Quando passeggiamo in mezzo alla natura e osserviamo gli animali, possiamo notare delle caratteristiche particolari. Alcuni esempi sono le zampe palmate delle anatre, oppure una folta pelliccia. È tutto merito dei meccanismi di adattamento, i quali hanno permesso alle specie di sopravvivere agli ambienti in cui si trovano. Queste dinamiche, a ben pensarci, si riscontrano anche nei Pokémon, e tra poco vedremo il perché.

Dinamiche dell’adattamento
Un adattamento è ogni caratteristica ereditabile che si è diffusa per selezione naturale nel passato ed è stata mantenuta nel presente. La selezione naturale quindi è il principale autore degli adattamenti che ad oggi possiamo vedere. Questi meccanismi si innescano principalmente per far fronte a delle avversità, ad esempio il rischio di predazione. Un esempio in tal senso è la farfalla monarca, che ha una colorazione molto accesa per tenere lontani i predatori. Altre volte invece l’adattamento migliora le capacità di un individuo, come possiamo vedere nei rapaci: essi infatti hanno delle caratteristiche tali da catturare le prede molto rapidamente. Spesso inoltre gli adattamenti servono per affrontare il clima. Ciò si vede spesso nei mammiferi, ricoperti da pellicce più o meno folte.

Adattamento nei Pokémon
Anche nei Pokémon gli adattamenti sono frequenti. Esplorando le regioni nei vari giochi infatti possiamo notare che il tipo dei Pokémon che incontriamo spesso coincide con l’ambiente in cui siamo. Un esempio in questo senso è Torkoal, che vive solo nelle zone vulcaniche, oppure Oddish, facile da trovare nei prati. A volte addirittura sviluppano delle abilità a seconda dell’ambiente in cui vivono o del loro tipo. Emblematico è il caso di Walrein, che possiede l’abilità Grassospesso per resistere meglio alle mosse di tipo Ghiaccio e di tipo Fuoco. Dopotutto si ispira ad un tricheco, quindi deve affrontare i climi freddi di cui è tipico. In certi casi è come se ci fosse una corsa agli armamenti per affrontare i tipi a cui si è più vulnerabili, come fa la linea evolutiva di Bronzor grazie all’abilità Antifuoco.

Una situazione particolare: le forme Alola
Nella settima generazione, ambientata nelle isole che compongono la regione di Alola, sono entrate in gioco le cosiddette forme Alola di alcuni Pokémon. Esse si ispirano all’isolamento geografico, che può portare individui della stessa specie a sviluppare adattamenti diversi tra loro. Facciamo l’esempio di Sandslash, raffigurato qui sopra. Normalmente sarebbe di tipo Terra, ma nella regione di Alola ha due tipi completamente diversi, ossia Ghiaccio e Acciaio. Ciò è successo perché molto tempo prima sfuggì ad un’eruzione vulcanica e si spostò in climi più freddi, adattandosi di conseguenza. Gli artigli della forma Alola infatti sono fatti per scalare i ghiacciai e farsi strada nella neve.

Un altro possibile adattamento: le uova
Una cosa che abbiamo notato tutti giocando ai vari titoli della serie è che tutti i Pokémon fanno le uova. Ciò è valido addirittura per quelli ispirati ai mammiferi. Ci si chiede quindi perché nessuno di loro partorisca piccoli vivi. Dato che i Pokémon combattono tra di loro, gli allenatori col tempo potrebbero aver operato una pressione selettiva tale da indurre ogni Pokémon a deporre le uova. Una gestazione infatti non sarebbe pratica durante le lotte. Gli allenatori quindi raccolgono le uova e le mettono in un’incubatrice, facendo sì che si schiudano mentre il proprietario cammina. La tendenza a deporre uova perciò potrebbe essere un adattamento. I Pokémon quindi hanno molte analogie con gli adattamenti che possiamo vedere in natura.
Matteo Trombi