Disrespecting, ma non troppo: 5 casi in cui il “dissing” è tra letterati

Ripercorriamo assieme la storia dell’arte dell’invettiva, analizzando cinque Dissing avvenuti tra letterati.

Il dissing nasce e si sviluppa, sguazzando liberamente, tra un linguaggio tutt’altro che formale e delle punchlines politicamente scorrettissime. Ma cosa succede, invece, quando a “dissarsi” sono i letterati?

1. Dante Vs Guittone d’Arezzo

Il maggior esponente dello Stilnovo , non ha mai digerito la “maniera antica” di fare poesia, tipica di Guittone . È emblematico a tal proposito, un passo del “de vulgari eloquentia”, dove Dante esprime tutto il suo dissenso riguardo la poesia dell’aretino:

“Cessino, i seguaci dell’ignoranza d’esaltare Guittone d’Arezzo e certi altri che, nei vocaboli e nei loro costrutti, non perderono il vezzo di imitare la plebe”  (4).

2. Dante Vs Cecco Angiolieri

Di nuovo protagonista il poeta della commedia, che si propone come l’inoki-ness del panorama letterario italiano, questa volta però il bersaglio della critica dantesca è Cecco Angioleri, a dire il vero, però lo stesso Angioleri aveva acquisito nel tempo una netta posizione antistilnovista che si rivela chiaramente nella polemica concezione dell’amore e nella strumentalizzazione del linguaggio stilnovistico a fini ironici e parodistici, ma non mancano testimonianze dei rapporti diretti e personali dei due, come il sonetto: Dante Alighier, s’i’ so’ bon begolardo, in questo caso è sicuro che Angioleri rispondesse a Dante, replicando con altrettanta violenza linguistica, alle accuse ricevute in precedenza, qui gli ideali letterari lasciano spazio ad una diatriba bassa e volgare, ma non per questo meno interessante.

3. Umberto Saba Vs Gabriele d’Annunzio

Un giovane Umberto Saba, provò a criticare d’Annunzio, accusandolo di fare poesia disonesta, ovvero di badare solo alla ricercatezza linguistica e alla forma. L’autore del piacere, di tutta risposta restò del tutto indifferente alle accuse del collega. Saba racconta del loro primo, ed ultimo incontro, in una preziosa testimonianza rilasciata nel dicembre del 1957 alla RAI di Trieste : http://www.teche.rai.it/2016/03/umberto-saba-e-dannunzio-1952/

4. Mark twain Vs Jane austen

Spostandoci dal panorama italiano, è da segnalare l’aspra critica,che l’autore di Tom Sawyer , riservò alla ormai deceduta Jane Austen . Mark, infatti, dichiarò in un intervista:“Non ci guadagno nulla a stroncare libri, e non lo faccio a meno che non li odii. Spesso ho provato a scrivere di Jane Austen, ma i suoi libri mi fanno diventare matto a tal punto che non riesco a nascondere la mia furia al lettore;tutte le volte che leggo orgoglio e pregiudizio mi viene voglia di dissepelirla e colpirla sul cranio con la sua stessa tibia”.

5. Faulkner Vs Hemingway

Faulkner criticò l’autore di Addio alle armi,che in quel periodo per usare un eufemismo non se la passava benissimo, definendolo: “senza coraggio: non ha mai usato una parola che il lettore ha dovuto cercare sul dizionario“. Hemingway, colse la balla al balzo e con arguzia rispose: “Povero Faulkner! Crede davvero che le grandi emozioni siano suscitate dai paroloni?”

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