Arcane 2: ecco come lo steam-punk si rinnova con la magia

Il 9 novembre è uscito il primo atto di Arcane 2 su Netflix e sta ripercorrendo il successo della prima stagione.

“Arcane” è la serie targata League of Legends, noto videogioco sviluppato dalla Riot. La prima stagione, di ormai 3 anni fa, ha avuto un successo notevole, anche tra i non appassionati del videogioco. L’aiuto forse è arrivato anche dalla colonna sonora, cantata dagli Imagine Dragons. Da questa stagione, oltre alla sigla rimasta degli Imagine Dragons, intervengono anche i rinnovati Linkin Park. La storia si lascia godere anche dai non appassionati, con qualche riferimento al videogioco, ma che non stona con la trama, del tutto avvincente. Se pensiamo che per la prima stagione ci hanno impiegato anni e che per la seconda stagione ce ne hanno impiegati la metà, il prodotto finale lascia indubbiamente senza fiato.

Dal gioco all’universo

La narrazione interna di League of Legends è ricca di vari aspetti magici e di fantasia. Si vanno a riprendere personaggi legati a leggende di folklore, ma anche rifacimenti di personaggi tratti da altre opere. I vari personaggi, per quanto possano cozzare, vengono legati insieme da una “lore interna“. Ogni personaggio fa riferimento ad una nazione fittizia, fino a popolare un mondo alternativo vastissimo. La creazione di League of Legends non è solo la costruzione di un gioco. I produttori hanno fatto sì che gli appassionati potessero legarsi ai loro personaggi preferiti anche tramite racconti da leggere o tramite video cinematici, andando ad approfondire ragioni e background di ognuno. Nel caso di personaggi come Vi, Caitlin, Jinx, Ekko ed altri, la storia viene narrata ancora più nel profondo proprio dallo show “Arcane”. Il mondo costruito dalla Riot è vastissimo e probabilmente rattrista qualcuno che non possa essere illustrata interamente all’interno della serie Netflix.

Splash art di Vi, versione del videogioco.

Dalla magia alla tecnologia

Ogni personaggio del gioco ha delle abilità speciali totalmente diverse. Queste capacità possono dipendere da diversi fattori. Alcuni personaggi sono allenati alle arti marziali, per cui utilizzano le loro abilità fisiche per combattere. Altri personaggi si basano sulla magia, quindi su incantesimi oppure su sortilegi o maledizioni ricevute. Altri ancora basano la loro strategia combattiva sul loro intelletto, che permette loro di fabbricare strumenti tecnologici unici. Proprio questo ultimo aspetto è indagato nella serie Arcane. La tecnologia viene utilizzata in maniera assidua a Piltover (la città di superficie). Gli scarti di questa tecnologia vengono invece raccolti a Zaun (la città sotterranea). Si crea così una élite e un ghetto. La faida sarà proprio questa. La dicotomia non si ferma qui. Magia e tecnologia non sembrano poter coesistere, ma è proprio qui, invece che interviene la sostanza che dà il nome allo show.

Magico steam-punk

Il genere dello steam-punk si sposa del tutto questa parte di universo di League of Legends. Piltover è una città basata sul progresso tecnologico. Si vede bene una città con tecnologia avanzata, ma che al contempo rimane legato ad un passato tradizionale, creando un anacronismo retro-futuristico. Sono visibili tante apparecchiature tecnologiche, con ingranaggi ovunque. Al contempo, è anche la magia che fa funzionare il tutto. Il vapore, in questo caso, viene sostituito dal flusso dell’arcane. Potremmo chiamarlo “Arcane-punk”.
Inoltre, il genere steam-punk racconta le ingiustizie sociali che dividono i ricchi dai poveri. In questo senso il racconto sociale di Arcane sposa questo genere. Le protagoniste partono dalla povertà, dal ghetto per poi prendere strade diverse. Una di esse continua la strada della criminalità; l’altra sorella, addirittura, sceglie di unirsi alle forze dell’ordine (sposando a pieno il racconto effettuato all’interno del videogioco).

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