Chiunque può fare il politico o è necessario essere “speciali”? L’imperatore Caligola e Black Mirror

Chiunque può occuparsi di politica? Ottenere consensi è un processo molto delicato, che nasconde meccanismi sociali e antropologici molto più profondi di quanto immaginiamo, eppure spesso ci sembra che nel panorama politico si muovano anche personaggi non esattamente tagliati per questo ruolo. 

Da sempre oggetto di discussione, la politica ha il potere di affascinare o repellere coloro che se ne interessino. Molto difficile è dipingere la figura del politico per antonomasia, sarebbe paradossale immaginare un vero e proprio mestiere, un cursus honorum da percorrere nella propria vita, dopo un’adeguata formazione mirata alla carriera politica. Abbiamo visto salire sui palchi da comizio avvocati, imprenditori, medici, professori, impiegati, banchieri, commercianti. Chiunque può decidere di candidarsi? Chiunque potrebbe ottenere il supporto delle masse?
La serie tv Black Mirror ci lascia degli interessanti spunti di riflessione con l’episodio Vota Waldo!, dimostrando che anche un comico (nelle vesti di un cartone animato) può far breccia nel cuore degli elettori. Eppure la storia è piena di episodi come questi, basti pensare all’imperatore Caligola e alla sua volontà di far sedere in senato il suo cavallo preferito, a dimostrazione del poco valore che avessero gli altri senatori.

Black Mirror: Vota Waldo!

Black Mirror è una serie antologica di grande successo che, ambientata nel futuro, mostra le degenerazioni della tecnologia o, in generale, della società attuale. L’episodio 3×2 è Vota Waldo!che si piazza al secondo posto nella classifica degli episodi meno apprezzati dal pubblico secondo gli utenti di IMDb, che lo giudicano scontato e poco originale.
Eppure la storia di Jamie Salter, un comico che presta la voce all’orsetto blu Waldo, è di una tristezza e di un realismo disarmante. Salter è un uomo insoddisfatto della vita ma, animando Waldo nei programmi TV, si ritrova a partecipare ad un’intervista al candidato del Partito Conservatore Liam Monroe e ad attaccarlo pubblicamente, ricorrendo a battute di dubbio gusto ben oltre il limite del politically correct.
L’orsetto animato si lancia in argomentazioni volgari e dissacranti, arrivando persino a seguire Monroe agli eventi pubblici e ad insultarlo da uno schermo. La gente lo ama. Inspiegabilmente, gli elettori sembrano affascinati da questa contesa che è invece molto pesante per Monroe, sbeffeggiato da un comico senza volto.
Il produttore di Waldo decide di candidare l’orsetto alle elezioni, per cavalcare l’onda del favore del pubblico e come atto provocatorio nei confronti del partito conservatore. L’episodio gioca quindi su una campagna elettorale paradossale, che non porterà alla vittoria dell’orsetto ma darà modo di notare quanto la gente sia affascinata persino dai personaggi più impensabili.

Caligola e la leggenda del cavallo senatore

Come sempre, la storia ci è d’insegnamento e la questione dei consensi e dei politici “fantoccio” ha radici antiche, già nel Mondo Classico abbiamo assistito a congiure, giochi di potere e strategie di consenso non indifferenti. Eppure uno degli episodi più celebri della storia romana è quello che riguarda l’imperatore Caligola e il suo cavallo Incitatus.
Caio Giulio Cesare Augusto Germanico, conosciuto come Caligola, fu imperatore romano dal 37 al 41, anno in cui fu assassinato dalla guardia pretoriana. Le fonti ci descrivono Caligola come un despota stravagante e depravato, con idee e comportamenti bizzarri che alimentavano i chiacchiericci su di lui al punto da avere oggi numerosi aneddoti che lo riguardano, alcuni veri e altri inventati di sana pianta.
Uno di questi riguarda il cavallo Incitatus e il desiderio dell’imperatore di farlo senatore, un atto certamente provocatorio a danno della classe aristocratica. In Storia romana di Cassio Dione Cocceiano troviamo la descrizione dell’episodio, ben diversa dalla leggenda ingigantita nel tempo. Cassio Dione narra soltanto che Caligola fosse solito cenare con il suo cavallo, offrendogli orzo e bevendo vino alla sua salute, ripromettendosi di portarlo in politica (pare come console e non come senatore), cosa che poi non avvenne mai.

Un politico è colui che si sforza di rendere il mondo un posto migliore

Caligola era forse pazzo. Sebbene la sua vita fosse costellata di stranezze, però, l’episodio del cavallo ci mostra una mente invece molto lucida che sfrutta le sue follie come pungolo per incitare i senatori alla protesta. Caligola ci dimostra pertanto quanto corrotta fosse la classe senatoria già all’epoca e quanto egli la disprezzasse, pur trovandosi addentro al sistema e con un ruolo di gran lunga superiore.
Provocatoria si presenta anche la vicenda di Waldo, in cui l’uomo che gli dà voce appare frustrato e sprezzante della politica, ma seppure non sia minimamente interessato alla campagna elettorale gioca le sue carte puntando all’umiliazione pubblica dei suoi avversari e, al degenerare della situazione, egli diventa un’icona della violazione dei diritti civili ed è sempre più acclamato dal pubblico.
Vien da sé immaginare che ogni qualvolta si veda un politico discutibile o addirittura impresentabile salire alla ribalta, dovremmo interrogarci su cosa non stia funzionando nella società odierna, quale meccanismo porta persone del genere ad ottenere consensi: una sottile critica al sistema governativo e a chi lo compone o un’offesa alla nostra intelligenza di elettori?
Ad ogni modo, non esiste un percorso per essere un buon politico e sarebbe forse utopistico immaginare di adottare un manuale o delle regole standard come ne “Il Principe” di Niccolò Machiavelli, ma potremmo pensare ad un requisito fondamentale, come ci dice Liam Monroe in Vota Waldo!, che alla domanda su cosa significhi per lui essere un politico risponde dicendo “Un politico è colui che si sforza di rendere il mondo un posto migliore“.

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