6 Febbraio 1932, nasce il famoso regista François Truffaut, uno dei maggiori esponenti del cinema francese.

François Truffaut è riconosciuto come colui che aprì le porte al movimento della Nouvelle Vague. È stato regista, attore, critico cinematografico e anche produttore. Insieme ai suoi colleghi del periodo – come Godard e Rivette – porta letteralmente una nuova prospettiva nella produzione cinematografica francese.
I problemi legati alla figura paterna
Truffaut nasce quando la madre era appena diciottenne. I genitori di lei, ferventi cattolici provenienti da una famiglia di militari, sebbene desiderasse abortire, non glielo concessero, motivo per cui fu mandato in un istituto per “traviate”, dove passò i novi mesi della gravidanza. Quando Truffaut nacque fu comunque riconosciuto da Roland Truffaut che lo curò come fosse suo figlio. All’eta di dodici anni, François legge il diario di Roland ed è proprio in quel momento che scopre di non essere suo figlio, almeno non biologico. Questo porterà non poca confusione nella mente di François che però non si adoperò sin da subito per la ricerca del padre. Solo successivamente, nel 1968, – dato che aveva ingaggiato un investigatore privato per uno dei suoi film – deciderà di affidargli il compito di scoprire l’identità del padre. Si trattava di un dentista divorziato il quale, curiosamente, si chiamava Roland. Fatti i conti con la realtà, François deciderà di non allacciare nessun rapporto con il padre biologico.

La passione per la letteratura
François Truffaut passò i primi anni della sua vita con la nonna materna, dato che andrà a vivere con la madre e con Roland solo quando la nonna morirà. Questa figura sarà fondamentale all’atto della sua istruzione. Essendo di salute cagionevole, François non frequentò la scuola materna e fu proprio la nonna a introdurlo nel mondo dei libri. Inoltre, la madre non era molto incline a sopportare rumori o movimenti, motivo per cui leggere diventava una delle poche attività possibili per non disturbare la madre.
«mia madre (…) non sopportava i rumori e m’impediva di muovermi e parlare per ore e ore. Allora io leggevo: era la sola occupazione a cui potessi dedicarmi senza disturbarla. Durante l’occupazione tedesca ho letto moltissimo e poiché stavo spesso solo, mi misi a leggere i libri degli adulti (…). Arrivato a tredici o quattordici anni comprai, a cinquanta centesimi al pezzo, quattrocentocinquanta volumetti grigiastri, Les Classiques Fayard, e mi misi a leggerli in ordine alfabetico (…), senza saltare un titolo, un volume, una pagina»
L’impegno per la lettura non coincideva con un pari impegno scolastico. Il futuro regista non era riconosciuto per la sua buona condotta a scuola e per anni si ritrovò a essere espulso o ripreso. La risposta era un temperamento ancora più turbolento e indisciplinato. Sempre in questi anni comincia a frequentare assiduamente i cinema arrivando ad avere delle forti ripercussioni a livello scolastico. Bocciato più volte, lascerà la scuola e anni dopo fonderà un cineclub.
Gli anni del Cinema
Dopo una serie di eventi turbolenti legati all’amore e alla carriera miliare grazie a Bazin (famoso critico cinematografico, anche lui francese) troverà un po’ di stabilità cominciando a scrivere di critica. Passerà alla cinepresa a partire dal 1957 con L’età difficile. Ad avere un riscontro maggiore sia nella sua carriera che con il pubblico è il film I Quattrocento colpi caposaldo del movimento Nouvelle Vague. Il successo è destinato a raddoppiare con il film successivi, fino a fare di Truffeut un regista di fama mondiale. Il regista morirà nel 1984, a causa di un tumore al cervello.