La dislessia e, più in generale, i disturbi di apprendimento, non hanno impedito a diversi attori e personaggi famosi di eccellere artisticamente e perseverare nel raggiungimento dei propri obiettivi.
Leggere è complesso. Richiede che il nostro cervello colleghi le lettere ai suoni, metta questi suoni nel giusto ordine e metta insieme le parole in frasi e paragrafi che possiamo leggere e comprendere. Lo street artist Rebor ha parlato di recente del suo disturbo, la dislessia, sulle pagine di “Vanity Fair”, dicendo di aver passato tutte le scuole dell’obbligo a fare moltissima fatica nell’apprendere e nell’esprimersi. “Le parole mi erano ostiche, nemiche. Odiavo persino leggere, perché comportava uno sforzo che poi non veniva riconosciuto nei risultati. Mi sentivo fuori dal mondo, di sicuro indietro rispetto ai miei coetanei. Ho sofferto tantissimo.”
“Una volta diagnosticata, non cambiò molto poiché qualche professore metteva in dubbio la mia difficoltà e non mi faceva utilizzare i sistemi compensativi previsti per l’apprendimento di una persona dislessica”.
LA LEGGE 170/2010: UNA TUTELA FORMALE PER RAGAZZI DISLESSICI, DISORTOGRAFICI, DISGRAFICI E DISCALCULICI
La legge 170 dell’8 ottobre 2010 riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati “DSA”, che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana.
- Ai fini della presente legge, si intende per dislessia un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura.
Le persone con dislessia hanno difficoltà a far corrispondere le lettere che vedono sulla pagina con i suoni che quelle lettere e quelle combinazioni di lettere producono. E quando hanno problemi con questa fase, tutte le altre sono più difficili. I bambini e gli adulti dislessici hanno difficoltà a leggere in modo fluente, a sillabare correttamente le parole e a imparare una seconda lingua, oltre ad altre sfide. Ma queste difficoltà non hanno alcun legame con la loro intelligenza generale. Infatti, la dislessia è una difficoltà di lettura inaspettata in un individuo che ha l’intelligenza per essere un lettore molto migliore. Sebbene le persone con dislessia siano lettori lenti, spesso, paradossalmente, sono pensatori molto veloci e creativi, con forti capacità di ragionamento.
- Ai fini della presente legge, si intende per disgrafia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica.
La scrittura illeggibile è un segno comune di disgrafia, ma non tutti quelli che hanno una calligrafia disordinata hanno questo disturbo. È possibile avere una scrittura ordinata anche se si soffre di disgrafia, per quanto potrebbe essere necessario molto tempo e molti sforzi per scrivere in modo ordinato.
- Ai fini della presente legge, si intende per disortografia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica.
La disortografia è caratterizzata da significativi errori di ortografia durante la scrittura, che possono includere confusioni, omissioni o inversioni di lettere e sillabe, coniugazione notevolmente difettosa e interruzioni arbitrarie delle parole.
- Ai fini della presente legge, si intende per discalculia un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri.
La discalculia è un disturbo che influisce sulla capacità di comprendere informazioni basate sui numeri e sulla matematica. Le persone discalculiche hanno difficoltà con i numeri e la matematica perché il loro cervello non elabora i concetti matematici come quello delle persone che non soffrono di questo disturbo.
Questa legge è andata a colmare un bisogno ben preciso: parificare tutti gli alunni e consentire a tutti i bambini/ragazzini di avere un’istruzione equa, inclusiva e solidale. Sono previste alcune finalità specifiche:
1- garantire il diritto all’istruzione;
2- favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto;
3- garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità;
4- ridurre i disagi relazionali ed emozionali;
5- adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti;
6- preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA;
7- favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi;
8- incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione;
9- assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale.
LE CAUSE E I SEGNALI DEI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
I fattori che possono influenzare lo sviluppo dei disturbi dell’apprendimento includono:
- Storia familiare e genetica. Una storia familiare di disturbi dell’apprendimento aumenta il rischio che il bambino sviluppi un disturbo.
- Rischi prenatali e neonatali. La scarsa crescita in utero (grave restrizione della crescita intrauterina), l’esposizione ad alcol o droghe prima della nascita, il parto prematuro e il peso molto basso alla nascita sono stati collegati a disturbi dell’apprendimento.
- Trauma psicologico. I traumi psicologici o gli abusi subiti nella prima infanzia possono influenzare lo sviluppo cerebrale e aumentare il rischio di disturbi dell’apprendimento.
