“The Italian spaceway”: la mostra che celebra i traguardi del settore spaziale italiano

Per il terzo anniversario della Giornata Mondiale dello Spazio, Focus firma un’iniziativa “spaziale” che porterà l’Italia in giro per il mondo.

In una data che sessant’anni fa segnò la storia italiana, ha inizio il tour della mostra “The Italian spaceway” che documenta l’impatto di determinate scoperte sulla vita quotidiana di noi terrestri.

Progetto “San Marco 1”

Quando si parla di corsa verso lo spazio, è immediato, quasi scontato, pensare all’importanza che Paesi come gli Usa e la Russia hanno avuto in tale impresa. E il “Bel Paese“? Come si piazza in questa vera e propria gara verso le stelle? Non sarebbe sbagliato affermare che l’Italia si aggiudica un meritato terzo posto su scala mondiale, proprio grazie alla realizzazione di quello che verrà definito lo “Sputnik tricolore“: il progetto “San Marco 1”. Tutto ebbe inizio nei primi anni sessanta del secolo scorso, quando dopo l’approvazione del primo piano triennale spaziale italiano, il prof. Luigi Broglio coinvolse NASA, CRA, CNR e Aeronautica militare italiana per il lancio di un satellite artificiale made in Italy che raggiunse, in orbita, quelli già lanciati da altri Stati. Il lancio, avvenuto il 15 dicembre 1964 alle 20:24:00 UTC dalla base NASA di Wallops Island, lascia il segno nella storia mondiale e dà inizio all’era spaziale italiana. Questa sfera di 115 kg e 66 cm di diametro aveva due compiti: monitorare determinati esperimenti sulla ionosfera e misurare la densità atmosferica tra i 180 e i 350 km di altitudine. I dati ricavati da tale progetto hanno fornito particolari rilevanti su composizione e temperatura degli ioni nella ionosfera. I lanci che seguirono il “San Marco 1” portarono a casa tutta una serie di informazioni sull’attività solare.

Ricorrenze spaziali

I risultati riportati da questi esperimenti sono così importanti che nel 2021 il governo italiano ha deciso di istituire la Giornata Nazionale dello Spazio proprio nel giorno che aveva visto, sessant’anni prima, il San Marco 1 già in orbita: il 16 dicembre. Oggi i traguardi raggiunti dall’Italia in materia di spazio le permettono di prendere parte a diverse iniziative, tra cui la missione “Artemis Uno” alla quale partecipa, fornendo non solo la navicella Orion, ma anche il satellite Argomoon. Ma come far conoscere anche ai meno esperti l’importanza dell’Italia in questo campo di ricerca? A questa domanda risponde Focus!

La mostra

Quest’anno il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha chiesto a Focus di realizzare i contenuti di una temporary exhibition che mostrerà al mondo intero i risultati riportati dal settore spaziale italiano. La mostra è divisa in 6 parti riguardanti tematiche che hanno avuto un impatto rilevante nella vita quotidiana di scienziati e non: “Osservazione della Terra“, “Servizi in orbita e robotica“, “Sicurezza e detriti spaziali“, “Esplorazione spaziale“, “Trasporto spaziale” e “Meteorologia spaziale“. Il visitatore passerà da una sezione all’altra, seguendo un percorso ricco di foto, testimonianze e video ai quali si potrà accedere anche tramite QR code. L’iniziativa raggiungerà migliaia di persone anche grazie a consolati, ambasciate e istituti italiani di cultura che si impegnano a promuovere la mostra fino al suo approdo all’International Astronautical Congress che si terrà a Milano nel 2024.

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