Chi è Rick Sanchez?
Rick Sanchez: l’uomo più intelligente del mondo, un semi-dio sconsacrato dalla sua stessa vita, uno scienziato, un padre, un nonno. Un alcolista. Rick è tutto questo e molto di più. La serie animata Rick & Morty è arrivata in Italia nel 2016 e conta, per il momento, 3 stagioni. I due protagonisti sono (rispettivamente) nonno e nipote ed insieme vivono avventure spaziali. Letteralmente. Infatti Rick, grazie alla sua genialità, ha inventato uno strumento (chiamato sparaporte) che permette di spostarsi tra le diverse realtà che l’universo ospita. In questo modo la serie si riempie di personaggi impensabili e fantasiosi che animano le avventure dei protagonisti. Molti sono nemici mortali di Rick, ma altri (pochi) sono suoi amici. Rick è un uomo cinico, sempre attivo, molto intelligente e pervaso da un senso di nichilismo derivante dalla sua intelligenza. Proprio per queste caratteristiche, ad uno sguardo superficiale può sembrare una persona vuota, che non ha amore da dare nemmeno a se stessa, irrispettosa delle legge, ma anche delle persone che gli dimostrano amore.
All’inizio della serie scopriamo che Rick è piombato nella vita della figlia Beth (madre di Morty) dopo un lungo, ma non specificato, periodo di assenza. La figlia ha paura che il padre possa abbandonarla di nuovo e, nonostante in alcuni momenti riconosca le carenze affettive del padre, non fa altro che cercare la sua approvazione ed evitare di contraddirlo. In un episodio della terza stagione Rick ricostruisce il ricordo del giorno in cui ha “perso” la sua famiglia. In quelle scene vediamo un giovane Rick intento a provare il primo prototipo per il teletrasporto, fino a quando non viene interrotto da versione futura di sé che gli suggerisce di creare la sparaporte. Rick rifiuta quanto un futuro da scienziato sarebbe stato troppo solitario. La moglie e la piccole Beth in quell’occasione vengono uccise proprio dal Rick futuro, che con questo gesto obbliga lo scienziato del presente a costruire una sparaporte per recuperare la sua famiglia. Rick descrive queste scene come il momento che divide la sua vita umana da quella di un “fantasma insensibile“, il Rick che tutti conosciamo. Uno dei motti di Rick è “Wubalubadubdub” che in una lingua aliena significa “Sto soffrendo molto. Per favore aiutatemi”. Questa frase viene ripetuta in svariate occasioni e in modo del tutto decontestualizzato visto il suo significato. Osservando più attentamente il personaggio, la sofferenza si evince da diversi comportamenti; ad esempio l’uomo fa uso frequente di droghe, ma soprattutto di alcol. Spesso il disturbo da uso di sostanze (che si traduce in dipendenza da droghe, tabacco e alcolismo)si riscontra in soggetti che soffrono di disturbi mentali tra i quali: depressione, ansia, disturbo da stress post traumatico e disturbi della personalità.
L’alcolismo secondo il DSM-5
L’alcolismo è frequente in soggetti che soffrono di altri disturbi perché viene spesso utilizzato come un tentativo di autoterapia. Rick dopo aver subito il lutto che vedeva. protagoniste la moglie e la figlia, potrebbe non essersi più ripreso. Nonostante possa essere riuscito a tornare indietro nel tempo ed evitare la loro morte, ne aveva comunque fatto esperienza. L’abuso di alcol è plausibilmente causato dal non riuscire a sopportare i sentimenti che lo pervadono sapendo che la figlia che sta crescendo non è la Beth “originale” e che sia lei che sua madre sono morte per colpa sua.
L’alcol viene visto da chi ne abusa come una via d’aiuto, una possibile via di risoluzione per i propri problemi. L’alcolismo, come i problemi legati all’uso di droghe e di tabacco, viene categorizzato dal manuale statistico e diagnostico (DSM-5) come disturbo da uso di sostanze. Saliente per riconoscere questo disturbo è il craving. Questo termine descrive il desiderio di assunzione di una sostanza psicoattiva, ed è l’inizio del circolo vizioso che catapulta la persona nella dipendenza. Il craving fa sì che l’individuo ricerchi la sostanza impiegando grandi quantità di tempo e risorse personali. Non è raro infatti che queste persone abbiano debiti, non curino il loro aspetto e non siano in grado di intrattenere rapporti interpersonali duraturi e stabili. Rick è quasi sempre ubriaco, beve da una fiaschetta che tiene nel suo camice da laboratorio e spesso lo vediamo ritratto nei momenti post-sbornia o confuso a causa dell’offuscamento dei ricordi provocato dal bere. Non accenna ad un problema con l’alcol, ma vista la sua intelligenza ne è sicuramente consapevole.
Esiste una cura per l’alcolismo?
Pensiero diffuso è che per poter iniziare una riabilitazione sia necessario che la persona riconosca di soffrire di alcolismo. Questa linea di pensiero non è sbagliata, soprattutto se si considera che uno dei metodi riabilitativi più diffusi sia quello della partecipazione a gruppi di auto mutuo aiuto. L’esempio più famoso in questo senso è il gruppo degli Alcolisti Anonimi, che fornisce non solo un programma di recupero basato su 12 passi, ma anche di condividere la propria esperienza all’interno di un gruppo di ex-alcolisti. La condivisione permette ai nuovi arrivati di vivere l’esperienza dell’alcolismo attraverso gli occhi di un osservatore, ascoltando i racconti degli altri membri del gruppo; permette di prendere coscienza della propria condizione (le narrazioni iniziano sempre con la formula di presentazione che si conclude con “sono un alcolista“) e permette anche di ragionare sugli effetti che l’alcolismo ha sulla vita dell’individuo.
Vengono utilizzati anche dei farmaci per contrastare l’alcolismo. Alcuni di essi (come l’Antabuse o l’Etiltox) provocano effetti collaterali pesanti (vomito, forti emicranie e vampate di calore) se si assume dell’alcol; lo scopo è che l’avere coscienza degli effetti collaterali dissuada l’individuo dal bere. Altri farmaci vanno ad agire sui recettori degli oppioidi (è il caso dell’Antaxone) inducendo la persona a non consumare alcol. La terapia farmacologica viene spesso associata alla terapia psicologica che prevede solitamente sedute individuali e di gruppo.
Rick usa la via dell’alcolismo come via di fuga da un mondo al quale sente di non appartenere. Ma come tutti gli alcolisti si ritrova schiavo della sua dipendenza, che altro non fa che peggiorare la sua vita.
Valentina Brina