Dove andiamo quando dormiamo? Si tratta di uno degli interrogativi che ha maggiormente affascinato gli studiosi del passato e del presente. Il sonno è un’alternanza ciclica di cinque fasi: fase “addormentato”, fase “sonno leggero”, fase “sonno profondo”, fase “sonno profondo effettivo”, fase “REM”.
Le fasi soprammenzionate permettono agli esseri umani di trasgmigrare dallo stato di coscienza di “veglia” a quello di “sonno”. A tal proposito, tra i caratteri di maggior rilevanza ricordiamo: il rilassamento parziale della muscolatura, l’abbassamento della temperatura corporea e il rallentamento del battito cardiaco. Tutti gli stadi del sonno sono costituiti da diverse onde cerebrali: la fase di “veglia” è caratterizzata da onde Alpha, la fase “addormentato” è caratterizzata da onde cerebrali Beta, la fase “sonno leggero” è costituita da onde cerebrali Theta, e nella fase “sonno profondo” riconosciamo le onde Delta.
Le fasi del sonno Non-REM in dettaglio
Come annunciato precedentemente, le fasi del sonno sono le seguenti: fase “addormentato”, fase “sonno leggero”, fase “sonno profondo”, fase “sonno profondo effettivo”, e fase “REM”. Dunque è arrivato il momento di effettuare una discettazione approfondita in merito a ciascuna delle fasi Non-REM, in quanto tratteremo della fase REM in seguito in questo articolo .
- Fase 1 “addormentato”: in questa fase è possibile notare come le onde celebrali Alpha tipiche dello stato di “veglia” vengono sostituite dalle onde celebrali Beta. Le onde Alpha sono associate a uno stato di rilassamento profondo, il quale però non può essere interpretato come sinonimo di sonno effettivo e veritiero. In termini di frequenza specifica, tali onde Alpha presentano una frequenza tra gli 8 e i 13 hertz.
- Fase 2 “sonno leggero”: si tratta di uno stadio oltremodo singolare in quanto è possibile riconoscere un ulteriore rallentamento del battito cardiaco e dei movimenti degli occhi, i quali diminuiscono gradualmente. Senza dubbio si può aggiungere che sia una fase “preparatoria” a quella del sonno vero e proprio. Si è profondamente addormentati e il battito cardiaco è diminuito drasticamente in termini di frequenza. Sono più che eccezionali le onde di questo stadio: le onde Theta sono infatti associate alle nostre abilità creative e riflessive (oltre che al sonno). In favore di questa affermazione, è necessario menzionare il fatto che recenti studi hanno riscontrato che le onde Theta possono diminuire lo stress e l’ansia; inoltre aiutano gli individui a raggiungere più facilmente uno stato di “relax”.
- Fase 3 “sonno profondo”: in questa fase è doveroso affermare che le onde celebrali sono ampie e il metabolismo è molto lento. Di conseguenza, se un individuo entrato in questa fase venisse svegliato da terzi, esperirebbe uno stato di confusione e disorientamento amplificati. Le onde Delta compaiono per la prima volta in questo stadio: si tratta di onde lentissime, dotate di notevole ampiezza frequenza massima di 3 hertz. Il sonno profondo non è caratterizzato dalla presenza di sogni, ma consta di atti involontari come la digestione.
- Fase 4 “sonno profondo effettivo”: l’ultima fase non- REM che riteniamo necessario illustrare è la fase del “sonno profondo effettivo” , dove le onde Delta hanno completamente sostituito le onde Theta, responsabili delle dinamiche inconscie. Il movimento degli occhi è pressochè inestistente e il battito cardiaco diminuisce significativamente. Infine, ricordiamo che si tratta dell’ultima fase “Nrem” del sonno in cui ristabiliscono le riserve metaboliche.
Fase REM o Rapid Eye Movement
La fase REM o Rapid Eye Movement è una fase del sonno profondo costituita da movimenti oculari involontari e rapidi e da fluttuazioni delle attività muscolari oltre che cerebrali. Il sonno REM è di enorme rilevanza in termini di consolidamento di funzioni cognitive e per il benessere dell’organismo stesso. Un aspetto certamente decisivo e curioso del sonno è che in media gli attori sociali dormono circa un terzo della propria vita. Si tratta dunque di un dato più che strabiliante.
