Cleopatra, una venere dell’antichità, raccontata da Shakespeare e dal Cagnacci

Cleopatra è una delle donne più affascinanti della storia, non solo perché è stata una regina egizia del periodo tolemaico, ma anche perché il suo fascino è riuscito ad attrarre e far follemente innamorare personaggi della storia romana come Giulio Cesare e Marco Antonio.

busto di Cleopatra

 

Insomma, una donna dell’antichità che deteneva il potere di un regno molto potente, ricco di risorse, dotato di un esercito imponente e di una vasta flotta, tanto da riuscire ad intimorire anche la Repubblica romana. Ma quella forza e quell’acume di grande sovrana la resero anche un personaggio davvero interessante, il cui ricordo ritorna in epoche diverse e diventa oggetto di letteratura e arte.

Chi è Cleopatra?

Cleopatra nasce nel 69 a.C. ad Alessandria d’Egitto, ed è figlia del faraone Tolomeo XII. Alla morte del padre, nel 51 a.C., viene costretta a sposare il fratello Tolomeo XIII, il quale ascende al trono. Il faraone Tolomeo XII però aveva destinato a succedergli la figlia maggiore Cleopatra e non il figlio. Questo sarà motivo di una contesa dinastica tra i due che porterà Cleopatra all’esilio in Siria.

Dall’esilio però Cleopatra riuscì a chiedere aiuto ad un personaggio della storia romana, che proprio in quell’epoca si trovava protagonista della contesa dell’impero romano, Giulio Cesare. Infatti, dopo la morte di Pompeo, avvenuta in Egitto ad opera proprio di Tolomeo XIII, Cesare decise di trattenersi in quella terra per dirimere il problema della successione dinastica in atto. Naturalmente Cesare parteggiava per Cleopatra, perché viene rapito dal fascino della donna. L’incontro tra i due è al limite del leggendario. Infatti, Cesare appena sbarcato ad Alessandria, all’inseguimento di Pompeo, trova la testa di quest’ultimo, che era stata precedentemente mozzata dai sicari di Tolomeo XIII che lo avevano ucciso per ottenere i favori di Cesare, che si trovava ormai a detenere tutto il potere a Roma.

Mentre però Cesare si trova nel palazzo di Tolomeo, gli arriva in dono un tappeto. Srotolato questo tappeto, si palesa davanti ai suoi occhi una giovane diciottenne, Cleopatra.

Cesare si innamora subito di quella donna, così colta e intelligente, tanto da decidere di aiutarla nella sua causa, nonostante il gesto compiuto dal fratello di lei di uccidere il nemico Pompeo. Infatti tra il 48 e il 47 a.C. Cesare mosse guerra a Tolomeo XIII, che trovò la morte presso il Nilo, e mise sul trono del regno d’Egitto la legittima sovrana, con suo fratello minore, come volevano le tradizioni egiziane.

La sovrana ebbe poi anche un figlio con Cesare, che verrà chiamato Tolomeo Cesare, nome che gli dava la garanzia di protezione da colui che stava per divenire il cittadino più importante di Roma.

Dopo tutto ciò, Cleopatra decise di diventare l’amante ufficiale di Cesare e lo segue a Roma, da dove però dovrà scappare dopo l’episodio delle idi di Marzo del 44 a.C. e quindi la morte dell’amante.

Tornata in Egitto, secondo alcune fonti della storiografia antica, avvelena il fratello minore che si trovava sul trono, e diviene sovrana assieme al figlio Tolomeo Cesare.

Quando, dopo l’accordo di Brindisi del 40 a.C. tra Antonio, Lepido e Ottaviano, Antonio, ex generale di Cesare, ebbe il controllo della parte orientale dell’Impero romano, si ritrovò a controllare quel territorio dove vi era come regina Cleopatra, l’Egitto.

Regina della quale si innamorò perdutamente proprio come Cesare, tanto da dimenticarsi completamente della moglie Ottavia, sorella minore di Ottaviano.

Così si ritrova a vivere in Egitto, lontano da Roma, con uno stile di vita paragonabile a quello di un monarca d’oriente. E sarà proprio questo il punto centrale della propaganda di Ottaviano contro Antonio, insomma, questa tendenza monarchica, che non si confaceva ad un mondo come quello romano bisognoso di pace e di una rivitalizzazione, seppure formale, delle istituzioni repubblicane.

