SOS adolescenza: conosciamo meglio questo periodo attraverso la serie tv “Dawson’s Creek”

L’adolescenza è spesso definita come un periodo buio e difficile, ma è proprio così? Vediamolo insieme.

Dawson’s Creek ci mostra vari aspetti dell’adolescenza e come viene vissuto questo periodo, temuto e cercato allo stesso tempo.

Nuova nascita

Ah l’adolescenza! Periodo strano, rimpianto da alcuni, fuggito da altri. Periodo di crescita, sbagli, risate, nuove passioni ed esperienze. E’ stata definita da Stanley Hall, uno dei primi teorici a parlare di questo momento della vita, come una nuova nascita, in cui si passa dall’essere bambini all’età adulta attraverso un cambiamento che comprende l’individuo intero.

Tutto ciò traspare in una delle serie tv simbolo degli anni a cavallo tra la fine degli anni ’90 e il nuovo secolo, Dawson’s Creek. La serie parla di un gruppo di ragazzi che all’improvviso si trova catapultato nell’adolescenza con tutte le conseguenze che ne derivano. I primi amori, le cotte, i litigi sconvolgono l’equilibrio della cittadina, portando i protagonisti ad avvicinarsi, scontrarsi e avvicinarsi di nuovo. E’ una serie tv che ci fa vedere la perdita delle certezze, la ricerca della propria identità, la nuova nascita.

SOS forti emozioni

Durante l’adolescenza si ha quello che viene definito un picco della reminiscenza, ovvero i ricordi che abbiamo immagazzinato in questo periodo vengono ricordati meglio rispetto ad altri momenti della nostra vita. Perché accade? Sono state fatte diverse ipotesi. Si potrebbe pensare che, siccome durante l’adolescenza si vivono molte prime esperienze, queste vengano ricordate meglio proprio in quanto tali. Altra spiegazione potrebbe essere legata all’intensità delle emozioni provate: dato che si vivono esperienze più emozionanti, vengono ricordate in modo più nitido.

In realtà entrambe le ipotesi sono errate. Il cervello adolescente è tarato in modo estremamente sensibile e, per questo motivo, è predisposto ad immagazzinare i ricordi in modo più profondo. Inoltre, anche le più banali esperienze tendono a suscitare nell’adolescente grandi emozioni. Ecco perché ricordiamo meglio gli eventi accaduti tra i 10 e i 25 anni: anche gli eventi più ordinari diventano emozionanti!

Brutto periodo?

Le ricerche dimostrano che solo una piccola parte, una percentuale circa del 5%, delle problematiche insorte in adolescenza tendono a rimanere nel tempo. Inoltre, è stato visto che la maggior parte degli adolescenti ha un buon rapporto con i propri genitori e gli amici. Spesso, però, vi è la tendenza a concentrarsi più sugli aspetti conflittuali che emergono in questo periodo di vita, visti come problematici, soprattutto in famiglia. In realtà questi conflitti sono del tutto fisiologici e fondamentali per la crescita in quanto permettono di sviluppare la capacità di confronto in un ambiente protetto per essere poi pronti ad affrontare il mondo esterno.

Uno dei motivi per cui l’adolescenza viene vissuta “male” da alcuni è l’assenza di informazioni. Si entra in questo periodo di grandi cambiamenti dal punto di vista fisico, sessuale, emotivo, ormonale, senza patentino. Come viene fatto vedere molto bene in Dawson’s Creek, i protagonisti sono spesso disorientati e senza guida di fronte a emozioni che non sono in grado di gestire ed affrontare nel giusto modo. Ovviamente non esiste un’unica adolescenza, ma tante e diverse. Nonostante ciò è possibile fornire agli adolescenti delle conoscenze, delle strategie per conoscersi meglio e comprendere cosa sta accadendo loro. E’ importante fornire una bussola per orientarsi nel grande e meraviglioso mondo dell’adolescenza e viverla come quello che è, un periodo fondamentale della nostra vita.

 

 

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