Porno che passione! Guida su tutto ciò che c’è da sapere sulla pornografia

Accorrete porcellini da ogni dove!
Credevate che oggi si potesse parlare di sesso, posizioni contorte o strani feticismi?
Mhm … quasi…
Prendete i fazzoletti e benvenuti nella guida su tutto ciò che c’è da sapere sulla pornografia!

Nell’era del digitale, i giornaletti Playboy con le pagine impasticciate ed appiccicose sono solo un vago ricordo, secondo i sondaggi, le nuove generazioni iniziano a vedere i porno ad appena 11 anni, spesso ancor prima che il proprio apparato riproduttore possa “esplicitare” alcun parere.
Come siamo arrivati a questo punto?
Siamo circondati da ragazzini zozzi e senza alcun pudore? Mhm… Non proprio, benvenuti in un viaggio nella storia dell’arte … pornografica.

Sesso e arte

La pornografia per come la intendiamo oggi, naturalmente è un fenomeno moderno, ma andando più indietro col tempo, per definire il ruolo della pornografia, si potrebbe estenderne il significato alla rappresentazione esplicita di atti sessuali, nudità e via dicendo, sebbene non tutti questi abbiano realmente un’accezione erotica.
C’è da segnare infatti una differenza fra pornografia ed arte erotica, la prima infatti non è solitamente considerata arte.
Un esempio lampante è quello dell’epoca Paleolitica in cui, sebbene si andasse in giro mezzi nudi, privi di alcun pudore e più vicini a degli animali che a degli uomini veri e propri, le raffigurazioni di donne nude e delle attività sessuali, pur essendo rappresentate minuziosamente, avevano uno scopo votivo, l’esempio più conosciuto è senza dubbio quello della Venere di Willendorf.

Venere di Willendorf

C’era una volta … il porno

Gli antichi Greci dipingevano scene sessuali sulle loro ceramiche, molte delle quali famose per essere alcune delle prime rappresentazioni di omosessualità.
La Cina si dà alla pazza gioia nell’ultimo periodo della dinastia Ming, raggiungendo un picco di popolarità nel mondo per la diffusione delle proprie rappresentazioni erotiche, per non parlare dell’India, il cui  Kāma Sūtra, minuziosamente illustrato, è tutt’ora un manuale sessuale conosciuto da tutti.

Durante il Rinascimento, l’arte sconcia acquista il significato delle figurine dei calciatori di oggi “Ce l’ho! Ce l’ho! Mi manca!”, le iconografie venivano infatti collezionate e scambiate fra l’aristocrazia, i più eccentrici rivestivano le loro camere private con carta da parati rappresentante scene  erotiche, la più famosa (ed eccentrica) fra tutti fu senza alcun dubbio Caterina II di Russia: il suo Gabinetto erotico vantava di tavoli i che avevano grandi peni come gambe e tutta una serie di peni e vagine erano scolpiti sui mobili.
L’ultimo avvistamento degli arredi risale al 1941, quando vennero venduti da due ufficiali della Wehrmach.

Con l’800 la figurazione artistica erotica non fu più riservata solamente alle collezioni private di nobili e ricchi, ma, con la diffusione dell’incisione, entrarono richiestissime nel mercato clandestino.

All’inizio del 900, Picasso spogliava le donne per raffigurarle in pose seducenti, seguito da Renoir, Klimt e Shiele, quest’ultimo, a causa dei suoi ritratti considerati esageratamente spinti e pornografici, trascorse non poco tempo in prigione, gran parte delle sue opere furono distrutte dalle autorità, accusandolo di offendere e distruggere la decenza umana.

Eros alla guerra

Il primo conflitto mondiale dà alla luce delle lontane cugine dei nostri amati Play Boy: le Pin-Up.

Belle, sensuali, procaci, ammiccanti e sorridenti, fotografate in abiti succinti che non davano spazio all’immaginazione.
Iniziano a comparire nei settimanali americani sotto l’iniziativa del presidente Wilson, per dar vita a degli stimoli visivi per convincere gli uomini ad arruolarsi, ottenendo grandissimo successo.
I soldati al fronte tendevano ad appendere le fotografie negli armadietti.

Di lì a poco, il “fenomeno” delle pin-up approdò anche al cinema con attrici-ballerine e nei teatri e nei locali con il popolarissimo burlesque.

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