- Traumi fisici. Traumi cranici o infezioni del sistema nervoso possono avere un ruolo nello sviluppo di disturbi dell’apprendimento.
- Esposizione ambientale. L’esposizione a livelli elevati di tossine, come il piombo, è stata collegata a un aumento del rischio di disturbi dell’apprendimento.
Un bambino potrebbe avere un disturbo dell’apprendimento se:
- Non padroneggia le abilità di lettura, ortografia, scrittura o matematica all’età e ai livelli previsti;
- Ha difficoltà a comprendere e seguire le istruzioni;
- Ha difficoltà a ricordare ciò che qualcuno gli/le ha appena detto;
- Manca di coordinazione nella deambulazione, negli sport o in abilità come tenere in mano una matita;
- Perde o smarrisce facilmente i compiti, i libri di scuola o altri oggetti;
- Ha difficoltà a comprendere il concetto di tempo;
- Si rifiuta di fare i compiti o le attività che coinvolgono la lettura, la scrittura o la matematica, oppure non riesce a completare i compiti senza un aiuto significativo;
- Si comporta in modo aggressivo, ostile o con reazioni emotive eccessive a scuola o durante le attività scolastiche, come i compiti o la lettura.
Cercare aiuto professionale per i disturbi specifici di apprendimento
L’intervento precoce è essenziale, perché il problema può trasformarsi in una valanga. Un bambino che non impara a fare le addizioni alle elementari non sarà in grado di affrontare l’algebra alle superiori. I bambini con disturbi dell’apprendimento possono anche soffrire di ansia da prestazione, depressione, bassa autostima, stanchezza cronica o perdita di motivazione. Alcuni di essi possono agire per distrarre l’attenzione dalle loro difficoltà scolastiche.
L’insegnante, i genitori o il tutore, il medico o un altro professionista possono richiedere una valutazione in caso di problemi di apprendimento. Probabilmente il bambino verrà prima sottoposto a esami per escludere problemi di vista, di udito o altre condizioni mediche e, in seguito, a una serie di esami condotti da un team di professionisti, tra cui uno psicologo, un insegnante di educazione speciale, un terapista occupazionale, un assistente sociale o un infermiere.
La determinazione di un disturbo dell’apprendimento e la necessità di servizi si basano sui risultati dei test, sul feedback degli insegnanti, sui suggerimenti dei genitori o dei tutori e sulla revisione del rendimento scolastico. Anche una diagnosi di ansia grave o di disturbo da deficit di attenzione/iperattività può essere rilevante. Queste condizioni possono contribuire a ritardare lo sviluppo delle competenze accademiche.
STELLE SULLA TERRA: UN FILM CHE RACCONTA LA STORIA DI UN BAMBINO DISLESSICO
Ishaan Awasthi è un bambino di otto anni con dislessia, un disturbo specifico dell’apprendimento. Ha difficoltà a riconoscere le lettere, legge e scrive a fatica. Le lettere e i numeri sono scritti al contrario e le parole sono comunemente scritte male. Non riesce a seguire istruzioni multiple e ha scarse capacità motorie. Essendo diverso dagli altri bambini che crescono normalmente, viene sempre considerato stupido e pigro. Gli insegnanti, i compagni di classe, i vicini e, persino la sua famiglia, non si rendono conto di ciò che sta passando.
Nel collegio dove è stato mandato per essere disciplinato, la sua autostima è stata distrutta. Ha subito un trauma a causa della separazione dalla sua famiglia e la sua passione per il disegno e la pittura, campi in cui eccelle, è scomparsa del tutto.
Ishaan è diventato così distaccato, freddo e indifferente ai suoi compagni di classe. Questo dimostra che il concetto di “fiducia” durante gli anni dello sviluppo, basato sulla teoria psicosociale di Erik Erikson, non è stato raggiunto e consolidato a causa del rifiuto delle persone che lo circondavano.
Fino a quando Ram Shankar Nikumbh, un insegnante supplente di arte, non comincia a insegnare nella sua classe; egli riesce a riconoscere i suoi bisogni educativi speciali, notando diverse somiglianze con il bambino, dato che sono entrambi dislessici e hanno subito lo stesso calvario da parte dell’istituzione scolastica e della famiglia a quell’età. Comincia ad affiancarlo in tutte le materie ogni giorno dopo la fine delle lezioni. Gli altri insegnanti di Ishaan pensavano che il bambino presentasse un ritardo cognitivo e dovesse essere inserito in una “scuola speciale” e non nel sistema scolastico tradizionale, ma il maestro Nikumbh insiste sul fatto che anche i bambini speciali hanno diritto a un’istruzione formale e di qualità, come previsto dalla politica “EFA” (Education for All). Egli, inoltre, crede che ogni bambino abbia le proprie capacità, i propri desideri e il proprio ritmo di apprendimento.
