L’autore Hajime Isayama pubblica il manga L’Attacco dei Giganti, in cui racconta di un’umanità rinchiusa in delle mura a causa della minaccia dei Giganti, creature mangia-uomini che rompono le loro difese, costringendo tutti ad affrontare un terribile cambiamento per sopravvivere. Apprezzato da pubblico ma ancor più dalla critica, il manga di Isayama viene anche interpretato come una rappresentazione di un Giappone imperiale alle prese col fenomeno della globalizzazione.

La metafora del Giappone Imperiale
Tra le molte interpretazioni, come già anticipato, vi è quella che vede il manga come una ‘metaforizzazione’ di un Giappone Imperiale chiuso che affronta le conseguenze del fenomeno della globalizzazione. È il lontano 1853 quando l’Ammiraglio statunitense Matthew Perry costringe il Giappone ad aprire le rotte commerciali e a non imporre dazi doganali superiori al 5 %. Tale avvenimento, incontrato in maniera simile anche dalla Cina ma con rivolte violente, porta ad aprire la strada verso una riconsiderazione del Giappone come stato che, sebbene fosse chiuso e politicamente isolazionista, comincia a ‘lasciarsi investire dal fenomeno della Occidentalizzazione, che sarebbe poi diventato in seguito noto come globalizzazione. In quel periodo, infatti, è proprio l’Occidente a dare inizio a un profondo cambiamento volto a uniformare gli stati di tutto il mondo secondo le sue direttive. Questo complesso processo di cambiamento investe numerosi stati come il Giappone, i quali devono soccombere alla forte volontà straniera, rinnovandosi come stato e reinventando una propria identità nazionale. Ed è proprio nel 1868, data storica per il Giappone, che avviene la cosiddetta Restaurazione Meiji, un processo che vede abbandonare l’impostazione statale tipica del periodo Edo, deponendo la figura militare dello Shogun in favore di quella dell’Imperatore Mutsuhito, della dinastia Meiji. Così facendo in Giappone vede avviarsi un periodo di forte industrializzazione per poter stare al passo dell’Occidente, migliorando la propria economia fino a diventare, ad oggi, la terza potenza economica mondiale. Uscito dalla chiusura mentale e sociale, il Giappone ha affrontato un intenso periodo di cambiamento, riorganizzandosi economicamente e affacciandosi al mondo nuovo con una nuova identità.

L’Attacco dei Giganti: l’incubo del cambiamento
Nel manga di Isayama, l’umanità è rintanata all’interno di tre cinte di mura concentriche: il Wall Maria, il più esterno; il Wall Rose, quello intermedio; il Wall Sina, quello più interno. Le mura conferiscono protezione dall’invasione dei Giganti, enormi figure umanoidi che si cibano di umani inconsapevolmente, senza uno scopo di sopravvivenza ma per il solo gusto di farlo. All’improvviso appare un Gigante diverso dagli altri, definito poi Gigante Colossale, che essendo alto un poco più delle mura riesce a sfondare facilmente il muro più esterno, provocando l’invasione. Le persone, non aspettandosi un avvenimento simile dopo un secolo di pace, si ritrovano ad affrontare un cambiamento improvviso e repentino che travolge ogni genere di convinzione sulla vita vissuta fino a quel punto. Costretti a rintanarsi nel Wall Rose, gli umani si riorganizzano, cercando di costruire macchine che possano agevolare lo scontro con i Giganti e reinventandosi una propria identità come umanità. È proprio questa la metafora che rappresenta quest’opera grafica: l’umanità, isolata e oscura alle possibilità di cambiamento come il Giappone, vengono investite da esso, ‘invase’ improvvisamente dai Giganti che potrebbero rappresentare il fenomeno della globalizzazione. La reazione a tutto questo mutamento determina la futura forza di uno stato, nella capacità di riorganizzarsi di conseguenza.

La reazione ai cambiamenti
Esiste davvero una reazione giusta ai vari cambiamenti che accadono? Probabilmente non possiamo dare una risposta concreta. Il Giappone si è risollevato in maniera del tutto nuova e ha avuto la forza, e anche la fortuna, di rinnovarsi in un’identità nazionale che è riuscita a mantenersi al passo con i tempi dell’Occidente. Esso ha compreso come il cambiamento forzato abbia fatto smuovere le fondamenta ormai logore del paese, rappresentate dalla casta e dall’isolazionismo generale. Il manga de L’Attacco dei Giganti può avere molte interpretazioni, ma la metafora del Giappone investito dalla globalizzazione è notevolmente calzante.
Luca Vetrugno