tenta di riportare quel che ci spaventa ad una dimensione ridotta, gestibile e assolutamente innocua e sia in AHS che nella Divina Commedia, i mostri sono sempre vittime e carnefici.

La figura di Lucifero

Leggenda narra che Lucifero (letteralmente “portatore di luce”) fosse il più bello tra gli angeli di Dio e che a causa della sua superbia, fu scagliato sulla terra in una caduta tale da provocare la voragine dove ora sorge l’Inferno.
American Horror Story si attiene con fedeltà a questa descrizione e ci presenta spesso dei personaggi legati a Satana (Michael, suo figlio e Tate Langdon, anima da lui posseduta) che possiedono le caratteristiche di Lucifero: dall’aspetto angelico e dallo sguardo intenso, si avviano verso la propria distruzione a causa della superbia. Eppure la caduta di Lucifero, rovinosa, lo fa diventare la mostruosa creatura che tutti conosciamo, con caratteristiche più o meno simili. Dante lo descrive con tre teste (un chiaro rovesciamento della trinità) di colore rosso, nero e giallo nelle cui bocche sono prigionieri i più grandi traditori della storia: Giuda (a danno di Gesù) e Bruto e Cassio (a danno di Giulio Cesare).

Caratteristiche dei mostri

Dante prende spunto dalla mitologia classica e pagana per creare i personaggi che introduce per la prima volta nella sfera cattolica, aprendo così le porte ad un immaginario destinato a perdurare secoli. Ad oggi, infatti, se immaginassimo l’Inferno probabilmente lo immagineremmo con tutti i criteri che Dante ha stabilito e che, dopo di lui, sono stati utilizzati da scrittori, poeti e artisti di vario genere.
Per questo motivo, i mostri danteschi presentano artigli affilati (proprio come i Malebranche, chiamati così per via dei loro uncini) oppure ali enormi e maestose, piume, occhi vermigli e indemoniati.
Anche i demoni di American Horror Story presentano le medesime caratteristiche fisiche, spesso sono alati, dotati di una forza sovrannaturale e con uno sguardo demoniaco, che ricorda proprio quello di Caronte.
E se per Dante i mostri dell’Inferno hanno il ruolo di punire e torturare le anime, per AHS ogni creatura sovrannaturale è lì per darci la lezione più importante, al grido di “All monsters are human”.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.