La “Finestra di Overton” ci spiega come avviene la manipolazione delle masse

La “finestra di Overton”: come rendere accettabile l’inaccettabile attraverso la persuasione e la manipolazione delle masse. 

La finestra di Overton: come rendere accettabile un'idea inaccettabile

La finestra di Overton della possibilità politica è la gamma di idee che il pubblico è disposto a considerare e ad accettare. Ad esempio, negli Stati Uniti, l’idea che etnie diverse si mescolino in pubblico o il suffragio femminile erano, un tempo, considerati politiche estreme e marginali; il fatto che, ora, siano considerate di buon senso riflette il progresso nello spostamento della finestra di Overton.

Un politico che cerca di massimizzare le proprie possibilità di rielezione dovrebbe determinare dove si trova la finestra di Overton per le questioni politiche chiave, attraverso i sondaggi di opinione e altri mezzi, in modo da poter fare una campagna di successo su quelle idee.

IL SIGNIFICATO DELLA FINESTRA DI OVERTON

Siamo ancora in grado di sviluppare autonomamente pensieri e comportamenti?
Siamo padroni delle nostre azioni?

Secondo Overton, la risposta a queste domande è: decisamente no. Accettiamo ciò che non vogliamo e non ce ne rendiamo nemmeno più conto. Il problema risiede in una finestra o, meglio, in una teoria di ingegneria sociale, nota come Finestra di Overton.

Joseph Overton è stato un sociologo americano che ottenne notorietà postuma per la sua teoria di ingegneria sociale chiamata, appunto, “Finestra di Overton”. Essa è un meccanismo psicologico che deriva dalla tendenza della nostra mente ad ancorarsi a un punto di riferimento e utilizzarlo per giudicare i cambiamenti; altro non è che la “finestra” di possibilità accettabili e considerate normali all’interno dell’insieme di tutte le possibilità.

In fondo, è lo schema tipico delle dittature ma anche delle democrazie. Ci si chiede, infatti, spesso a posteriori, come intere popolazioni, non solo e non sempre a seguito di pressioni violente, abbiano potuto a un certo punto ritrovarsi a pensare tutte allo stesso modo e a condividere passivamente stili di vita che prima non erano nemmeno immaginabili, trovandosi rinchiuse in un sistema che inizialmente non volevano e in un pensiero che è lontano anni luce dal loro tradizionale modo di essere. Secondo Overton, la manipolazione è scandita da una sequenza precisa che si può riassumere in 6 fasi.

La finestra d'Overton

LE 6 FASI CHE COMPONGONO LA FINESTRA DI OVERTON

  1. Impensabile: è il momento in cui si apre la “finestra”; l’idea e i comportamenti correlati sono impresentabili, suscitano una repulsione generale, sono vietati. Tuttavia, si comincia a parlarne e, senza che nessuno se ne renda conto, se ne parla sempre di più. Le voci sono iniziate e l’idea è pronta per il prossimo passo.
  2. Divieto, ma con alcune eccezioni: a questo punto inizia il dibattito. La “finestra” rimane confinata nel campo delle trasgressioni non autorizzate.
  3. Accettabile: “io non lo farei mai, ma perché impedire agli altri di farlo?”. Pur con i dovuti distinguo, la “finestra” entra nella sfera del socialmente rilevante. Gli esperti scendono in campo a vario titolo nei salotti televisivi. L’opinione pubblica sospende il giudizio, si orienta verso posizioni più “morbide”, apparentemente neutrali.
  4. Ragionevole: a questo punto, l’idea ha già perso quasi completamente la sua carica eversiva iniziale (“Non c’è niente di male”…). È più che comprensibile, normale, assolutamente normale… anzi necessario, “bisogna creare le condizioni affinché…”
  5. Diffusione: la “finestra”, assurta a una nuova fase, raccoglie un crescente consenso politico e allo stesso tempo può aumentare il consenso per la politica. Rappresenta ormai un sentimento comune ampiamente condiviso, che si riflette nella cultura popolare (testimonial, cantanti, attori, programmi televisivi, ecc.).
  6. Legale: l’idea viene ufficialmente incorporata nel sistema legale dello Stato. L’obiettivo è raggiunto.

La finestra di Overton è un modello per comprendere come le idee nella società cambino nel tempo e influenzino la politica. Il concetto fondamentale è che i politici sono limitati nelle idee politiche che possono sostenere: in genere perseguono solo le politiche che sono ampiamente accettate nella società come opzioni politiche legittime. Queste politiche si trovano all’interno della finestra di Overton. Esistono altre idee politiche, ma i politici rischiano di perdere il sostegno popolare se le sostengono. Queste politiche si trovano al di fuori della Finestra di Overton.

Tuttavia, la finestra di Overton può sia spostarsi che espandersi, aumentando o riducendo il numero di idee che i politici possono sostenere senza rischiare eccessivamente il loro sostegno elettorale. A volte, i politici stessi possono spostare la finestra di Overton, appoggiando coraggiosamente una politica che si trova al di fuori della finestra, ma questo è raro. Più spesso, la finestra si sposta in base a un fenomeno molto più complesso e dinamico, che non è facilmente controllabile dall’alto: la lenta evoluzione dei valori e delle norme della società.

IL PRINCIPIO DELLA RANA BOLLITA DI CHOMSKY

Come ha raccontato il filosofo Noam Chomsky, il principio metaforico teorizzato dal sociologo Overton equivale a quello della rana bollita, idea applicata con le tecniche di manipolazione di massa.

Una rana immersa in acqua bollente balzerebbe subito fuori dal pentolone. Se, invece, la si pone in un pentolone pieno d’acqua fredda, ma su una debole fiamma che la scalda lentamente, la rana trova piacevole nuotare e non si accorge della temperatura che aumenta. Quando è troppo calda e la rana se ne accorge, non ha più la forza di reagire perché intorpidita; allora, sopporta senza fare nulla, finendo per morire bollita. Il principio dimostra che quando un cambiamento si attua in maniera così lenta da diventare impercettibile, non trova opposizione.

Le lente derive nella società, nella cultura, nella politica, nell’economia lasciano le persone indifferenti perché lentamente abituate.

La storia è stata raccontata molte volte e utilizzata per illustrare punti di vista molto diversi: nel 1960 per mettere in guardia da coloro che simpatizzavano per l’Unione Sovietica durante la Guerra Fredda; nel 1980 sull’imminente collasso della civiltà previsto dai sopravvissuti; negli anni Novanta sull’inazione in risposta al cambiamento climatico e sulla permanenza in relazioni abusive. É stata anche utilizzata dai libertari per mettere in guardia sulla lenta erosione delle libertà civili.

 

 

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