Anima e cuore:dalla filosofia di Aristotele all’ultimo album di Marracash

Che cos’è il cuore? Una semplice pompa o la sede dell’anima?Oggi come un tempo, quest’organo continua a essere investito di un considerevole valore simbolico,che insieme all’anima lo ha portato ad essere uno dei protagonisti dell’ultimo album del rapper Marracash

Il cuore, centro del sangue e dunque delle funzioni vitali  della nutrizione e dell’accrescimento, deve essere secondo Aristotele anche il centro delle funzioni psico-fisiche, in particolare della percezione, la caratteristica fondamentale dell’uomo.Si tratta di una percerzione prettamente sensibile poiche’ i sensi sono alla base della conoscenza,in quanto strumento ausiliario e complementare della ragione.

Il ruolo dell’anima nella filosofia di Aristotele:

“Il corpo non sarà l’anima perché il corpo non rientra negli attributi di un soggetto, ma è piuttosto sostrato e cioè materia.”Solo gli esseri viventi hanno un’anima che dipende inevitabilmente dal corpo,poiché l’anima (la forma) non potrà mai esistere disgiunta dal corpo (la materia) né vivere indipendentemente da esso. Forma e materia erano considerate due entità indissolubilmente unite nel sinolo

L’anima è l’unica in grado di rendere viva la carne dell’essere umano,come un pilota di una nave, è il principio motore e produttivo dell’uomo,“è la causa prima in virtù della quale noi viviamo, pensiamo e percepiamo”e svolge, nel rapporto col corpo, un ruolo di fondamentale importanza.É l’atto primo di un corpo vivente,cioe’ l‘essenza propria di quest’ultimo,nonché materia che ha la ”vita in potenza” ma che non é veramente viva senza un’anima,definibile anche come essenza realizzata. Risulta qui evidente come questo pensiero derivi della pratica egizia della psicostasia, la pesatura del cuore.

Riferimenti ad un’antichita’ ancor piu’ remota

Lo stesso Aristotele citò l’Egitto definendolo, nella Metafisica, la culla della matematica. È, quindi probabile che  fosse a conoscenza, se non delle antiche pitture che furono poi rinvenute nelle tombe egizie, certamente dell’esistenza di questa pratica. È noto, infatti, che in Egitto il cuore era il solo organo ad avere il privilegio di continuare a vivere col corpo e con l’anima del defunto anche dopo la morte, essendo il peso del cuore posto sulla bilancia di Osiride determinante per il destino ultraterreno del defunto.
Prima degli egizi, anche gli uomini primitivi avevano attribuito al cuore una funzione vitale fondamentale  In Spagna, ad esempio, è stata ritrovata una pittura rupestre in cui è rappresentato un mammut e l’immagine del suo cuore nel punto preciso in cui effettivamente è presumibile si trovasse l’organo all’interno del corpo dell’animale.

 

E’ancora valido parlare di anima e corpo?

In un mondo sempre piu’ dominato dal culto del superfluo c’é ancora spazio per riflessioni o interpretazioni di questo genere?E’ utopistico aspettarsi una rilettura in chiave moderna di queste tematiche, sempre piu’ destinate a cadere nell’oblio?

Probabilmente grazie a Marracash possiamo avere una risposta alle domande che ci siamo posti.

In un mercato musicale sempre piu’ dominato dal culto del superfluo e strettamente legato alla ricerca di numeri e certificazioni,é veramente raro trovare un album di questa profondita’e caratura,con un vero concept alle spalle,come affermato dallo stesso artista.

Persona è un vero concept album. Questo disco sarà il mio ‘avatar’, ogni brano rappresenterà una parte del corpo, un organo vitale, reale come il cuore o intangibile come l’anima.”

Si tratta di qualcosa di estremamente originale,oltre che filosofico,destinato a rivoluzionare l’approccio stesso alla fruizione di un contenuto musicale.Durante l’ascolto dell’album e’ soprattutto compito dell’ascoltatore quello di riconoscere gli elementi che caratterizzano una parte del corpo piuttosto che un’altra,per immergersi totalmente nel mood dell’artista e coglierne dunque anche i significati piu’ nascosti.

Tra i brani piu’ profondi ed introspettivi abbiamo sicuramente ”L’anima”,in cui viene raccontato il timore di essere messi a nudo e scoperti per cio’ che si é veramente,giungendo alla conclusione che non potremo mai trasformarci in nemici di noi stessi,poiché proprio l’anima sara’ sempre con noi,dalla nostra parte,in quanto essenza propria dell’uomo(riprendendo Aristotele)

Persona:il simulacro di Marracash

É proprio Persona il titolo scelto per il suo album,si tratta di una chiaro riferimento all’ omonimo film di Bargman,che ha certamente ispirato il rapper milanese,che afferma:”Tutti creiamo degli avatar, delle rappresentazioni di noi stessi, che alla fine neanche ci somigliano molto”.Dietro a questa scelta si nasconde la volontà di rappresentare l’eterno dualismo tra uomo ed artista,che quest’oggi ha quasi l’obbligo di mostare quotidianamente tramite i social network la propria vita.

Marra racconta di aver vissuto una «crisi personale, dopo la fine di una relazione malsana,  e che Persona è, alla fine, ”Frutto di un processo personale, perché avevo accumulato talmente tante cose da dire che quando ho iniziato a scrivere metodicamente tutti i giorni non ho fatto altro. Non sono mai uscito di casa”.

Si tratta di un processo creativo non indifferente, che tramite il superamento dei propri limiti da’ vita all’opera d’arte.Persona e’ dunque un disco istintivo e comunicativo,frutto di un lavoro certosino che ha richiesto uno sforzo introspettivo non indifferente,una sorta di psicoanalisi freudiana che ha reso possibile la composizione del disco.É cosi’ che questo dualismo é stato superato e l’uomo(Fabio) ha ucciso l’artista (Marracash),cosi’ come Aristotele riusci’ a superare il dualismo metafisico platonico.Egli sosteneva che la realtà era unica per il principio di non contraddizione, in cui se l’essere esisteva allora se ne poteva parlare, se non esisteva non si riusciva a parlarne.

 

 

 

 

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