Al giorno d’oggi, soprattutto nelle grandi città, le polveri sottili sono molto diffuse. La loro presenza non è un bene: infatti esse contribuiscono all’inquinamento atmosferico, con danni anche importanti alla salute delle persone. Uno studio condotto dall’Università del Texas ha stimato l’impatto che possono avere sulle aspettative di vita, e i dati sono preoccupanti. È emerso infatti che l’aspettativa di vita, a seconda della zona interessata, si abbassa in media di un anno. La ricerca si è svolta su un campione di 185 Stati. Per calcolare l’effetto dell’inquinamento sulla vita umana i ricercatori hanno analizzato le concentrazioni di polveri sottili che possono entrare nei polmoni e il rischio di contrarre malattie ad esse associate.

Le polveri sottili nel mondo
I tassi di inquinamento più alti sono nelle grandi città asiatiche e africane. Ciò comporta una maggiore riduzione delle aspettative di vita. I livelli più allarmanti si registrano in Egitto e in Niger, dove esse si abbassano di quasi due anni. In India, Pakistan e Arabia Saudita il calo è di un anno e mezzo, mentre l’aspettativa di vita si riduce di 15 mesi in Cina e di 16 in Burkina Faso. L’Europa invece vive una situazione diversa, per quanto non sia rosea. Mediamente infatti le polveri sottili, a livello continentale, portano un calo di circa 4 mesi, come osservato in Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. Anche negli Stati Uniti, le cui normative ambientali sono state messe in discussione da Trump, la riduzione dell’aspettativa di vita si assesta sui 4 mesi.

Parola all’esperto
Joshua Apte, dell’Università del Texas, ha sottolineato la negatività dell’impatto delle polveri sottili sull’aspettativa di vita. Egli infatti spiega che l’effetto dell’inquinamento supera i benefici che lo sviluppo di cure contro il tumore ai polmoni e al seno potrebbe portare. Apte inoltre sottolinea che la riduzione dell’inquinamento sarebbe un bene per gli anziani, poiché i sessantenni avrebbero più possibilità di superare gli 85 anni. Perché questo avvenga, però, le polveri sottili non dovrebbero più essere un rischio di morte.
Matteo Trombi