Ottaviano, poi, per scatenare la guerra contro Antonio gli farà una beffa. Gli manderà la moglie Ottavia alla testa di 2000 uomini, che gli sarebbero serviti nella campagna partica, ma Antonio rimanderà la donna a Roma, proprio perché secondo gli accordi il numero di soldati doveva essere ben maggiore. Questo gesto farà scatenare l’opinione pubblica contro Antonio, al quale sarà additata una certa immoralità, e farà scatenare l’ultima guerra prima dell’epoca imperiale di Roma, quella tra Antonio e Ottaviano.

La guerra culminerà nella battaglia navale di Azio nel 31 a.C., condotta per Ottaviano dal suo fedele amico e generale Agrippa. La battaglia vedrà Antonio e Cleopatra sconfitti, e i due innamorati saranno costretti a procurarsi la morte attraverso il suicidio per non cadere nelle mani del futuro Augusto.

Antonio e Cleopatra di Shakespeare

Antonio e Cleopatra

Shakespeare, nel 1607, fece apparire sulla scena per la prima volta una tragedia in cinque atti chiamata ”Antonio e Cleopatra”.

La tragedia verte tutta sulla relazione tra i due amanti, che è viscerale, totalizzante. I due si ritrovano a condividere due culture diverse, due mondi diversi, e tutto ciò che sta attorno a loro, tutte le vicissitudini storiche che continuano a cercare di infrangere, distruggere quell’amore, non riescono nemmeno a scalfirlo.

Un bel passaggio che mi sembra possa in qualche modo dare un’idea della portata di questo amore è il seguente:

Cleopatra: ”se è amore davvero, dimmi quant’è”

Antonio: ”è un amore miserabile quello che si può misurare”

Cleopatra: ”voglio fissare un limite sino al quale essere amata”

Antonio: ”allora dovrai per forza scoprire nuovo cielo, nuova terra”

La passione di Antonio per Cleopatra poi è infinita, immensa, tanto che in un passaggio arriverà a dire che la sovrana ”affama di sé laddove più si prodiga”.

Antonio arriverà a disinteressarsi completamente a Roma per la donna, tanto da decretare la sua sconfitta ben prima della battaglia di Azio.

Infatti in un passaggio del primo atto, rivolgendosi a Cleopatra, dice:

Che Roma si dissolva nel Tevere, e crolli

l’ampio arco dell’ordinato impero!

Qui è il mio mondo. I regni sono creta:

e questa nostra terra fatta di letame

nutre egualmente bestie e uomini.

La nobiltà della vita è far così.

Quando una coppia così legata e due

come noi possono farlo, io sfido

il mondo, pena il castigo a riconoscere

che siamo impareggiabili

Ma il grande problema è la moglie Fulvia (prima moglie di Antonio), che è rimasta a Roma e che aspetta il proprio marito, che invece è tra le braccia dell’amante.

Ma anche questo amore, così perfetto e così dolce, in ogni suo aspetto, troverà la tragedia. Infatti dopo la battaglia di Azio i due dovranno uccidersi, suicidarsi. Ma anche nella morte i due amanti non si staccheranno, perché verranno sepolti assieme. Infatti Ottaviano alla fine dell’ultimo atto dirà:

è molto probabile che sia morta così. Dice il suo medico 

che aveva fatto infiniti esperimenti 

sui modi più spediti di morire. 

Sollevate il suo letto, e portate 

le sue donne fuori dal mausoleo:

sarà sepolta accanto al suo Antonio. 

Insomma un amore che va al di là anche della morte, che supera tutto, ambizione, voglia di potere e nobilita indissolubilmente gli animi di coloro che si rendono oggetto di questo potentissimo sentimento.

La morte di Cleopatra del Cagnacci

La morte di Cleopatra è un quadro di Guido Cagnacci, databile al 1660 e conservato a Milano alla Pinacoteca di Brera.

Il dipinto ritrae la sovrana nel momento del suicidio, dopo il morso dell’aspide. Il ritratto riprende il racconto di Plutarco nel libro ”la vita di Antonio” dove lo scrittore dice:

Il morso dell’aspide, che induceva nelle membra un torpore sonnolento e un deliquio dei sensi, senza per questo arrecare spasimo o provocare gemiti; non appariva che un lieve sudore alla fronte, mentre le facoltà percettive svanivano, si rilasciavano dolcemente, e resistevano a ogni tentativo di risvegliarle e richiamarle in vita, come chi dorme profondamente.

Il dipinto appartiene alla fase più matura dell’artista, che lo realizzò nei suoi ultimi anni di vita presso la corte di Leopoldo I a Vienna. Sempre a Vienna è conservata una diversa versione, dove Cleopatra morente è attorniata dalle sue ancelle, che ho messo come immagine in evidenza dell’articolo.

 

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