Cosa si cela dietro alle canzoni dell’estate? Scopriamolo analizzando il testo di “A un passo dalla luna”.
Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi. Poi d’improvviso venivo dal vento rapito […]. Di cosa è fatto un italiano? […] Una nazione è fatta dei ritornelli che sceglie di canticchiare all’infinito.
Come afferma Tiziano Scarpa, le canzoni che scegliamo di ascoltare finiscono per modificare non solo il nostro umore e le nostre sensazioni, ma anche la nostra stessa essenza di nazione. È diverso, forse, il discorso per i cosiddetti ‘tormentoni’, destinati ad accompagnarci (o assillarci, a voi la scelta) durante il periodo estivo, essere riproposti svogliatamente agli inizi delle estati successive per poi scomparire. Andiamo ad analizzare il testo di “A un passo dalla luna” di Rocco Hunt ed Ana Mena per cercare di comprenderne forme, particolarità e tratti distintivi.
Una storia semplice e la spensieratezza dell’estate
A un passo dalla luna, interpretato da Rocco Hunt ed Ana Mena, si presenta come il racconto di un incontro avvenuto al mare. I due amanti, superata la timidezza iniziale, si ritrovano a riva del mare, sotto gli occhi di tutti ma soli all’interno di un'”estate solo nostra“, che lascia godere il piacere del momento ma, allo stesso tempo, lascia spazio all’infinito di una mattinata a letto e un viaggio per chissà dove. La tematica centrale è di sicuro la sensualità del momento, riportata dai tre lunghi ritornelli. Probabilmente un’analisi approfondita della storia narrata non era tra le prerogative degli autori del brano, consapevoli del suo utilizzo e della relativa subordinazione del testo a una melodia ‘orecchiabile’, adatta alla spensieratezza della bella stagione. Non è presente quindi alcuna caratterizzazione dei personaggi (come ad esempio avviene in modo preciso ed approfondito in ‘Anna e Marco‘ di Lucio Dalla ed in molte altre canzoni), né sembra evidente una particolare attenzione agli avvenimenti. Il focus si concentra senza dubbio sul trasmettere la passione e la libertà dei due amanti. La mancata caratterizzazione contribuisce, oltre che a ‘non appesantire’ di significati ulteriori il brano, anche a raggiungere la fondamentale capacità di immedesimazione all’interno di una canzone pop: i protagonisti possiamo essere tutti noi, perché ognuno può vivere un’esperienza come quella dei due personaggi.
La struttura del testo e le figure più evidenti
Come prevedibile, la struttura del brano non presenta anomalie rispetto ad altre canzoni italiane di questo periodo e precedenti: la suddivisione delle strofe segue un’alternanza simile alla tipica canzonetta italiana (strofa-strofa-ritornello-strofa-ritornello-strofa-ritornello), che sembra ancora adattarsi alle esigenze melodiche e ai gusti degli ascoltatori. La struttura sintattica del brano si articola in modo semplice, facendo prevalere periodi brevi e rapporti di coordinazione tra le proposizioni. A dare movimento e ritmo al testo pensa un uso massiccio della ‘ridondanza ad eco’ (“ti aspetto da una vita intera, intera, …”) e un utilizzo abbondante di rime e soprattutto assonanze a fine verso. Assente invece l’utilizzo di rime od assonanze interne.
Parole ‘tipiche’ per tematiche ricorrenti… con un grande assente
Prestiamo ora attenzione alla scelta delle parole. Il primo elemento che appare evidente è che quasi ogni verso risulta munito di almeno un verbo, in prevalenza indicativi presenti (ad indicare l’immediatezza dell’episodio descritto) ed imperativi (presenti soprattutto con funzione esortativa all’interno del ritornello). Per il resto la scelta lessicale rispecchia le tematiche ricorrenti riportate nel brano. Alcune di queste sono veri e propri must have della tipica canzone estiva, come la spiaggia, la danza e la vita notturna; altre, seppur ricorrenti in molte altre canzoni di questo genere, hanno trovato largo utilizzo anche nella letteratura: penso alla stessa luna (interlocutore per eccellenza dei poeti), alla follia e all’attesa. Nonostante le affinità con le altre canzoni estive di quest’anno e degli anni passati, questa si discosta da molte altre per la mancanza di riferimenti al mondo dei social, della tecnologia o del web.