Dall’opera letteraria di Torquato Tasso all’adattamento cinematografico: scopriamo “La Gerusalemme Liberata”

Capolavoro di Tasso è il poema in ottave “La Gerusalemme liberata” il cui argomento centrale è la prima crociata. 

Pubblicata contro la volontà dell’autore e senza il suo controllo, la Gerusalemme Liberata ebbe un immediato successo. Tale successo si misura anche dalle molteplici suggestioni che essa ha esercitato su musicisti pittori e registi nel corso del tempo.

TRAMA E TEMI PRINCIPALI

La “Gerusalemme liberata” è un poema in ottave il cui principale argomento è la prima crociata (1096-1099). Il primo abbozzo risale agli anni tra il 1559 e il 1561. È suddivisa in venti canti raggruppabili in cinque parti corrispondenti ai cinque archi della tragedia classica, della quale il poema presenta l’impianto generale. Per quanto riguarda la trama, Tasso si limita a narrare la fase conclusiva della prima crociata relativa all’entrata dell’esercito cristiano in Palestina e all’assedio di Gerusalemme, infine coronato dal successo. Temi fondamentali del poema sono: l’interiorità dei protagonisti, l’eroismo rappresentato come un immane lotta contro l’insensatezza, la magia e il ricorso alla dimensione sovrannaturale esercitati con fini maligni da agenti diabolici, l’amore che esprime da un lato una dimensione felice e rassicurante, dall’altro una minaccia che allontana l’individuo dai doveri sociali e dai valori religiosi. Il tema della guerra viene contrapposto a quello dell’amore, esso si presenta come una terribile necessità distruttiva che l’eroismo porta con sé, condanna della condizione umana a cui corrisponde sempre la guerra della coscienza interiore. La Gerusalemme Liberata si colloca all’incrocio di vari generi letterari: la varietà è data anche dalla compresenza di diversi registri espressivi e formali che segna il superamento del severo monolinguismo petrarchesco. Gli avvenimenti del poema si svolgono nello spazio storico e geografico che fu teatro della prima crociata. Gli eserciti cristiani muovono dalla Siria e dal Libano verso la Palestina dove assediano Gerusalemme. L’edizione principale ha il suo centro nel campo cristiano attorno alla città santa, sebbene si dirami con avventure secondarie in altre località. È ribadita più volte la centralità storica del Mediterraneo mentre la lontananza dal centro è sempre sinonimo della devianza morale che si insinua anche nei guerrieri cristiani ma solo temporaneamente.

IL CONFLITTO D’AMORE NELLA “GERUSALEMME LIBERATA”

Nella Gerusalemme liberata non c’è traccia di donne nel campo cristiano, fatta eccezione per Gildippe, moglie fedele del barone inglese Odoardo. L’assenza non è casuale se si pensa alla funzione attribuita alla figura femminile nel meccanismo narrativo del poema. Le eroine sono tutte pagane. Tasso accenna all’eroismo delle donne pagane che: “con chiome sparse e con succinte gonne” corrono a difendere la città senza mostrare paura “d’esporre il petto per l’amante mura”. L’amore unisce sempre personaggi dei campi avversi, sconvolgendo l’opposizione amico-nemico, tuttavia ribadita dalla sua impossibile realizzazione. Tasso crea un sistema di tensioni affettive, ostacolato dalla lontananza, dal divieto e dal rifiuto. Dunque l’amore nasce e si sviluppa come contrasto come divisione insuperabile. L’amore di conseguenza, in quanto attrazione segreta e sconvolgente per il nemico, è in contrasto con il dovere guerriero. Il conflitto tra amore e guerra è senza dubbio il nodo tematico più importante del poema e di questo ce ne dà conferma il fatto che tre canti centrali della Gerusalemme (XIV, XV, XVI) siano dedicati agli amori di Rinaldo e Armida. Nella Gerusalemme liberata la vittoria della norma cristiana sul codice pagano è mediata proprio dalla parabola di un inquietante figura femminile: Armida è una donna-maga, sensuale e irresistibile, che mette in scena il proprio corpo e la propria sessualità, scompiglia l’ordine del campo cristiano e rapisce Rinaldo ai doveri militari nel paese magico delle Isole Fortunate.

L’ADATTAMENTO CINEMATOGRAFICO

La Gerusalemme liberata è un film del 1957, diretto da Carlo Ludovico Bragaglia, tratto dall’omonimo poema epico di Torquato Tasso. La storia narra della guerra definitiva contro la città di Gerusalemme in Terra Santa per liberare il Santo Sepolcro. Il film è ambientato nel Medioevo al tempo delle crociate. Nel film ritroviamo subito il tema dell’amore tormentato per il nemico, fulcro predominante nel poema di Tasso. Infatti mentre cavalca verso Gerusalemme per unirsi ai crociati che assediano la città, Tancredi s’imbatte in Clorinda, una guerriera mussulmana di stirpe regale: i due si innamorano ma si separano poiché ciascuno dei due vuole dedicarsi alla missione che gli è stata affidata. Da questa vicenda prende avvio la trama. Secondo la critica di Umberto Tani tuttavia il film non sarebbe stato all’altezza della precedente edizione del 1918 diretta da Guazzoni.

“Considerati i decenni trascorsi, considerato l’apporto dello schermo panoramico e del colore, considerati i passi da gigante fatti dal cinema (…) dobbiamo dire che questa nuova versione della “Gerusalemme” ne esce assai malconcia dal confronto con la vecchia edizione del 1918 diretta da Guazzoni.” (Umberto Tani, ‘Intermezzo’, ½,31 gennaio 1958)

 

 

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