Ecco 6 cose che (forse) non sapevi sulla produzione letteraria di Agatha Christie

Ecco, qui di seguito, alcune curiosità sulla produzione letteraria della scrittrice Agatha Christie, la seconda autrice inglese più tradotta dopo William Shakespeare.

Ricorre in questi giorni il 45esimo anniversario della morte di Agatha Christie, celebre autrice di gialli e una delle più influenti scrittrici del Novecento.
La scrittrice è infatti nota per aver pubblicato capolavori come “Dieci piccoli Indiani” e “L’ospite inatteso” e per aver creato personaggi di fama mondiale come Poirot e Miss Marple, di cui abbiamo numerose trasposizioni cinematografiche.
L’elemento interessante della sua produzione che le ha conferito il titolo di “Regina del crime” è di sicuro la struttura dei suoi romanzi. La Christie fu infatti abile nel costruire una modalità nuova d’indagine, che prevede un omicidio all’inizio del romanzo e lo svelamento del colpevole al termine, passando per una serie di congetture in cui i sospetti ricadono su più personaggi contemporaneamente o addirittura su nessuno (basti pensare a “Dieci Piccoli Indiani”).
Altro elemento innovativo è l’assenza di morti cruente o con elementi estremamente splatter,  dato che la Christie non sopportava la violenza e tentava, con una tale struttura della storia, di camuffare gli elementi più crudi, portando le sue vittime a morire spesso di avvelenamento o simili. Alcuni studiosi pare abbiano messo addirittura a punto un algoritmo che prende spunto dal modus operandi della scrittrice e che riesce a risolvere i casi delle sue storie e scovare il colpevole.

1) La disgrafia

La Christie non scrisse mai nulla di proprio pugno, a causa della disgrafia che non le consentiva di scrivere in modo chiaro e leggibile, pertanto usava raccogliere le proprie idee e dettarle poi ad un fido assistente. Quest’ultimo si impegnava a trascrivere quanto dettato nella maniera più fedele possibile alla fervida immaginazione della Christie.

2) La lettura

Pare che la madre di Agatha Christie, Clara Boehmer, avesse preso la decisione di istruire la scrittrice in casa e di occuparsi personalmente di ogni aspetto legato alla sua istruzione. La biografa Laura Thomson ci racconta che, secondo fonti accreditate, la famiglia avesse predisposto che la Christie avrebbe imparato a leggere solo una volta compiuti gli otto anni d’età ma, per fortuna, la curiosità dell’autrice la portò ad imparare molto prima.

3) Il primo racconto

Il primo racconto in assoluto elaborato dall’autrice nacque per gioco, per via di una scommessa con la sorella maggiore Marge che la invitò a produrre una novella. La fanciulla, infatti, era perfettamente conscia del talento precoce della Christie e la spinse ad iniziare a delineare i suoi primi personaggi e a scrivere racconti.

4) L’importanza del nome

Non è un segreto che il nome di Agatha Christie fosse in realtà lo pseudonimo di Dame Agatha Mary Clarissa Miller, ma non fu l’unico pseudonimo usato dalla donna. Per un periodo, infatti, l’autrice decise di dedicarsi ad una produzione esclusivamente rosa di 6 romanzi pubblicati con il nome di Mary Westmacott.

5) Poirot è realmente esistente

Pare che l’ispirazione a creare il personaggio di Poirot sia giunta all’autrice negli anni ’10, vedendo un uomo di origine belga scendere da un autobus con un’andatura bizzarra e dei baffi molto particolari. La scrittrice ne fu talmente colpita da creare Hercule Poirot, uno dei suoi personaggi di maggiore successo, la cui morte (fittizia) fu addirittura annunciata da un necrologio sul New York Time e il cui volto è presente persino sui francobolli nigeriani.

6) La camera 411

“Assassinio sull’Orient Express” è stato scritto in una camera d’albergo, per la precisione la stanza 411 del Pera Palace Hotel di Instanbul, dove la Christie era ospite quando fu sorpresa dall’ispirazione. L’albergo era stato costruito per ospitare i passeggeri dell’Orient Express ed oggi ha dedicato la celebre stanza alla scrittrice, ora nota come “Agatha Christie Room”. La stanza accoglie numerosi fan che si fermano a visitare un luogo tanto importante per la produzione della Christie e si fermano poi a mangiare al ristorante che l’Hotel le ha dedicato, dal nome “Agatha”.

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