Negli ultimi anni l’universo Marvel si è incentrato attorno a sei oggetti: le gemme dell’infinito.
Questi oggetti, già ben noti agli appassionati dai fumetti, sono stati conosciuti dal grande pubblico grazie alle avventure impersonate da Robert Downey Jr. e la sua cricca di amici e nemici. Se non siete in pari con la visione dei prodotti Marvel, sconsiglio di proseguire la lettura di questo articolo. E attenzione agli appassionati di cristallografia: l’articolo contiene spoiler anche su quello.
Le gemme dell’infinito: cosa sono e cosa fanno
Affrontare l’argomento delle gemme a partire dal loro ruolo nei fumetti sarebbe veramente complicato. Per questo motivo seguiremo solo la loro storia all’interno del MCU. Spazio, mente, realtà, potere, tempo e anima: sono queste le sei forze governate dalle gemme. Questi oggetti altro non sono che delle pietre dalla forma irregolare e colori differenti. Nonostante abbiano una dimensione ridotta, possono essere tenute in una mano, il loro potere è immenso. Diverse di queste gemme erano poste all’interno di altri oggetti, ai quali conferivano parte delle loro capacità. Esempi di questi sono il Tesseract per la gemma dello spazio, l’Orb per quella del potere, l’occhio di Agamotto per quella del tempo. Stando alla spiegazione dataci da Wong, le gemme furono create con l’inizio dell’universo. Per questa ragione nel corso di miliardi di anni si sono spostate di pianeta in pianeta, di civiltà in civiltà, portando potere e distruzione. Ognuna di loro governa uno dei sei aspetti a cui sono assegnate. La gemma della mente ha il potere di soggiogare le menti altrui, quella dello spazio di creare tunnel spaziali, quella del tempo di manipolare il corso del tempo spingendo avanti e indietro persone e oggetti, e così via. Oltre a queste capacità peculiari, hanno anche degli aspetti comuni: il semplice contatto con il terreno può sterminare la vita di un intero pianeta, la loro energia può essere incanalata in raggi ed esplosioni, e maneggiarle direttamente senza particolari “condizioni fisiche” porta alla morte immediata.
L’analisi cristallografica delle gemme
La cristallogafia è la scienza che si occupa di studiare i cristalli. Scienza molto antica, negli ultimi due secoli ha trovato forti legami con la geologia, la scienza dei materiali e persino la biologia. Il primo strumento di cui disponiamo per lo studio dei cristalli è la luce: il modo in cui un cristallo riflette o rifrange la luce è la base per capire la natura di ciò che abbiamo di fronte. Oltre a questa ci sono anche molte altre proprietà dei cristalli, quali la composizione chimica, la durezza, la resistenza al taglio e chi più ne ha più ne metta. Le gemme dell’infinito potrebbero essere senza dubbio un enorme oggetto di studio di questa materia. La loro composizione chimica è ovviamente ignota, e probabilmente non sottostanno alle leggi della chimica e della fisica che siamo abituati a conoscere. Il semplice fatto che governino ognuna un’aspetto dell’universo lascia intendere che abbiano ognuna un nucleo differente, e i loro colori testimoniano lo stesso. Esistono delle rocce e dei cristalli dalle fattezze simili: i rubini sono noti per il loro colore rosso acceso simile a quello della gemma della realtà, gli smeraldi verdi come quella del tempo, il quarzo può essere invece di diversi colori e il topazio richiama i toni della gemma dell’anima. La luce che emanano è quasi ipnotica, e di certo non sarebbe possibile fare degli esami di resistenza su questi oggetti: durante tutto l’MCU, o quasi, la loro indistruttibilità è diventata leggendaria. Sono stati solo tre i casi in cui le gemme sono state distrutte, e li analizzeremo tra poco. In occasione del film “Avengers: Endgame” Thanos, che risulta avere una vasta conoscenza di questi oggetti, afferma che le gemme erano composte da atomi. Questo significa che il potere delle gemme deriva probabilmente da una diversa configurazione dello stesso elemento. Esistono diversi esempi in cristallografia di elementi chimici che, legati con un reticolo differente, ossia con ordine e distanze diverse, formano poi cristalli o materiali con proprietà profondamente diverse. Questo spiegherebbe il perché le gemme, così simili ma così diverse per certi aspetti, condividano un potere immenso ma declinato in modi differenti.
“What if?” E di nuovo le gemme
L’ultimo prodotto per il piccolo schermo di casa Marvel è stato “What if?”. Questa serie, ambientata dopo l’apertura del multiverso avvenuta in “Loki”, esplora improbabili avventure. Queste avventure si basano su una domanda: cosa sarebbe successo se alcuni dei più importanti eventi del MCU fossero andati in modo diverso? Si parte con la storia del primo vendicatore, l’amato Captain America, all’insegna di una storia in cui è stata Peggy Carter a ricevere il siero del supersoldato. Per i nove episodi della serie troviamo la maggior parte dei personaggi che abbiamo imparato ad amare e odiare in questi ultimi anni: Tony Stark, T’Challa, Wanda, Visione, Vedova Nera, Clint Barton, Thanos, e persino Arnim Zola. Ricordate Arnim Zola? Uno degli antagonisti secondari dell’eroe a stelle e strisce, che compare negli ultimi episodi della serie come intelligenza artificiale “analogica”. Questo ricalcando come ci era stato presentato in “Captain America: The Winter Soldier”. E sempre parlando di intelligenze artificiali, non poteva mancare Ultron, antagonista degli ultimi episodi e della macro trama, che in una delle realtà esplorate si è impossessato delle gemme dell’infinito, uccidendo persino Thanos. E proprio durante lo scontro con Ultron, possiamo vedere uno dei soli tre momenti in cui le gemme dell’infinito vengono distrutte. Una alternative Gamora ha costruito infatti la “pressa dell’infinito”, un apparecchio in grado di distruggere le gemme. Gli unici altri casi in cui questo era accaduto erano stati la distruzione della gemma di Visione da parte di Wanda, e la distruzione di tutte le gemme da parte dello stesso Titano Pazzo, che ha usato il loro stesso potere per disintegrarle. Nonostante ora la “Infinity Saga” sia giunta al termine, la Marvel non ha dimenticato di menzionarle nemmeno in “Loki”, serie in cui vediamo le gemme utilizzate come fermacarte alla TVA. Questo ci fa capire che, probabilmente, al di fuori del continuum spazio temporale, dove la TVA dice di trovarsi, le gemme non hanno alcun potere. Insomma, oggetti dal potere smisurato che la scienza riesce a malapena a spiegare: cosa può volere di più un appassionato di fantasy?