Ciò che maggiormente contraddistingue la fase REM è una profonda rilassatezza neuro-muscolare e un’intensa attività cerebrale. La scoperta dell’esistenza di tale fase risale al 1953 e più specificatamente agli studi di Kleitman e Aserinsky. Kleitman e Aserinsky furono due psicologi e ricercatori statunitensi che studiando il sonno dei noeonati rintracciarono rapidi movimenti oculari generati da onde cerebrali a elevata ampiezza. I due studiosi si servirono di una modalità d’esame oggi largamente utilizzata, ovvero l’elettroencefalogramma (EEG). L’EEG è un esame strumentale capace di misurare l’attività cerebrale, ed è altamente sensibile a ciò che avviene nella fase REM, in particolare a sogni o incubi. Sono stati effettuati molteplici studi posteriori a quelli di Kleitman e Aserinsky, i quali hanno dimostrato la loro ipotesi. Infine, aggiungiamo che l’attività onirica è ampiamente accentuata e molteplici zone del cervello sono coinvolte, in particolare quelle legate alla memoria.
Tra le caratteristiche più singolari associate a questa fase ricordiamo le fluttuazioni della temperatura corporea e della frequenza respiratoria. La temperatura corporea media di un individuo si aggira attorno ai 36°, ma nel momento in cui questo dorme, essa può scendere di addirittura 2 gradi. Per ciò che concerne invece la frequenza respiratoria, è possibile dichiarare che questa rallenta e acquisisce un ritmo normale col passare dei minuti ed è controllata dal SNA, e quindi dal sistema nervoso centrale.
Tra le regioni cerebrali che si attivano durante la fase REM ricordiamo l’ippocampo, situato vicino ai lobi temporali e la corteccia cerebrale. Tali regioni una volta che sono attivate e dunque una volta che la fase REM è iniziata, determinano una pluralità di contrazioni neuro-muscolari involontarie.
In totale la fase REM occupa “solo” 15 minuti di tutto il tempo in cui dormiamo, ma presenta tante funzioni rilevanti: ad esempio collabora alla formazione della memoria spaziale a breve termine e alla produzione di ormoni di diverse tipologie.
“REM”: LA CANZONE DI ARIANA GRANDE CHE TRATTA DELLA FASE REM
È risaputo il fatto che nel corso degli anni molteplici artisti e musicisti hanno trattato del tema del sonno in tutte le sue sfumature e particolarità. In questa sede è stato ritenuto opportuno offrire un breve cenno e tributo a una canzone di Ariana Grande, “REM”, che tratta proprio della omonima fase. La cantante stessa ha annunciato in varie interviste che è sempre stata incuriosita dall’esistenza di questa singolare fase del sonno, e di conseguenza ha ben pensato di scrivere una canzone a suo riguardo. Nello specifico, Ariana Grande si focalizza in particolare sul fatto che i suoi sogni (sogni letterali) hanno una grande importanza nella sua vita in quanto la guidano nella sua vita personale e artistica. Inoltre anch’essa afferma che sia più che difficile svegliarsi da un sonno profondo: nella fase REM si raggiunge uno stato di coscienza singolare, paragonabile a un limbo tra il conscio e l’inconscio dal quale è impossibile sfuggire.
Quello della fase REM è un tema di cui la comunità scientifica conosce ancora poco in quanto rappresenta un macrocosmo (o meglio, un universo) di realtà e aspetti su cui non si è ancora fatta abbastanza luce.
Nell’attesa di nuove notizie a proposito di questo affascinante argomento, ricordiamo a tutti i lettori che delle buone ore di sonno consentono di dare nuova vita a tutti i pensieri e a tutte le azioni, da quelle quotidiane a quelle più stravaganti. In altri termini, dormire bene serve a renderci più vigili e attenti durante il giorno.