è il 21 Maggio del 1956 ed esplode a Bikini la prima bomba ad idrogeno a energia controllata.
Siamo nello Stato delle Isole Marshall, nell’Arcipelago Ralik. Qui cominciano una serie di esperimenti nucleari, motivo che rese il luogo “famoso”.
Storia e scoperta
Bikini è un termine che deriva da una lingua micronesiana, il marshallese, la quale viene parlata nelle Isole Marshall. Il toponimo di partenza è Pikinni, termine composto da Pik + Ni, rispettivamente “superfice” e “palma di cocco”, nome scelto per la conformazione e le caratteristiche del territorio.
I nomi utilizzati per questa municipalità sono statai diversi durane gli anni e si deve una delle denominazioni più famose a Otto von Kotzebue che la chiamò “Atollo Eschscholtz” in onore dell’anonimo scienziato.
Poligono nucleare
Durante il 1946 la popolazione dell’Atollo di Bikini venne evacuata sull’Atollo di Rongerik, con la promessa che sarebbero tutti ritornati dopo un periodo di tempo. Si registrano vuoti di abitanti per la decade che va dalla fine degli anni Cinquanta fino alla fine sei Sessanta, rendendo il luogo perfetto per una serie di esperimenti di mano americana.
È sempre il 1946 quando cominciano le prime operazioni, con l’operazione Crossroads, il cui obiettivo era quello di misurare gli effetti di una bomba nucleare su una flotta in alto mare, facendo così dell’Atollo di Bikini un vero e proprio poligono nucleare. I test si espanderanno e continueranno fino al 1958 e, in quel lasso di tempo, su Bikini vennero sperimentate una serie di bombe nucleari a idrogeno, con dei risultati devastanti. In totale si contano circa sessantasette attacchi e prove nucleari, suddivise e registrate tra l’Atollo di Enewetak e quello di Bikini. Alcuni degli abitanti che erano stati allontanati decidono di fare ritorno, rientrando nella municipalità agli inizi degli anni Settanta. Naturalmente il territorio era stato rovinato, ma non solo, la radioattività era troppo elevata e il luogo era dunque inagibile, ragione per cui furono di nuovo allontanati.
21 Maggio 1956
L’importanza di questa data tra le varie di quelle degli esperimenti americani è direttamente correlata alla bomba. Il suo nome è Shot Redwing-Cherokee e la particolarità è quella di essere la prima bomba all’idrogeno aviotrasportabile testata dagli Stati Uniti d’America. Inoltre, a differenza di altre armi nucleari usate e testate in passato, la Shot Redwing-Cherokee riesce a rilasciare una quantità di energia controllata.
Non molto tempo prima, si sottolinea, un’altro esperimento di una portata distruttiva era stato fatto: l’operazione portava il nome in codice di Castel Bravo e ebbe luogo il 1 Marzo dello stesso anno, sempre nell’atollo di Bikini. Questa volta si trattava di un dispositivo termonucleare con combustibile solido, il quale generava una potenza circa mille volte superiore a quella delle bombe che erano stata sganciate su Hiroshima e Nagasaki. La potenza arrivò anche agli atolli di Rongrik e Utrik, i quali non erano stati evacuati. Gli abitati furono quindi raggiunti dal fallout radioattivo.