Questo maestro è stato in grado di aiutare Ishaan a gestire le carenze dovute alla dislessia ed è stato capace di svelare le potenzialità del bambino utilizzando la psicologia educativa. Ad Ishaan sono state fornite misure di intervento adeguate, come l’esercizio costante, le esercitazioni e il problem solving. Questo conferma la teoria del condizionamento operante di Frederick Skinner. Una persona può essere addestrata presentando un premio o una punizione come conseguenza delle sue azioni. Ishaan è stato stimolato e condizionato a imparare grazie alla ricompensa immateriale di essere accettato, curato, apprezzato e amato dal suo insegnante, Ram.
Dovrebbe esistere una coscienza sociale sulle differenze individuali. Nemmeno i genitori di Ishaan, gli insegnanti e la comunità erano a conoscenza di questo particolare tipo di disturbo. La società gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo del bambino: per questo motivo, deve essere sensibile e attenta soprattutto a coloro che hanno esigenze speciali. Critiche e pregiudizi dovrebbero essere scoraggiati affinché il bambino possa superare le sue difficoltà.
LA DISPRASSIA, UN DISTURBO POCO CONOSCIUTO CHE IMPATTA LE CAPACITÀ MOTORIE
La disprassia (nota anche come disturbo della coordinazione dello sviluppo – DCD) è una condizione sorprendentemente comune che colpisce il movimento e la coordinazione nei bambini e negli adulti. Si tratta di una condizione nascosta e ancora poco conosciuta.
La disprassia colpisce tutti gli ambiti della vita, rendendo difficile svolgere attività che altri danno per scontate. I segni della disprassia/DCD sono presenti fin dalla più tenera età, ma possono essere riconosciuti solo quando il bambino inizia la scuola, o anche più tardi, in età adulta.
L’esperienza del disturbo della coordinazione dello sviluppo di ogni persona è diversa e sarà influenzata dall’età, dalle opportunità di apprendimento, dalle richieste dell’ambiente e dal sostegno/comprensione delle persone che la circondano. Esistono tuttavia alcuni segnali comuni di disprassia/DCD.
Movimento
La difficoltà a coordinare i movimenti grandi e piccoli del corpo è la caratteristica principale della disprassia/DCD. I segni fisici della disprassia/DCD includono i seguenti:
- i movimenti appaiono impacciati e poco fluidi;
- è necessario uno sforzo fisico e mentale supplementare per eseguire movimenti che altri riescono a fare con facilità;
- la scarsa consapevolezza spaziale comporta un maggior numero di inciampi, urti e contusioni;
- difficoltà ad apprendere i movimenti necessari per svolgere nuovi compiti pratici;
- difficoltà a trasferire le abilità motorie a nuove situazioni o attività.
Organizzazione e pianificazione
Molte persone con disprassia/DDT hanno difficoltà a organizzare se stesse, i propri strumenti e i propri pensieri. Alcuni hanno anche problemi di attenzione, memoria e gestione del tempo. Molti adulti con disprassia/DCD affermano che queste difficoltà rappresentano una sfida nella vita quotidiana più delle difficoltà motorie di base.
Linguaggio e parola
Alcune persone con disprassia/DDT hanno difficoltà a seguire le conversazioni e possono fare lunghe pause imbarazzanti prima di rispondere a una domanda o a un commento.
Le persone con disprassia verbale hanno gravi e persistenti difficoltà a coordinare i movimenti precisi necessari per produrre un discorso chiaro. La disprassia verbale può essere presente da sola o insieme ad altre difficoltà di movimento associate alla disprassia/DCD.
Il disturbo della coordinazione dello sviluppo è il risultato di un’interruzione nel passaggio dei messaggi tra il cervello e il corpo. La causa di questo disturbo non è ancora chiara, anche se la nascita prematura, il basso peso alla nascita e una storia familiare di difficoltà di coordinazione aumentano la probabilità di avere questa condizione. Essa non è causata da danni cerebrali, malattie o lesioni.
Nella maggior parte dei casi, la causa della disprassia/DCD non è nota. È probabile che non esista un’unica ragione che spieghi perché le capacità di movimento di una persona non siano così ben sviluppate come le sue capacità in altre aree.