Anniversario della morte di Thomas Mann: ricostruiamo il rapporto con la filosofia di Nietzsche

Anniversario della morte di Thomas Mann: fu uno degli autori del Novecento che con il proprio stile seppe innovare il romanzo

Si formò grazie alle letture dei grandi intellettuali dell’ ottocento, tra tutti  Richard Wagner, Friedrich Nietzsche e Arthur Schopenhauer.

Il cambiamento di un’epoca

Il Romanticismo tedesco vide un’intensa attività intellettuale, che da Goethe in poi, aveva visto formarsi una grande partecipazione da parte della borghesia. Sempre in Germania il 1871 rappresentò una tappa fondamentale per l’avanzare della modernità, poiché pose fine a quello che fu definito da Marx un ritorno al sistema feudale, che impose la religione cristiana e non solo. Thomas Mann fu particolarmente attento alle trasformazioni della società tedesca del suo tempo, tra cui in particolare la decadenza della borghesia, di cui ne offrì importante ritratto nel romanzo I Buddenbrook, pubblicato nel 1901. Quest’ultimo insieme a un’altra grande opera, La Montagna incantata, sono i suoi due capolavori e tra le massime espressioni della narrativa  novecentesca, poiché gli valsero nel 1929 il Nobel per la letteratura.

L’influenza di Nietzsche

Il filosofo tedesco Friederich Nietzsche diede vita a una delle più influenti critiche al mondo culturale a lui contemporaneo. Egli descrisse la cultura moderna come decadente e mosse all’arte la critica di essersi separata dalla vita. Proprio quest’ultima fu per secoli una degna occupazione degli spiriti elevati, legata indissolubilmente alle alte classi sociali. All’epoca del filosofo tedesco cominciò invece a intraprendere quella strada che culminò con le avanguardie artistiche. Un’arte  dello svago, a cui potevano dedicarsi solo gli uomini con nel tempo libero, dopo aver già svolto il proprio lavoro primario. La modernità ha condotto inevitabilmente all’eclettismo. La visione nietzschiana della società moderna descrisse gli artisti  come privi della classica vitalità e le masse bisognose di un’arte inferiore per evadere dal malessere della vita. Concludendo ne evidenziò la decadenza.

La vittoria della morale

Thomas Mann fu dunque uno degli intellettuali che maggiormente rielaborò il pensiero del filosofo tedesco. Potremmo definirlo come uno dei suoi principali eredi. Mann si vedeva come un artista lontano dalla demagogia, ma che allo stesso tempo ebbe la consapevolezza di essere, come Wagner e tante altre forti personalità, sedotto dal bisogno di attrarre le masse. Mann legge Nietzsche e allo stesso tempo matura la consapevolezza di non doverlo prendere alla lettera. Emblematica è la conferenza a tema di Mann del 1947. Proprio per il letterato tedesco il pensiero nietzschiano è frutto del proprio tempo e quindi non universalmente valido. A giocare un ruolo fondamentale per Mann è dunque la morale, messa da parte dal filosofo tedesco.

 

 

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