L’anoressia nervosa: quando non mangiare è sinonimo di bellezza

I disturbi dell’alimentazione rappresentano un tema più che mai attuale a causa della loro aumentata prevalenza e a causa delle devastanti conseguenze che possono avere su chi ne soffre. Purtroppo a soffrire maggiormente di questi disturbi è il genere femminile, molto spesso per motivi legati ai canoni di bellezza della società in cui vivono.

I disturbi alimentari (DCA) rappresentano la causa maggiore di disabilità giovanile e ad essi si associa un elevato numero di mortalità. Hanno una prevalenza maggiore nel genere femminile piuttosto che nel genere maschile e l’età di insorgenza si sta abbassando sempre di più. Gli ultimi dati infatti riportano l’insorgenza tra i 10 ed i 13 anni e questo dimostra l’importanza di identificare le condizioni che favoriscono lo sviluppo di questi disturbi addirittura prima dell’adolescenza.

L’eziologia è multifattoriale, ciò significa che i fattori che aumentano il rischio di sviluppare un DCA sono di natura diversa. Fattori predisponenti (quindi genetici, psicologici, ambientali), fattori precipitanti (diete restrittive, difficoltà psicologiche personali) e fattori di mantenimento (sindrome da digiuno e rinforzo positivo proveniente dall’ambiente) contribuiscono ad aumentarne il rischio.

L’anoressia nervosa

L’anoressia nervosa fa parte dei disturbo dell’alimentazione ed è caratterizzato da restrizione nell’assunzione di calorie e dal un peso corporeo eccessivamente basso. Sono inoltre presenti l’intensa paura di ingrassare e l’alterazione della rappresentazione mentale del proprio corpo, collegata alla costante sensazione di essere in sovrappeso. L’attributo ‘nervosa‘ fa riferimento alla base emozionale che accompagna tale disturbo.

Anoressia
L’anoressia è prevalente nel genere femminile piuttosto che in quello maschile.

Frequentemente l’anoressia si presenta come un controllo quasi ossessivo del proprio peso corporeo, gestito attraverso la non assunzione di cibo che potrebbe portare ad un aumento di peso. Meno frequentemente invece si presenta con abbuffate e successive condotte di eliminazione, per preservare il proprio peso corporeo. Il disturbo non porta inappetenza, ma si tratta di una scelta volontaria da parte del soggetto di non assumere determinate tipologie di cibo. Inoltre per mantenere basso il peso corporeo e per bruciare calorie è frequente che le persone pratichino un’eccessiva attività fisica. Oggi più che mai sembra che il disturbo sia molto diffuso, soprattutto nel genere femminile ed i motivi che si nascondono dietro l’anoressia sono anche molto diversi fra loro.

Il rischio suicidario nelle persone anoressiche

Le conseguenze di questa deprivazione di cibo sono devastanti sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista psicologico. Dal punto di vista fisico aumenta il rischio di sviluppare alcune patologie come problemi cardiaci (danni al muscolo cardiaco), danni all’apparato gastrointestinale (come ulcere e difficoltà digestive), problemi al sistema nervoso centrale (come riduzione delle prestazioni cognitive) e purtroppo l’elenco è ancora molto lungo. Nei casi più estremi si può arrivare addirittura alla morte della persona a causa di uno dei precedenti problemi di salute citati.

Anoressia
Il rischio suicidario di questo disturbo è piuttosto elevato, anche se spesso molti sono ‘solo tentativi’.

Dal punto di vista psicologico invece possono manifestarsi sintomi depressivi, spesso accompagnati da tratti ansiosi. Uno studio ha rivelato che questi due elementi, accompagnati dall’impulsività, possono aumentare il rischio suicidario nelle persone anoressiche. Molto spesso però si tratta solo di tentativi perché la persona non ha realmente l’intenzione di togliersi la vita, ma nonostante questo i numeri di suicidi portati a termine è piuttosto alto.

Il ruolo della società nello sviluppo dell’anoressia

Molto spesso il motivo sottostante l’anoressia è legato ai canoni di bellezza imposti dalla società. Le donne, o meglio le ragazze, si sentono inadeguate per via del loro peso corporeo, non si vedono rappresentate dalle modelle taglia 36 che vedono sfilare o che vedono in vetrina. La pressione psicologica che la società esercita è molto forte e non tutte purtroppo sono in grado di reggere, per questo sempre più donne cadono nel vortice dell’anoressia.

All’inizio sembrano le persone più felici del mondo perché perdere peso ha una serie di effetti benefici. Si inizia a stare meglio con se stesse e con il proprio corpo, ci si accetta e ci si vede meglio. E gli altri notano questo miglioramento, lo fanno presente ed è motivo di orgoglio. Si pensa di avere il controllo su se stesse e sul proprio corpo, ci si sente invincibili ed in grado di fare qualunque cosa.

Anoressia
Le persone anoressiche non mangiano per inappetenza, ma per paura di ingrassare.

Il problema si presenta nel momento in cui il controllo del peso inizia ad occupare sempre più spazio nella mente della persona e sempre più tempo (attraverso un eccessivo aumento dell’attività fisica o più raramente mettendo in atto condotte di eliminazione). Il proprio peso diventa il centro di tutti i pensieri e di tutte le azioni, perciò si inizia a smettere di assumere tutti quei cibi che potrebbero portare ad un aumento di peso. Col tempo le persone arrivano a privarsi del cibo in generale, ma non per inappetenza, bensì per ‘tenersi in forma’. Inizia una spirale discendente che nella maggior parte dei casi porta a casi estremi.

Col tempo le cose peggiorano

Più si sprofonda, più le persone che prima elogiavano la precedente perdita di peso si allontanano. Più si va verso il fondo, più le persone hanno paura perché non sanno come comportarsi o cosa dire, perciò è più facile allontanarsi. Il centro dei propri pensieri diventa il peso e si fa di tutto per non vedere la lancetta della bilancia che si sposta verso destra. Nel peggiore dei casi l’anoressia sembra l’unica cosa che rimane, l’unica che non abbandona mai. Fa compagnia di giorno e di notte, tempo che si passa sperando che la circonferenza delle proprie braccia o delle proprie gambe non sia aumentata di qualche millimetro.

Anoressia
Il controllo delle proprie misure corporee è essenziale per monitorare il proprio peso.

Il 25 novembre è stata celebrata la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, violenza di natura fisica e psicologica. Ma il quadro precedentemente descritto non è forse una forma di violenza che sempre più donne perpetrano contro loro stesse?

Martina Morello

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