Notizia recente è quella del permesso avuto dai tribunali ad un uomo per essere sepolto insieme al proprio animale domestico: una svolta per gli animalisti e per coloro che hanno il proprio cucciolo a quattro zampe, che lo avranno vicino per l’eternità.
Cosa lega così tanto uomini animali? Beh, siamo anche noi animali ed è il giusto condividere e collaborare tra animali, anche se noi siamo più intelligenti.
Cani, gatti, cavalli ultimamente vengono anche utilizzati per aiutare noi uomini quando sono presenti malattie mentali o si domi depressive, stress ed ansia: la pet therapy.
Cos’é la pet therapy
Si tratta di una terapia di ultima generazione che viene attuata in Italia dai primi anni duemila e che ha avuto i suoi albori in Inghilterra nel 1792.
Consiste nel far interagire fisicamente il paziente ed un animale di compagnia, o meglio il proprio animale.
Lo scopo di tale forma terapeutica è quello di aiutare il soggetto a migliorare o, al meglio rievocare quella parte più amichevole e “coccolona”.
L’interazione avviene sotto il controllo di uno psicologo e di un veterinario che fa accarezzare, coccolare e tenere in braccio gli animali alle persone sottoposte alla terapia.
La storia
Storicamente, lo psicologo William Tuke invitò i propri pazienti con problemi mentali ad accudire il proprio animale domestico.
Si unirono all’appello dello specialista anche Germania, Francia e nel 1919 negli USA.
Il primo a basarsi su delle teorie fu Levinson nel 1953,il quale asserì che la cura e l’affetto animale potesse portare dei miglioramenti nei pazienti ansiosi,depressi o sotto stress.
Nel 2003 la Pet therapy arrivò ufficialmente in Italia con il permesso del Ministro della salute ad essere utilizzata.
Pet therapy e disturbi psicologici
Il tutto riguarda un coinvolgimento tra il soggetto in terapia e l’animale.
Gli scopi sono molteplici:
- nei soggetti stressati o ansiosi, il contatto animale va a sopprimere il sentimento opprimente dell’ansia e dello stress per creare un tutt’uno tra paziente ed animale,giocando sul contatto fisico attraverso carezze ed affetto e bene da parte dell’animale.
- Nei pazienti depressi, invece, è presente una sensazione generale di tristezza ed oblio che li offusca sempre. Il rapporto fisico che il terapeuta instaura va innanzitutto a stimolare il soggetto, il quale,dopo tanto tempo,sperimenta che le cure affettive “forzate” del momento,ma che faceva prima della depressione, hanno ancora un grande effetto. Inoltre la risposta benevola e coinvolta dell’animale fa sperimentare al soggetto in terapia sensazioni di affetto e cura.
Pet therapy ed anzianità
Ultimamente,invece,viene utilizzata sempre più la Pet therapy nelle case di riposo con gli anziani.
L‘anzianità va a colpire molte aree cerebrali,in più gli anziani tendono alla sindrome depressiva,che li assale in quanto si sentono inutili ed un peso per i più giovani.
Il tutto però,attraverso le cure animali, migliora per via dell’amore e dell’allegria ed impegno che porta con sé un animale domestico.
L’anziano,dunque,si sentirà coinvolto e significante come una volta.
Mattia Mancini