Gli insetti rappresentano la più grande classe di animali al mondo, sono animali cosmopoliti e dimostrano un incredibile capacità di adattamento.
Generalmente quando parliamo di insetti un senso di ribrezzo ci attraversa ed è giusto cosi’, sembra quasi un istinto riflesso da quando l’uomo, migliaia di anni fa, iniziò a coltivare il proprio nutrimento, scoprendo di dover combattere contro questi piccoli ma incredibilmente efficaci animali.
Sono in grado di veicolare malattie pericolose, di alterare i prodotti alimentari, di parassitare altri animali incluso l’uomo, oltre ad essere l’incubo di molti agricoltori che vedono il frutto del proprio lavoro divorato, senza poter far nulla.
Se per noi del ‘mondo occidentale’ gli insetti sembrano quasi una disgrazia, in altre parti del mondo la situazione è ben diversa; in America latina, in Africa ed in Asia per un totale di circa 2 miliardi di persone, il consumo di insetti è all’ordine del giorno e molti piatti a base di insetti (per lo più bruchi, coleotteri e vespe) sono considerati una vera prelibatezza.
Anche dalle nostre parti però, un vento di cambiamento sospira forte. L’insostenibilità del nostro attuale regime alimentare ed una popolazione destinata a raggiungere i 9 miliardi di persone nel giro di pochi anni hanno spinto diverse organizzazioni sovranazionali, incluso il FAO a guardare agli insetti come possibile fonte di nutrimento accessibile a tutti. Anche l’Unione Europea si sta muovendo verso una regolamentazione che sarà in grado di portare in pochi anni sulle nostre tavole insetti o derivati di essi.
Ma perché proprio gli insetti? La risposta a questa domanda può essere suddivisa in 3 punti essenziali:
1) L’incredibile efficienza con cui gli insetti trasformano il loro nutrimento in massa corporea. Per ogni 2 grammi di cibo assunto l’insetto acquista 1 grammo di massa corporea, per gli animali da allevamento invece non c’è storia, per acquistare un grammo di massa un bovino ha bisogno di ben 8 grammi di cibo.
2) Il loro valore nutritivo risulta essere incredibilmente alto, a parità di massa edibile, contengono fino all’80% di proteine contro il 18% dei bovini. Oltre alle proteine gli insetti sono una importante fonte di vitamina A, vitamina B12 e diversi minerali.
3) L’allevamento zootecnico di bovini,suini ed in generale tutti quegli animali che portiamo ogni giorno sulle nostre tavole, ha un elevatissimo impatto ambientale risultando una delle maggiori fonti inquinanti al mondo. Il complesso dell’allevamento mondiale è uno dei principali contributori della produzione di gas serra, responsabili dell’aumento delle temperature medie terrestri, fenomeno meglio noto come riscaldamento globale. Nel 2006 la FAO ha stimato che i processi coinvolti nell’allevamento di animali generano una produzione di gas serra equivalente al 18% delle emissioni globali prodotte dalle attività umane, una quota questa superiore a quella relativa all’intero settore dei trasporti (stradali, aerei, navali e ferroviari), responsabile del 13,5% di gas nocivi. Successivamente, nel 2009, un’analisi critica del rapporto della FAO tramite la riclassificazione di alcune voci, la correzione di stime e il conteggio di elementi inediti, pubblicata dal Worldwatch Institute, ha concluso che il totale delle emissioni di gas serra attribuibili al settore zootecnico sarebbe maggiore del 18% e rappresenterebbe una quota pari o superiore al 51% delle emissioni totali.(http://www.worldwatch.org/files/pdf/Livestock%20and%20Climate%20Change.pdf)
L’allevamento di insetti invece, risulta essere di gran lunga più ecosostenibile in quanto possono essere allevati in ambienti molto ristretti, richiedono una piccola quantità d’acqua e non si fanno problemi nel nutrirsi dei prodotti di scarto dell’industria alimentare. Inoltre, hanno dei tempi di riproduzione rapidissimi (ogni insetto depone circa 700 uova ogni 3-4 giorni, alcuni di essi possono produrre più di 15 milioni di larve in un solo anno), un tempo di riproduzione cosi’ veloce è anche il motivo del successo evoluzionistico di questi animali.
A contrapporsi a queste incredibili proprietà però, vi è l’avversione del mondo occidentale ad abbandonare il consumo di prodotti derivati dagli animali da allevamento che un tempo rappresentavano un lusso destinato ai ben abbienti, ma che al giorno d’oggi costituiscono la base delle nostre diete, con la popolazione occidentale colpita da malattie dovute ad un eccessivo consumo di grassi e proteine ed un impatto ambientale che ogni anno aumenta a dismisura.