Augusto, imperatore della Pax e della restaurazione, non è stato solo il Pater Patriae, ma anche Pater Feriarum
Ferragosto, si sa, è la festa più pop dell’anno, tra party lussureggianti e spiagge sempre al passo con la moda, ma c’è qualcosa che non cambia mai, la voglia di staccare la spina dalla routine, ce lo insegna l’imperatore Augusto.
Ferragosto è la celebrazione tutta italiana dell’estate
Anche quest’anno è arrivato il periodo più atteso dell’estate, il Ferragosto. Una parola che sa di mare, di feste in discoteca, di grigliate e rivitalizzanti gite fuori porta che ci aiutano a staccare la spina da lavoro e routine quotidiana.
Diciamocelo chiaramente: Ferragosto è la celebrazione dell’estate. Inserita nel cuore della stagione estiva, i due giorni, 14 e 15 agosto (per non parlare del terzo giorno, il 16, preposto al recovery) sono i più attesi e amati da noi italiani. Chi di voi non ha già organizzato gite fuori porta, lauti pranzi, una giornata al lido balneare di fiducia o una scatenata serata in riva al lago provvista di DJ Set?
L’emergenza sanitaria non ha fermato la nostra voglia di vivere il 15 agosto come un momento speciale. Spesso dimentichiamo il motivo ufficiale dei festeggiamenti, l’Assunzione di Maria, ma inconsapevolmente siamo fedeli alle tradizioni fondative di questa festività, che risalgono al periodo augusteo.
Le origini romane del Ferragosto ci parlano dal passato…
Avete capito bene, il Ferragosto è una festività di origine antica, romana per essere precisi, dedicata al riposo dal faticoso lavoro dei campi. Quando nel 18 a.C. Ottaviano venne proclamato “Augusto”, cioè venerabile e sacro, proprio in questo periodo l’Imperatore stabilì le Feriae Augusti o “riposo di Augusto”.
Anticamente, le Feriae Augustales, così ribattezzate nel 15 a.C., si celebravano il 1° agosto. Ma i giorni di riposo (e di festa) erano in effetti molti di più, anche tutto il mese, accorpando alcune festività preesistenti, come il giorno 13, dedicato alla dea Diana, e i Consualia.
Tito Livio ci racconta che Romolo istituì i Consualia al tempo del ratto delle sabine. Erano dedicati a Conso, la divinità del seme del grano e dei depositi per la sua conservazione, posti sottoterra. Infatti, tutti i riti dedicati a questa divinità si svolgevano davanti a un altare sotterraneo, o coperto di terra, che veniva scoperto proprio in occasione della festa.
Un’altra festività a cui le Feriae Augusti diedero continuità erano le Vinalia Rustica. In quest’occasione il Flamen Dialis sacrificava un agnello a Giove per propiziare l’abbondanza e la qualità della prossima vendemmia.
Nel corso dei festeggiamenti, in tutto l’impero si organizzavano corse di cavalli, e gli animali da tiro, buoi, asini e muli, venivano dispensati dal lavoro e agghindati con fiori. Inoltre era usanza che, in questi giorni, i contadini facessero gli auguri ai proprietari dei terreni ricevendo in cambio una generosa mancia.

…per aiutarci a capire le tradizioni del presente
Le origini romane del Ferragosto ci aiutano a capire alcune delle nostre insostituibili tradizioni. Si trattava di una festa pagana di fine raccolto che mirava prevalentemente a fornire ai contadini un periodo di riposo tra la fine dei lavori agricoli estivi e quelli autunnali, una tradizione che si è mantenuta quasi intatta fino ai giorni nostri con le grandi chiusure del mese di agosto.
Le antiche corse dei cavalli rivivono oggi, pressoché immutate nella forma e nella partecipazione, durante il famoso “Palio dell’Assunta” che si svolge a Siena il 16 agosto. La stessa denominazione “Palio” deriva dal “pallium”, il drappo di stoffa pregiata che era il consueto premio per i vincitori delle corse di cavalli nell’antica Roma.
Augusto, già restauratore della Pax e dei boni mores, aveva pensato proprio a tutto, regalandoci la festa più irrinunciabile dell’anno, quella del riposo e dello svago.