Anche in pieno inverno, spesso con la temperatura sotto lo zero, non è insolito vedere dei runners, cioè persone che fanno jogging. Un’analisi da parte di una psicologa dello sport ci consente di comprendere i motivi che spingono le persone a correre anche con condizioni climatiche estreme.
Quest’inverno particolarmente rigido non sembra fermare i runners. Si tratta di persone che amano correre all’aperto, preferendo solitamente grandi parchi o spazi verdi. Sono persone che lo fanno con costanza, non lasciandosi fermare dalle temperature troppo calde o troppo fredde. Infatti non è inconsueto vedere persone che corrono anche in questo periodo, nonostante i giorni di festa e le temperature spesso sotto lo zero. Coloro che non si dedicano a quest’attività non riescono a comprendere le motivazioni che spingono i runners ad allenarsi nonostante le condizioni avverse. I runners, in parole povere, sentono di doverlo fare e basta. Ma perché?
La spiegazione dal punto di vista psicologico
Spesso ci chiediamo cosa spinga queste persone ad andare a correre nonostante il freddo ed il pranzo di Natale ancora da digerire (e siamo al 7 gennaio). Più in generale, spesso ci chiediamo cosa spinga una persona a compiere una determinata azione, oppure a prendere una certa decisione per il proprio futuro. La spiegazione è più semplice di quanto si possa pensare.
Il comportamento umano, al pari di quello degli altri esseri viventi, è motivato da una serie di cause e determinato da una serie di fattori di cui la persona in questione tiene conto nel momento in cui fa una scelta o agisce in un certo modo. Il tutto finalizzato al raggiungimento di un obiettivo ben preciso, che spesso equivale alla soddisfazione dei propri bisogni. Quindi il running e di conseguenza tutti i comportamenti umani (e non solo) posso essere spiegati grazie alla teoria di Abraham Maslow, la ‘Piramide di Maslow‘.
Tra il 1943 ed il 1954 Maslow sviluppò la sua teoria basandosi sulla ‘gerarchia dei bisogni (o delle necessità)‘, divulgata ufficialmente nel 1954. Maslow aveva pensato proprio ad una piramide per rappresentare questa gerarchia, costituita da cinque livelli diversi. Alla base di questa piramide si trovano i cosiddetti bisogni primari, definiti in tal modo perché necessari alla sopravvivenza dell’individuo. Fame, sete, bisogni fisiologici e sonno sono alla base della piramide. Al livello successivo si trova tutto ciò che ha a che fare con la sicurezza, quindi sicurezza fisica, familiare, relativa alla propria salute, economica. In sostanza tutto ciò he ci fa sentire protetti ed al sicuro dai pericoli del mondo esterno. Al livello intermedio invece si trova tutto ciò che riguarda il bisogno di appartenenza, quindi amore, amicizia, affetto familiare ed intimità sessuale.
Gli ultimi due livelli della piramide
Il penultimo livello della piramide comprende tutto ciò che ha a che fare col il bisogno ed il desiderio di stima: autostima, autocontrollo, realizzazione e rispetto reciproco. L’ultimo livello comprende tutto ciò che riguarda l’autorealizzazione, elementi molto complessi se paragonati a quelli del livello di base e di carattere molto più astratto e sociale. Secondo Maslow ciascuno di noi si realizza passando attraverso i vari livelli, i quali devono essere progressivamente soddisfatti. In altre parole bisogna soddisfare prima i bisogni primari per poter passare a quelli del livello successivo.
Per tornare alla questione del running, si ritiene che le motivazioni alla base di questo comportamento siano da ricercarsi nel quinto ed ultimo livello di questa piramide. In altre parole le persone hanno il desiderio di raggiungere uno stato di benessere superiore, che li faccia star bene e che li faccia sentire realizzati e soddisfatti alla fine della loro corsa.
Björn ed il significato di ‘diventare un uomo’
Björn Ragnarsson, conosciuto anche come Björn ‘la Corazza’ oppure ‘Fianco di Ferro’ è uno dei personaggi principali della serie tv Vikings. Björn è il figlio primogenito di Ragnarr Loðbrók (o Ragnar Lodbrok o Lothbrok) e di Lagherta, una delle più famose shieldmaiden della storia norrena. Per evitare spolier per chi ancora non avesse visto le ultime stagioni o per chi avesse intenzione di iniziare questa serie tv, ci limiteremo a citare un singolo episodio della quarta stagione.
Il giovane Björn ad un certo punto decide di allontanarsi da Kattegat, il luogo in cui il giovane vichingo è nato e cresciuto. Voleva dimostrare a suo padre di essere un uomo in grado di affrontare la natura selvaggia e di poterle sopravvivere, esposto a condizioni climatiche estreme. Il giovane quindi intraprende quest’avventura per dimostrare qualcosa al padre, ma soprattutto per se stesso. Il suo desiderio è dimostrare a se stesso di potersela cavare in qualsiasi situazione perché vuole imparare a contare solo sulle sue forze e capacità. Desidera sentirsi realizzato ed in effetti al suo ritorno presso Kattegat si sente diverso, cambiato in positivo. Sente di poter affrontare qualsiasi difficoltà, qualsiasi battaglia e proprio grazie alla sua incredibile abilità nel combattere viene soprannominato ‘la Corazza’.
Al giorno d’oggi è difficile pensare che per poterci sentire realizzati, per poter ‘diventare uomini’ dobbiamo allontanarci e cercare di sopravvivere in mezzo alla natura servaggia. Si tratta di un caso particolare visti anche i tempi in cui la serie è ambientata, ma ciò non toglie che non possiamo prendere esempio da quest’episodio. Realizzare un buon lavoro, riuscire in qualcosa che all’inizio sembrava impossibile, prendere un buon voto ad un esame e tante altre situazioni del genere ci mettono alla prova. Il bello è riuscire a superarle nel modo migliore possibile, raggiungendo l’ultimo livello della piramide per sentirci realizzati e soddisfatti.