Aprile dolce dormire…
Ma anche se novembre, agosto o gennaio dormire fa comodo a tutti! Siamo sinceri: non possiamo essere sempre carichi e pieni di energie, pronti per svolgere i nostri compiti quotidiani. Sappiamo bene che ci sono cose che dobbiamo fare (come andare al lavoro, a scuola o studiare per gli esami all’università), ma conosciamo altrettanto bene la sensazione legata al rimandare un compito o un impegno semplicemente perché non abbiamo voglia di farlo. Quando assecondiamo il nostro desiderio di lasciar correre non facciamo altro che procrastinare. Sappiamo perfettamente che non possiamo procrastinare ogni cosa, ma ogni tanto illuderci di non avere responsabilità ci fa sentire meno stressati.

“Lo farò più tardi”
Questa è una delle frasi che il procrastinatore ripete frequentemente. E proprio questa frase mi fa pensare a uno dei personaggi più strani e divertenti delle serie tv: Nick Miller. Nick è uno dei personaggi principali delle serie americana “New Girl“; amico, coinquilino e occasionalmente amante della protagonista (Jessica Day, interpretata da Zooey Deschanel) Nicholas Miller è la personificazione del “lo faccio dopo!”. Tra i suoi passatempi preferiti si annoverano: bere birra guardando la televisione, oziare sul divano, fingere di cercare idee per il suo romanzo e cacciarsi in rocambolesche avventure con i suoi coinquilini. Nick però non è solo una sfaticato e un po’ strano personaggio; conoscendolo scopriamo infatti che ha avuto un’infanzia travagliata, scandita da una madre troppo severa e un padre con problemi di gioco d’azzardo e con la legge. Che crescendo pensava che essere un avvocato sarebbe stato il suo mestiere, ma che ha lasciato il college prima di finire gli studi di legge.

Nick sembra uno svogliato menefreghista sempre pronto a rimandare a domani quello che potrebbe fare oggi. Ma siamo sicuri sia davvero così?
Cosa ci spinge a procrastinare?
Sono in molti a vedere nella procrastinazione un’attitudine all’essere poco organizzati ed inclini ad avere poco autocontrollo. Spesso anche il nostro umore sembra influenzare la decisione di rimandare un compito a favore del dolce far niente. Una ricerca della University of Colorado ha messo in luce che anche i geni hanno un ruolo nella procrastinazione. Prendiamo ad esempio il nostro Nick Miller. Nick prende decisioni molto spesso impulsive e si distrae facilmente; le persone con queste caratteristiche sono più inclini a procrastinare. Inoltre il rimandare sembra essere associato alla presenza di un neuro trasmettitore: la dopamina. Barry Richmond, a seguito di studi condotti sui primati, ha ipotizzato che la dopamina (associata al senso di gratificazione) prenda parte al processo di procrastinazione per diversi motivi: il primo è quello appunto legato alla gratificazione e quindi all’ottenere una ricompensa immediata; il secondo è collegato al fatto che la dopamina sia associata al mantenimento dell’attenzione selettiva e alla capacità di alternare un’azione ad un’altra. Per comprendere meglio facciamo un esempio: è venerdì e l’orario di uscita dal lavoro si avvicina, ma nella nostra casella di posta elettronica ci sono mail a cui dovremmo rispondere anche se questo porterebbe ad uscire più tardi dall’ufficio. La dopamina ci spinge a rimandare questo compito poiché l’idea di uscire in tempo dal lavoro e poterci finalmente rilassare a casa (la nostra gratificazione e ricompensa immediata) sovrasta quella di dedicarci a quest’attività che ci risulta un po’ antipatica e noiosa. Quindi decidiamo volontariamente e consciamente (processo influenzato dalla dopamina) di riordinare la nostra scrivania e avviarci verso l’uscita all’orario stabilito.
Possiamo smettere di procrastinare?
Non solo possiamo, ma dobbiamo! La procrastinazione è stata associata ad alti livelli di stress. Riprendiamo il nostro esempio: mentre torniamo a casa dopo aver lasciato l’ufficio, iniziamo a rimuginare su quelle mail. Se ci fosse stato qualcosa di importante in uno di quei messaggi? Se uno avesse contenuto una lista di cose importanti da fare appena rientrati in ufficio il lunedì? Ecco, è questo che spesso succede: ci sentiamo in colpa. La procrastinazione ci dà sì una ricompensa immediata, ma è effimera. Inoltre se rimandiamo spesso le cose da fare si accumuleranno diventando una fonte sempre più presente di stress.
Una buona cosa da fare se si è tendenzialmente poco organizzati è stilare una lista di cose da fare. Non cose impossibili, ma cose semplici come riordinare la propria stanza, pulire i piatti e fare una lavatrice. Facendo piccole cose quotidiane continueremo ad essere attivi e, una volta completate molte delle voci della nostra lista, non avremmo stress se rimandiamo qualcosa a domani. Se invece la procrastinazione riguarda anche cose importanti (faccende di lavoro, o attività che hanno a che fare con gli studi) dobbiamo imparare a stabilire le priorità. Non possiamo rischiare che la nostra vita lavorativa peggiori semplicemente perché non ci va di fare qualcosa. Dobbiamo distinguere le cose più importanti ed urgenti e metterle in cima alla nostra “to do list”. Un ultimo importantissimo consiglio è essere clementi con i noi del futuro: non riempiamoci di cose da fare nel futuro perché poi sarà peggio!
Insomma: dobbiamo smetterla di cercare scuse per rimandare a domani. Per chi lo conosce, Nick Miller è un personaggio adorabile, l’amico che tutti vorremmo avere. Ed è proprio questo che ci deve far pensare: Nick ci piace perché lo osserviamo procrastinare, ma non vorremo essere nei suoi panni.
Valentina Brina