Le sinapsi sono il modo di comunicare dei neuroni. Quando si pensa o si compie una qualsiasi azione, i neuroni comunicano tra loro in questo modo. Le sinapsi fungono quindi da ponte, creando dei circuiti specifici per uno specifico evento. Il nostri neuroni creano continuamente sinapsi, per instaurare nuovi percorsi per nuove azioni o pensieri. Un periodo speciale dello sviluppo, chiamato “sinaptogenesi esuberante” ha luogo durante lo sviluppo. Allo stesso tempo, però il corpo deve regolare questa esuberanza, per evitare di dissipare energia in percorsi non utili.
La potatura delle sinapsi
Il “pruning” o potatura, delle sinapsi, era un processo noto da tempo. Durante l’adolescenza c’è una brutale diminuzione delle sinapsi totali. Gli scienziati però non sapevano come questo processo fosse regolato. Nel resto dell’organismo, quando qualcosa non serve più, viene segnalato per la distruzione. Questa marcatura si chiama “segnale eat me”. Visto che normalmente il compito di pulizia è affidato alle cellule immunitarie, come può succedere nel cervello? Già, perché nel cervello i globuli bianchi normali non arrivano, il che spesso diventa un problema. Tuttavia, nel cervello esistono cellule specializzate della glia. Le cellule della glia normalmente aiutano il neurone nelle sue funzioni, ma queste si sono reinventate come cellula immunitaria. Oltre a garantire la sicurezza del cervello, combattendo le infezioni, effettuano anche la famosa potatura delle sinapsi. Ma come?
Gli scienziati del dipartimento di neurobiologia dell’ospedale di Boston, si sono occupati di questo fenomeno. Hanno notato come, in specifiche cellule della vista, la potatura fosse minore. Inoltre, nelle stesse cellule, c’erano quantità più alte di una proteina chiamata CD-47. Da questa intuizione hanno cominciato a studiare
Tutta “colpa” di CD-47
Osservando dei topolini in cui questa proteina non era prodotta affatto, hanno analizzato la potatura. Le cellule della microglia, non riconoscendo più quali dovessero essere le sinapsi da distruggere e quali no, non discriminavano. Si è osservata infatti una potatura generale ed indiscriminata. Hanno poi confermato questo risultato in vitro, notando come le cellule della microglia distruggessero più facilmente le sinapsi che non contenevano CD-47.
A questo punto, gli scienziati volevano vedere come era regolato questo processo. Hanno scoperto che CD-47 si accumula nelle sinapsi che vengono utilizzate di più. Le sinapsi che venivano meno utilizzate, e che erano quindi incluse in circuiti poco battuti, contengono meno CD-47, e vengono quindi distrutte. Quando infatti un percorso non veniva utilizzato, si notava una migrazione della proteina verso altri distretti del cervello
Ma a cosa è utile?
Queste scoperta potrebbe aiutare a curare tutte quelle malattie autoimmuni della microglia. Inoltre, nella sclerosi multipla, la microglia rimuove gli strati malati della mielina, per poi permettere la ricrescita di un tessuto sano. Capire come la microglia venga regolata all’interno del cervello potrebbe aiutarci a capire e a curare questa malattia