Psicologo a scuola, non solo studio, ma anche aiuto: scopriamo come grazie a Skam Italia

Ormai in tutte le scuole è presente, ma la figura dello psicologo scolastico aleggia ancora in una nebbiolina confusa. Tutti sanno che c’è, ma pochi sanno chi è. Facciamo un po’ di chiarezza.

Skam Italia è una delle serie tv rivelazione, che è riuscita ad affrontare tematiche complesse con la leggerezza non superficiale dell’adolescenza e tra queste c’è l’importanza della salute mentale e dell’assistenza psicologica.

Namacissi

Skam Italia è stata una rivoluzione sotto tanti punti di vista. Sono molti i temi importanti affrontati, dalle difficoltà che si incontrano durante l’adolescenza alla ricerca della propria identità. In questo viene ad essere fondamentale l’aiuto dello psicologo scolastico, che conosciamo nella seconda e nella quarta stagione. All’inizio un po’ imbranato, goffo, ma solo di facciata. Con il suo modo semplice e naturale riesce ad aiutare Martino, uno dei protagonisti, e a capire anche ciò che lui non riesce ancora ad esprimere.

Come possiamo vedere viene definito scolastico solo perché lo troviamo all’interno della scuola. Si tende a pensare, invece, che sia una figura specializzata in problematicità legate all’ambito scolastico, ma in realtà è molto di più. Ad esempio, nella quarta stagione lo vediamo aiutare Federica, un’altra dei protagonisti, alle prese con il bullismo e i sensi di colpa. Dobbiamo pensare questa figura, dunque, come un alleato nell’affrontare le difficoltà che ci possono essere durante gli anni della scuola e che riguardano tutti gli ambiti di vita.

Una “spia” fondamentale

La figura professionale dello psicologo scolastico è stata riconosciuta per la prima volta il 6 Dicembre 2016 grazie ad un disegno di legge che ha ufficializzato ciò che stava già avvenendo in molte scuole. Da alcuni anni si cerca di dare sempre più importanza alla salute mentale dei giovani e di accompagnarli attraverso delle attività mirate che coinvolgono l’interra classe o attraverso il counselling individuale. Questa nuova professionalità all’interno del mondo della scuola è anche un grande aiuto come spia dei disagi adolescenziali che ci possono essere e del bullismo che a volte impera ancora. Fondamentale è il suo aiuto nei momenti di svolta, per l’orientamento in cui bisogna compiere la difficile scelta della carriera futura. E’ un sostegno anche ai professori e un utile ponte di comunicazione tra scuola e famiglia.

Caratteristiche imprescindibili sono la gratuità e la semplicità del servizio. Spesso, infatti, alcune problematicità riguardano il costo difficile da sostenere per ragazzi giovani che ancora non lavorano, risolte, invece, dal sistema scolastico. Nonostante ciò non in tutte le scuole l’aiuto psicologico funziona in modo ottimale e tanto può essere ancora fatto.

Una sfida continua

Ciò che è certo è la difficoltà di questa professione. Instaurare un clima di fiducia con gli adolescenti è di per sé molto complesso. E’ necessario costruire un rapporto che viene definito di sfida-contenimento, in cui l’adolescente si senta libero di far uscire la rabbia che può avere senza paura di minare la relazione terapeutica. Tutto ciò è ancora più difficile quando questo rapporto deve essere costruito in poco tempo. Nelle mani dello psicologo c’è il potere di riuscire ad aiutare in modo diretto e immediato i ragazzi che a lui si rivolgono. L’obiettivo è fornire un luogo sicuro in cui tornare in caso di bisogno e dove stare meglio.

Sicuramente ancora molto c’è da fare. Garantire un servizio più agevole, con un accesso più semplice. Importante è far capire agli studenti l’importanza di chiedere aiuto, di avere qualcuno a cui appoggiarsi, proprio come insegna Skam.

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