Romanzo gotico? Giallo? Chi o cosa è Beetlejuice, del 1988? Vediamo la questione dei generi, cara alla critica letteraria.
Tim Burton lascia una firma chiara su ogni film. Ogni sua opera è unica, ma con Beetlejuice abbraccia totalmente il caos. Qual è il genere che più rispecchia questo film?
FORME E GENERI: FORSE ESPRESSIONISMO?
Nel mondo della critica letteraria, la questione di generi e forme è molto sentita. Questo perché aiuta la valutazione delle opere artistico-letterarie in base ad altre simili ma è anche una guida per scrittori e lettori. È sempre comodo sapere cosa aspettarsi, ed i generi mettono “ordine” in un mondo altrimenti vasto e caotico. Molti lavori di Tim Burton presentano tematiche affini. Queste le possiamo ricondurre all’espressionismo in letteratura e nell’arte (cinema compreso), una corrente di primo novecento caratterizzata dalla crisi e dall’incertezza. I personaggi sono soli e inquieti, e filosoficamente hanno rinunciato all’ottimismo portato dall’industrializzazione. Ne La Fabbrica di Cioccolato (tratta dal romanzo) e in Sweeney Todd, ad esempio, vediamo un mondo industrializzato distorto e popolato da uomini emaciati e sporchi; sullo sfondo, una città deformata e cupa. Ma Beetlejuice è ambientato in un piccolo paesino e i personaggi tutto sembrano tranne critici verso il corso della storia, anzi, sono quasi fuori dal mondo. Anche l’ambientazione non rimanda a quell’espressionismo cinematografico caro a Burton (si pensi anche a Batman, dove alcune scene sono uguali al famoso Metropolis); Beetlejuice si svolge in una deliziosa casetta e tutti i personaggi, tranne Lydia (ed i morti per ovvie ragioni), sono radiosi e contenti.
ROMANZO GOTICO? EPICA? COMMEDIA?
Nei film di Burton ci sono molti rimandi al romanzo gotico. La presenza di creature paranormali ne è tipica: nemiche, di cui però si cerca di comprendere la storia e quindi la stranezza (si pensi al Frankenstein di Mary Shelley). Edward mani di forbice ne è un esempio. Altra presenza importante è la donna in pericolo, spesso ingenua e fragile che cade nelle braccia del mostro. Anche Lydia potrebbe essere vista come la “damsel in distress” che deve essere salvata. Ma il suo personaggio è molto di più: sicura di sé eferma nelle sue convinzioni, non si farebbe abbindolare da un demone pervertito. Beetlegeuse è un cattivo divertente, di cui si ride e non si vedono aspetti profondi. Tim Burton presenta anche molti elementi di parodia, forse la parte dominante di tutte le sue opere. La parodia è una forma di letteratura che deriva da un’altra. Il bersaglio di questo film è la classica storia di fantasmi, superata. Non a caso, la prima bozza era più violenta e tragica e Burton l’ha resa una commedia. Un’altra questione è il non poter rimandare Saturno e l’Aldilà a nessuna mitologia precisa. Non si attinge da nessuna tradizione epica in particolare.
A BEAUTIFUL BUNCH OF RIPE BANANA
Ogni storia si forma a partire da una tradizione che in quel momento è presente alla mente dell’autore. L’incollocabilità dell’opera la rende in realtà collocabile in infiniti posti, mostrando la grande cultura di un regista tanto apprezzato come Burton. I suoi film hanno concesso uno spazio a persone che come lui sono “strane ed insolite”. Beetlejuice è un film senza precedenti… ma lo sarà anche Beetlejuice Beetlejuice?