I demoni sono, nella storia delle religioni e delle tradizioni popolari, delle entità, tra il divino e l’umano, in grado di influire positivamente o negativamente sulle azioni degli uomini. La parola demone deriva dal greco δαίμων (dáimōn, «essere divino») e ha, in origine, un significato prevalentemente positivo. Con il passare dei secoli e con l’avvento del cristianesimo, tuttavia, il lemma ha subito poi un radicale spostamento semantico, portando a considerare i demoni come creature malvagie e violente. Grazie soprattutto all’influenza del vocabolario cristiano, infatti, queste figure sono state progressivamente associate al demonio e riconosciute così come gli angeli ribelli che si opposero a Dio. Figure, queste ultime, che sono diventate protagoniste della nuova serie televisiva Le terrificanti avventure di Sabrina. Nella serie firmata Netflix, uscita a fine 2018, la demonologia ha infatti un ruolo centrale. Sabrina, nel suo percorso nel mondo dell’occulto, si trova ad affrontare diverse creature, tra le quali si distinguono molteplici demoni, appartenenti a diverse tradizioni culturali. Vediamone tre.
Batibat: il demone del sonno nel folklore filippino
Uno dei primi demoni che Sabrina incontra è Batibat, un demone del sonno. Questa figura, sconosciuta alla demonologia cristiana, sembra richiamare una creatura del folklore filippino. Nella cultura popolare dei Tagalog si parla infatti di un demone, conosciuto come Batibat o Bangungot, in grado di indurre un sonno profondo e mortale. Rappresentato come una donna gigantesca, si credeva vivesse negli alberi. Quando questi venivano tagliati, per costruire abitazioni o supporti, la creatura si vendicava allora sugli ignari colpevoli, sedendosi sul loro petto durante la notte e soffocandoli così nel sonno. Il Batibat era dunque considerato la causa di una morte improvvisa. L’unico modo per allontanarlo era mordersi il pollice o muovere le dita dei piedi, così da riuscire a svegliarsi dall’incubo che questo induceva. Ne Le terrificanti avventure di Sabrina Batibat è presentata invece come una donna dall’aspetto grottesco, ma con dimensioni umane, il cui scopo non è tanto quello di uccidere le povere vittime, quanto torturarle: una volta stregate, infatti, le sottopone ai loro peggiori incubi, portandole così allo stremo.
Apophis: il dio egizio del caos
Qualche giorno dopo l’incontro con Batibat, Sabrina affronta un nuovo demone: Apophis. Anche questa figura, come la precedente, appartiene ad un’antica tradizione culturale. Apophis, o Apopi, era infatti è una divinità egizia. Rappresentato come un gigantesco serpente, incarnazione della tenebra e del caos, Apopi era generalmente opposto al dio-sole Ra, con il quale viveva in eterno conflitto. Secondo la tradizione infatti, mentre la popolazione venerava Ra, attuava anche una sorta di contro-venerazione per il diabolico serpente, pregando per la sua sconfitta. Nella serie di Netflix, questo demone è rappresentato come una specie di larva ed è ritenuto la causa della possessione demoniaca di un ragazzo.
Asmodeo: re degli Inferi
All’inizio della seconda stagione della serie incontriamo invece uno dei tre grandi re degli inferi: Asmodeo. Questa figura, presente anche nella demonologia cristiana, trova diversi riscontri nell’antica mitologia babilonese e nella tradizione iranica. Il nome Asmedeo deriverebbe, infatti, proprio dalla contrazione del nome iranico Aeshma Daeva (letteralmente “dio del furore”), demone che nel Parsismo rappresentava l’ira e la cupidigia. Noi oggi conosciamo questa figura grazie sopratutto al Libro di Tobia, in cui Asmodeo viene presentato come il demone che causa la discordia coniugale, sconfitto poi dall’Arcangelo Raffaele.
Camilla Cavalli