L’etica stoica usata come strumento per la vita di tutti i giorni.
Nella vita di tutti i giorni è normale, anzi, quasi inevitabile imbattersi in situazioni che possono provocare ansia e stress. Vediamo allora come la filosofia può venirci in soccorso per fornire strumenti utili ad affrontare queste situazioni.
La filosofia degli stoici
Lo stoicismo è una scuola filosofica fondata ad Atene da Zenone di Cizio nel III secolo a.C. Fa parte di quelle scuole filosofiche dell’età ellenistica e post-aristotelica che pongono al centro della discussione il tema etico-morale sopra quello naturalistico. Infatti, lo studio naturalistico del mondo è subordinato all’etica, intesa come raggiungimento della felicità (eudaimonia in greco) e dell’atarassia, l’imperturbabilità dell’animo.
In quest’ottica, gli stoici elaborano un mondo governato da un logos razionale ed immutabile. Gli eventi sono concatenati necessariamente uno dopo l’altro, secondo l’ordine razionale che non può essere modificato e che si ripete come un ciclo in eterno. La legge che determina questa necessità non può che essere il destino. Inoltre, il mondo in quanto ordinato razionalmente dal logos non può che essere perfetto; l’esistenza del male, sostenevano, era necessaria perché potessero esistere anche i beni (riprendendo la dottrina dei contrari di Eraclito).
L’etica stoica
In un mondo il cui destino è determinato, in cui gli eventi sono già segnati, che ruolo ha l’uomo?
Gli stoici riconoscono all’uomo il compito, anzi, il dovere di vivere secondo natura. Il saggio-filosofo è colui che riconosce la necessità dei fatti del mondo, li accetta e svolge il suo dovere perché si compia il destino. Compiere il dovere ripetutamente porta alla virtù, cioè il sommo bene. Quando questo non è possibile per ragioni superiori al controllo umano, il saggio ha il dovere di abbandonare la vita.
In questo, l’etica stoica pone un ruolo centrale nell’apatia, nel controllo (non la repressione) della ragione sulle emozioni, considerate giudizi “di leggerezza” rispetto alle cose del mondo, e che dunque potrebbero deviare dall’adempimento del dovere.
Si può ben notare come si tratti di una morale decisamente rigorosa e radicale, che presenta ovviamente limiti se non giustamente contestualizzata storicamente. Elementi come l’accettazione incondizionata del “destino” e la negazione emotiva destano molti dubbi, soprattutto nella contemporaneità.
Ma è possibile cogliere qualche dettaglio che, nella vita quotidiana, possa servire come strumento per affrontare determinate difficoltà?
Lo stoicismo e l’ansia
Se usassimo delle pinzette per scavare nelle opere scritte da filosofi stoici come Marco Aurelio, Seneca o Epitteto, possiamo trovare interessanti spunti di riflessione grazie ai quali possiamo comprendere lo stoicismo in ottica attuale per affrontare le piccole ansie quotidiane.
Una delle frasi che racchiude, a mio avviso, il principale esercizio stoico è di Epitteto:
“Chiediti, è qualcosa che dipende da noi o tra quelle che non dipendono da noi? E se essa fa parte delle cose che non dipendono da noi, abbi presente che essa non ti riguarda”.
Infatti, spesso ci tormentiamo per questioni che non possono dipendere da noi e sulle quali possiamo controllare solamente la nostra opinione. Un esempio può essere l’ansia che può derivare dal giudizio di qualcuno; noi non possiamo controllare i suoi pensieri, ma possiamo controllare la nostra attitudine nei confronti della sua opinione.
“Ho cacciato via da me ogni ansia; non era fuori, infatti, ma dentro, nelle mie opinioni” ci dice Marco Aurelio.
Oppure “Soffriamo molto di più per la nostra immaginazione che per la realtà”, citando una lettera di Seneca, riferito a quanto la paura del futuro, qualcosa che di per sé ancora non è successo, ci porti a non vivere nel presente.
Chiaramente questi sono spunti di riflessione rispetto a problemi della quotidianità. Ma lungi da me dare una pretesa psicologica (non di mia competenza), soprattutto per situazioni ben più gravi, dove una frase, certamente, non basta.