La figura della strega è una delle più perseguitate della storia, ma anche una delle più affascinanti. Ecco cosa accadde in età moderna.
Da sempre avvolte da un’aura di mistero, ma anche di tanta incomprensione e pregiudizi, le streghe sono state perseguitate per secoli, ma dove si nasconde il punto di rottura.
Cos’è la caccia alle streghe?
Si tratta di un fenomeno dibattuto che ha coinvolto, per molto tempo, le masse, facendole impossessare di un’ottica di superstizione. Spesso la caccia alle streghe è associata al Medioevo, forse per un gioco di luoghi comuni: da un lato la credenza che il Medioevo sia un periodo buio, dall’altro l’assurda e insana tendenza ad associare tutto ciò che si può dire oscuro e decadente, all’epoca medievale. Nulla di più sbagliato, dato che questo fenomeno investe maggiormente l’età moderna, abbracciando il periodo che va dalla Controriforma alla Guerra dei Trent’anni. La confusione potrebbe essere giustificata pensando a una sovrapposizione di due moventi che condividono solo i mezzi. A essere perseguitati durante il Medioevo non furono stregoni, maghi o streghe. I problemi, durante quegli anni, riguardavano la religione, quindi le persecuzioni erano volte a rintracciare eretici e infedeli. Inoltre, non raramente si parla di milioni e milioni di morti, ma il fenomeno fu molto più contenuto rispetto a quanto non si creda. Le vittime totali in Europa furono circa 50 mila, un numero di certo alto, ma non si parla di milioni. In ogni caso, questo numero non deve essere considerato come assoluto o certamente vero, in quanto, in alcuni casi alcuni Atti di processo vennero bruciati o fatti fuori.
La metafora dietro l’espressione
Uno dei segnali che deve far comprendere quanto, in realtà, la caccia alle streghe sia ormai diventato un concetto vittima di luoghi comuni è l’uso della stessa espressione. La locuzione, infatti, fa ormai riferimento al ricercare dei nemici o un gruppo di persone percepite come un intralcio o un sospetto. L’idea che ci sta dietro è, allora, quella di persecuzione, persecuzione verso chi ha, generalmente, un’idea diversa rispetto alla massa, destinata a non essere analizzata, piuttosto a essere recisa alla base.
La bolla Summis desiderantes effectibus
1484, viene promulgata la bolla Summis desiderantes effectibus. Era il 5 dicembre e, in quell’anno, papa Innocenzo III emana questa bolla, con la quale viene condannata e definitamente messa al bando la stregoneria.
«È recentemente giunto alle nostre orecchie che in alcune regioni dell’alta Germania, molte persone di entrambi i sessi, rinnegando la fede cattolica, si sono abbandonate a demoni maschi e femmine, e che, a causa dei loro incantesimi, lusinghe, sortilegi, e altre pratiche abominevoli, hanno causato la rovina propria, della loro prole, degli animali, e dei prodotti della terra, così come di uomini e donne».
Questo è solo un passo della bolla, ma le intenzioni del papa e la visione che ha del fenomeno, rendono chiare le prospettive. Vengono, infatti, nominati due inquisitori, due domenicani tedeschi il cui compito era quello di scovare maghi, streghe o chiunque avesse contatti con l’arte magica e la stregoneria e punirli per i loro sortilegi. Da questo momento, il via a una ricerca osannata ma anche cieca, che non risparmiò misoginia, torture e la diffusione di false credenze.
Chi fu colpito?
Il criterio di condanna era davvero molto semplice: veniva condannato chi non rientrava nei canoni. Ad alimentarlo la paura nei confronti del demonio, insieme all’ignoranza che circolava durante quegli anni. Estesosi fuori dai confini della Germania, il veleno della bolla colpì figure che nulla avevano a che fare con quel mondo. Si parla di levatrici, di guaritrici che utilizzavano erbe o misture per tamponare ferite o per alleviare piccoli dolori. Spesso erano i vicini di casa a dare l’allarme, a denunciare le prostitute e a spifferare di situazioni private. Paradossalmente, era anche un bene: quando venivano segnalate persone facoltose, tutti i beni venivano confiscati e, di conseguenza, se ne traeva anche guadagno. In sostanza, la caccia alla streghe fu un rogo di vittime innocenti. Molti, sotto tortura, ammettevano anche di essere colpevoli, quando in realtà erano solamente costretti.